UMBERTO VERONESI
(Milano, 28 novembre 1925 - Milano, 8 novembre 2016) è stato una figura di riferimento per la lotta ai tumori e per la cultura scientifica internazionale.
Ha dato impulso e innovazione alla ricerca medica italiana e ha rivoluzionato la percezione della malattia oncologica. Ha voluto, ispirato e presieduto la Fondazione che dal 2003 porta il suo nome. Dall'aprile 2000 al giugno 2001 è stato Ministro della salute, impegnandosi soprattutto a favore di una legge a tutela dei non fumatori, della lotta al dolore, del rinnovamento del concetto di ospedale e dei diritti dei malati.
LA SUA FONDAZIONE
Nel 2003 ha dato vita alla Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze, con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica, divulgarne i principi e diffondere una corretta cultura della prevenzione. Profondamente convinto del ruolo attivo della scienza per la società, con la sua Fondazione ha perseguito il confronto multidisciplinare e internazionale sui grandi temi che interessano l’umanità intera, il futuro della scienza, la pace, i diritti della persona, il progresso sostenibile.
I RICONOSCIMENTI
Per il contributo dato alla scienza nel corso della sua vita, Umberto Veronesi ha ricevuto quattordici lauree Honoris-Causa in medicina internazionali, la più recente dal King’s College di Londra nel 2011. In Italia gli sono state conferite cinque lauree Honoris-Causa, due dall’Università degli Studi di Milano, in Biotecnologie Mediche e in Fisica. Ha inoltre ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, fra i quali, nel 2003, dall’Arabia Saudita il prestigioso King Faisal International Prize award.
L’ATTIVITÀ DI MEDICO
È stato direttore scientifico dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano dal 1976 al 1994. Ha fondato l'Istituto europeo di oncologia di Milano e ne è stato direttore scientifico e direttore scientifico emerito.
IL TUMORE AL SENO
A Umberto Veronesi si deve in particolare l’impulso fondamentale alla chirurgia conservativa per il più diffuso fra i tumori femminili, il tumore del seno. Nel 1973 iniziò uno studio pioneristico per dimostrare che i tumori di piccole dimensioni possono essere asportati con una tecnica che risparmia la rimozione totale della mammella, la quadrantectomia. Nel 1981 i dati preliminari vennero pubblicati sul prestigioso New England Journal of Medicine e il New York Times riprese la notizia in prima pagina. Iniziò così l’evoluzione di pensiero oggi acquisita da ogni chirurgo, che porta a risparmiare mutilazioni non necessarie alle donne con tumore al seno: dalla massima terapia tollerabile alla minima terapia efficace.
Seguendo gli stessi principi, Umberto Veronesi ha studiato e promosso tecniche innovative come la biopsia del linfonodo sentinella, per evitare la dissezione ascellare quando possibile, e la radioterapia intraoperatoria in una sola seduta durante l’intervento di rimozione. Si è dedicato alla prevenzione del tumore del seno con importanti studi sui retinoidi e il tamoxifene.
Ha pubblicato oltre 800 lavori scientifici e 12 trattati di oncologia.
LA COMUNITA' SCIENTIFICA
Ha contribuito alla nascita dell’AIRC (1965), fondato il Gruppo Internazionale sul Melanoma (1970) e la Scuola Europea di Oncologia (1982). Ha guidato per 15 anni Progetto Finalizzato del CNR sul Controllo delle Malattie Tumorali.
Negli anni ha partecipato a importanti organizzazioni sovranazionali, fra le altre ha presieduto l’Unione Internazionale contro il Cancro, l’Organizzazione Europea per le Ricerche sui Tumori (EORTC), la Federation of European Cancer Societies (FECS), il Committee of Cancer Expert della Commissione Europea e ha condotto il programma di lotta ai tumori “Europa contro il cancro”.
LA SALUTE E I DIRITTI DEL MALATO
Umberto Veronesi è stato fra i primi e più convinti sostenitori della lotta al dolore, del diritto all’autodeterminazione del paziente e dell’alleanza terapeutica fra medico e assistito. Si è battuto per i diritti dei non fumatori e ha anticipato la necessità di quella che nel 2003 è diventata una delle legislazioni antifumo più avanzate al mondo. Ha condiviso pubblicamente la scelta vegetariana e ha promosso la riduzione del consumo di carne per la tutela della salute, dell’ambiente e dei diritti degli animali.
I GRANDI TEMI ETICI
Ha preso posizione nel dibattito nazionale e internazionale su molti temi importanti di interesse comune: a favore delle disposizioni anticipate di trattamento sul fine vita, del diritto all’eutanasia, contro le norme sulla procreazione medicalmente assistita da lui considerate “antiscientifiche”; si è espresso a favore del disarmo e contro le spese militari, a favore delle unioni civili fra coppie dello stesso sesso, della depenalizzazione dell’uso di droga, contro la pena di morte e per l’abolizione dell’ergastolo.
Nel corso della sua lunga attività di medico e scienziato segue il motto con cui fu attivato, nel 1973 all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, il primo comitato etico indipendente in Italia: “tutto è concesso all'uso della scienza per l'uomo, tutto è negato all'uso dell'uomo per la scienza".