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Cardiologia
Caterina Fazion
pubblicato il 28-03-2025

Pressione alta negli adolescenti: il ruolo dell’insonnia



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Il sonno insufficiente aumenta il rischio per le malattie cardiovascolari, anche negli adolescenti. I risultati di uno studio dell’American Heart Association

Pressione alta negli adolescenti: il ruolo dell’insonnia

Non dormire a sufficienza mette a rischio la salute del cuore. Ma anche per gli adolescenti vale lo stesso? Secondo uno studio dell’American Heart Association, la risposta sembra essere sì. Gli adolescenti che non dormono il numero di ore raccomandato, infatti, potrebbero essere a maggior rischio di ipertensione.

 

LO STUDIO

Gli adolescenti hanno bisogno di 8-10 ore di sonno ogni notte, ma si stima che lo studente medio delle superiori dorma in media solo 6,5 ore per notte nei giorni feriali. Per capire cosa succede se a non dormire abbastanza sono i giovanissimi, i ricercatori hanno studiato il sonno di un gruppo eterogeneo di 421 adolescenti del Penn State Child Cohort, con età media 16,5 anni. Il 35% dei partecipanti ha riferito di soffrire di insonnia, tramite un questionario compilato prima di partecipare allo studio.

Per misurare oggettivamente la durata del sonno, gli adolescenti sono stati sottoposti in laboratorio a polisonnografia, un esame non invasivo che monitora il sonno attraverso l’applicazione di sensori sulla testa, sul viso e sul corpo. Durante la stessa notte, sono state effettuate tre misurazioni consecutive della pressione sanguigna, circa due o tre ore prima dello spegnimento delle luci in laboratorio.

«Sappiamo che un sonno disturbato e insufficiente è associato alla pressione alta negli adulti, in particolare per quelli che soffrono di insonnia e dormono meno di sei ore. Tuttavia, non sappiamo ancora se queste associazioni esistano anche negli adolescenti» ha dichiarato Julio Fernandez-Mendoza, Ph.D., autore senior dello studio e professore di psichiatria, neuroscienze e scienze della salute pubblica presso il Pennsylvania State University College of Medicine a Hershey, Pennsylvania.

 

QUANDO SI PARLA DI INSONNIA?

I ricercatori hanno definito l'insonnia come la difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentati, e hanno stabilito come "sonno breve oggettivo" un sonno inferiore a 7,7 ore, valore medio emerso dallo studio. Un adolescente era classificato come iperteso se la pressione sistolica, ovvero la “massima”, era di 120 mm Hg o più, e la diastolica, ovvero “la minima”, era inferiore a 80 mm Hg. L'ipertensione più grave, di stadio 2, era definita da valori pari o superiori a 140/90 mm Hg, in linea con le linee guida del 2017 dell’American Heart Association.

 

I RISULTATI DELLO STUDIO

I dati dello studio preliminare, raccolti tra il 2010 e il 2013 e analizzati tra il 2023 e il 2024, sono stati presentati all’Epidemiology, Prevention, Lifestyle & Cardiometabolic Health Scientific Sessions 2025. Ecco cosa è emerso:

  • Gli adolescenti che hanno riferito insonnia e hanno dormito meno di 7,7 ore in laboratorio avevano cinque volte più probabilità di avere ipertensione clinica rispetto ai "buoni dormitori", ovvero coloro che non soffrivano di insonnia e dormivano almeno 7,7 ore.
  • Gli adolescenti che hanno dormito meno di 7,7 ore, ma non hanno riferito insonnia, avevano quasi tre volte più probabilità di avere pressione alta rispetto ai buoni dormitori.
  • Gli adolescenti che hanno riferito insonnia ma hanno dormito almeno 7,7 ore in laboratorio non sembravano essere a maggior rischio di pressione alta o ipertensione di stadio 2.

Questi risultati suggeriscono che l’effetto combinato di insonnia e privazione del sonno può avere conseguenze più gravi rispetto alla sola mancanza di riposo.

 

LIMITI E CONSIDERAZIONI

Lo studio presenta alcune limitazioni. Essendo stato condotto in laboratorio, l’ambiente potrebbe aver influenzato la qualità del sonno dei partecipanti. Inoltre, i dati risalgono a oltre 10 anni fa: la pandemia di COVID-19 e l’aumento dell’uso di dispositivi elettronici potrebbero aver aggravato il problema.

«Anche se abbiamo bisogno di esplorare questa associazione in studi più ampi sugli adolescenti, possiamo affermare con certezza che la salute del sonno è importante per la salute del cuore e che non dobbiamo aspettare l’età adulta per affrontarla», ha detto Fernandez-Mendoza.

 

COME MIGLIORARE IL SONNO?

Dormire bene e a sufficienza è fondamentale per la salute cardiovascolare. L’American Heart Association lo include tra i pilastri del programma Life’s Essential 8, che include anche alimentazione sana, attività fisica, assenza di fumo, mantenimento di un peso adeguato e di un livello controllato di colesterolo, zucchero nel sangue e pressione arteriosa.

«I nostri risultati sono importanti perché sottolineano la necessità di ascoltare gli adolescenti che si lamentano di disturbi del sonno, monitorare il loro sonno in modo oggettivo e aiutarli a migliorarlo per prevenire problemi cardiaci precoci» ha affermato Axel Robinson, primo autore dello studio.

«Prevenire le malattie cardiache è fondamentale e inizia con l’adozione di uno stile di vita sano durante l’infanzia e l’adolescenza, compreso un sonno ottimale», ha concluso Brooke Aggarwal, Ed.D., M.S., FAHA, esperta del Columbia University Medical Center.

«La prevenzione delle malattie cardiache è fondamentale e inizia con l’adozione di uno stile di vita sano sin dall’infanzia e l’adolescenza, incluso un sonno ottimale. Stabilire abitudini di sonno salutari durante l’adolescenza può avere effetti positivi anche in età adulta. Allo stesso modo, i problemi di sonno che si verificano negli anni dell’adolescenza tendono a persistere nel tempo e potrebbero predisporre gli individui a un aumento del rischio cardiovascolare in età avanzata», ha affermato Aggarwal.

 

CONSIGLI PRATICI

Come ricordano i ricercatori dello studio, oltre al trattamento per eventuali disturbi clinici del sonno, gli adolescenti possono anche adottare buone pratiche di igiene del sonno. Ecco alcuni consigli pratici per migliorare la qualità del sonno:

  • creare e seguire routine rilassanti prima di dormire
  • limitare l’uso di dispositivi elettronici nelle ore serali
  • evitare pasti pesanti prima di coricarsi
  • ridurre il consumo di caffeina
  • svolgere attività fisica quotidiana
 

COME GESTIRE IL CAMBIO DELL’ORA?

Quest'anno, in Italia, l’ora legale inizierà domenica 30 marzo. Il cambio dell’ora può disturbare il ritmo circadiano, soprattutto negli adolescenti. Seguire buone abitudini di igiene del sonno, esporsi il più possibile alla luce naturale durante il giorno e anticipare gradualmente l'orario di riposo nelle sere precedenti il cambio dell’ora può aiutare ad adattarsi meglio.

«Molte persone, adolescenti inclusi, faticano ad adattarsi all'ora legale e ne risentono in termini di qualità del sonno. Prima di spostare le lancette in avanti, incoraggio genitori e ragazzi a parlare dell’importanza del sonno e a pianificare strategie per adeguare gradualmente i loro orari, così da garantire un riposo adeguato per tutti», ha concluso Aggarwal.

Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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