Chi ha avuto un tumore al seno può affrontare la menopausa senza TOS: ecco le possibili alternative

Ho avuto un tumore al seno ormono-responsivo a 27 anni. Oggi, a 46, sono in perimenopausa con sintomi importanti (emicranie, vampate, dolori). Non posso assumere TOS. Ci sono studi o indicazioni su come affrontare la menopausa in chi ha avuto un tumore al seno? Esistono alternative naturali davvero efficaci? M. (domanda pervenuta tramite il form l’esperto risponde)
Risponde il dottor Luigi Ciuffreda, Direttore U.O.C. Chirurgia Senologica, Direttore Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Coordinatore Breast Unit IRCCS "Casa Sollievo della Sofferenza" Opera di San Pio da Pietrelcina
Buongiorno,
la terapia ormonale che ha seguito dopo l’intervento per il tumore al seno è stata un trattamento adiuvante anti-ormonale, cioè finalizzato a ridurre il rischio di recidiva in presenza di un tumore ormono-responsivo. Questo tipo di tumori, infatti, cresce in risposta agli estrogeni, motivo per cui la terapia ormonale sostitutiva (TOS) tradizionale non è considerata sicura per le donne con una storia di carcinoma mammario e non è quindi raccomandata.
Gli estrogeni e il progesterone della terapia ormonale sostitutiva possono favorire la crescita di eventuali cellule tumorali residue, aumentando il rischio di recidiva. Numerosi studi hanno valutato l’uso della TOS in donne con pregresso tumore al seno, evidenziando un potenziale aumento del rischio oncologico, motivo per cui la maggior parte delle linee guida internazionali ne sconsiglia l’uso. Sebbene la terapia ormonale non sia indicata, esistono strategie alternative per affrontare i sintomi della perimenopausa, molte delle quali sono state oggetto di studi scientifici.
Antidepressivi, come la venlafaxina e la paroxetina, hanno dimostrato di ridurre le vampate di calore; antipertensivi, come la clonidina, possono attenuare i sintomi vasomotori; modulatori selettivi dei recettori estrogenici (SERM), come bazedoxifene e raloxifene, possono avere un effetto protettivo sulle ossa senza stimolare la crescita tumorale.
Integratori come la vitamina D e il calcio, essenziali per la salute ossea, sono particolarmente importante nelle donne in menopausa precoce. Gli omega-3 e antiossidanti possono contribuire al benessere generale e alla riduzione dell’infiammazione. Alcuni studi preliminari suggeriscono che il magnesio possa avere un effetto positivo su energia e sintomi legati agli sbalzi ormonali.
Invece ricerche condotte sugli effetti dei fitoestrogeni (isoflavoni di soia, trifoglio rosso) nelle donne con pregresso tumore al seno sono contrastanti. Seguire un’alimentazione equilibrata, assumendo una dieta ricca di fibre, verdure, proteine magre e grassi sani, può aiutare a regolare gli sbalzi glicemici e migliorare i sintomi. Così come un’attività fisica regolare aiuterebbe a ridurre le vampate di calore, grazie al movimento, proteggendo così la salute cardiovascolare e migliorando anche l’umore.
Comprendiamo quanto possa essere difficile affrontare i sintomi della perimenopausa dopo un tumore al seno, soprattutto senza poter ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva. Tuttavia, sarebbe meglio gestire i sintomi senza compromettere la sicurezza oncologica, e confrontarsi sempre con un medico esperto in menopausa e oncologia per individuare la strategia terapeutica più adatta alle sue esigenze.