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Pediatria
Fabio Di Todaro
pubblicato il 03-10-2019

Adolescenti: ancora poca attenzione alla salute



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I ragazzi italiani hanno un’alta percezione della qualità di vita, ma le abitudini non sono così corrette. Troppo alcol e gioco d'azzardo, pochissima attività fisica

Adolescenti: ancora poca attenzione alla salute

Si considerano perlopiù in buona salute: e nella maggior parte dei casi così è. Ma sono spesso avvezzi a comportamenti rischiosi: dalla sedentarietà a uno scarso consumo di frutta e verdura, dall'abitudine al fumo a un uso smodato di bevande alcoliche. Gli adolescenti si confermano un target di estremo interesse, per chi ha a cuore l'educazione alla salute. Per due ragioni. La prima è che nella fase compresa tra i 14 e i 18 anni, nel momento in cui ci si affranca dai genitori, spesso i ragazzi non incontrano alcun medico. La seconda è che i comportamenti che si assumono in questo periodo non di rado rimangono una costante per il resto della vita. Da qui l'importanza degli esempi e delle informazioni che vengono fornite ai ragazzi, a partire dalla scuola.


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EMERGENZA ALCOL E GIOCO D'AZZARDO

Vanno pertanto letti con attenzione i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità al termine di un'indagine - oltre 58mila gli adolescenti intervistati nelle scuole di tutta Italia, con la collaborazione di diversi atenei - mirata a valutare i comportamenti collegati alla salute adottati dai ragazzi in età scolare. Una «radiografia» con poche luci e diverse ombre, che invita a prestare maggiore attenzione alla salute degli adolescenti. Le ragioni di queste affermazioni di possono dedurre snocciolando alcuni dei dati raccolti. A preoccupare è la diffusione delle bevande alcoliche, se nel 2018 il 40 per cento dei quindicenni ha fatto ricorso al binge drinking. Birra e soprattutto superalcolici oggi attirano l'attenzione più delle sigarette (l'89 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni non aveva fumato nel mese precedente alla rilevazione) e degli «spinelli» (il 16 per cento aveva fatto uso di cannabis nei trenta giorni precedenti). Preoccupano anche l'attitudine al gioco d'azzardo (già testato da 4 ragazzi su 10) e l'uso smodato dei social network (8 adolescenti su 10 hanno contatti giornalieri con amici che vedono normalmente anche di persona).


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DIETA E ATTIVITA' FISICA

Nemmeno a tavola, nonostante i numerosi richiami alla dieta mediterranea, gli adolescenti italiani sembrano cavarsela meglio. Dal 20 al 30 per cento di loro, infatti, non consuma la prima colazione nei giorni di scuola. E soltanto un terzo ha l'abitudine di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno. Per non parlare dell'attività fisica quotidiana, una costante per meno di un adolescente su 10: a conferma di quanto sia diffusa la tendenza ad abbandonare lo sport a cavallo tra le scuole medie e superiori. Sulla base di quanto osservato, non ci si può stupire dunque se il trend di sovrappeso (16.6 per cento) e obesità (3.2 per cento) tra gli adolescenti non accenni a calare. Confermato il gradiente crescente dal Nord al Sud del Paese, con i ragazzi generalmente più interessati dal problema.

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IN CALO IL BULLISMO

Nonostante le loro abitudini non siano poi così corrette, l'88 per cento dei ragazzi italiani è però soddisfatto della propria vita. Quando qualcosa che non va, i ragazzi segnalano perlopiù di sentirsi nervosi, soffrire di insonnia, essere giù di morale e sentirsi irritabili. Le indicazioni positive riguardano il rapporto degli adolescenti con i genitori: una costante per 7 ragazzi su 10. E la costruzione di una buona rete sociale con i coetanei, la base che permette all'Italia di essere tra i Paesi meno interessati dal bullismo: fenomeno in calo rispetto alla precedente rilevazione del 2014 (tra gli undicenni si è passati dal 23 al 17 per cento). Idem dicasi per gli episodi di cyberbullismo, la cui frequenza è risultata calare con gli anni (10-7 per cento, tra 11 e 15 anni).

 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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