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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 08-04-2025

In Europa diminuisce la mortalità per tumore



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Prevenzione, diagnosi precoce e migliori trattamenti. Così il cancro, specialmente quello al seno, fa meno paura. I risultati pubblicati su Annals of Oncology

In Europa diminuisce la mortalità per tumore

In Europa continua a calare la mortalità per tumore. Tra il 2020 e il 2025 si prevede una riduzione del 3,5% nei tassi di mortalità per cancro negli uomini e dell’1,2% nelle donne, secondo le stime basate sui trend più recenti disponibili. Una tendenza positiva -frutto dei progressi nella prevenzione, diagnosi precoce e trattamento- particolarmente marcata per quanto riguarda il tumore al seno. Permane invece la sfida del tumore del pancreas, uno dei pochi per i quali non si sono registrati progressi. A tracciare il quadro della situazione è uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Oncology e coordinato dal professor Carlo La Vecchia, ordinario di Statistica Medica ed Epidemiologia all'Università degli Studi di Milano.

I DATI RACCOLTI SU 27 PAESI DELL'UE

Per arrivare a questa conclusione lo studio ha analizzato l’andamento della mortalità per tumore dal 1970 a oggi, utilizzando i database dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e delle Nazioni Unite per i 27 Paesi dell’Unione Europea e, in particolare, per i cinque più popolosi (Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia). Le stime per il 2025 sono state ottenute applicando modelli statistici ai trend più recenti disponibili. Secondo queste proiezioni, nel 2025 si registreranno circa 1.280.000 decessi per cancro nei Paesi dell’Unione. I tassi previsti -corretti per tenere conto della diversa distribuzione per età nella popolazione, così da rendere confrontabili Paesi con demografie differenti- sono pari a 120,9 ogni 100.000 uomini e 79,1 ogni 100.000 donne.

DIMINUISCE LA MORTALITÀ

A determinare la riduzione della mortalità sono stati diversi fattori. Il primo è il miglioramento delle strategie di prevenzione, in particolare per quanto riguarda il controllo del tabagismo e l’adozione di stili di vita più sani in alcune popolazioni. Il secondo elemento è rappresentato dalla diagnosi precoce: programmi di screening organizzati hanno permesso di individuare molti tumori in fase iniziale, aumentando le probabilità di successo terapeutico. Infine, i progressi terapeutici hanno avuto un ruolo determinante. Immunoterapia, terapie target e chemioterapia mirata -unite a tecniche chirurgiche e radioterapiche sempre più precise- hanno radicalmente cambiato la prognosi di molti tumori come spesso abbiamo raccontato nel nostro Magazine. 

PROGRESSI NEL TUMORE AL SENO

Ma andando ad analizzare bene i dati per singola sede tumorale emerge un calo consistente nella mortalità per il tumore al seno. In particolare, le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni vedranno una riduzione della mortalità del 9,8%, mentre nella fascia 70-79 anni il calo sarà addirittura del 12,4%. In totale, tra il 1989 e il 2025, nell’Unione Europea saranno stati evitati oltre 373.000 decessi per questo tipo di tumore. Una diminuzione importante che riflette l’efficacia delle strategie di screening organizzato e dell’evoluzione delle terapie: dalla chemioterapia ai farmaci biologici, fino alla chirurgia conservativa e alla radioterapia più mirata.

LE CRITICITÀ

Sono invece negativi i dati su tumore del pancreas e tumore del polmone nelle donne. La mortalità per tumore del pancreas è in aumento sia negli uomini (+2,0%) che nelle donne (+3,0%). Un andamento negativo che gli esperti collegano all’aumento dell’obesità e ai limitati progressi terapeutici nel trattamento della malattia. Per il polmone si registra un incremento della mortalità del 3,8%. Un trend che riflette i diversi comportamenti legati al consumo di tabacco nei due sessi: mentre negli uomini il calo dei fumatori ha portato a un netto miglioramento, nelle donne gli effetti dell’epidemia di tabagismo si fanno ancora sentire.

DATI ANALOGHI IN ITALIA

Dallo studio emerge anche un dato molto importante relativo ad uno degli indicatori più significativi per valutare l'impatto del cancro ed è quello del numero di decessi evitati nel lungo periodo. Secondo lo studio, nell’UE sono quasi 6,8 milioni le morti oncologiche che saranno state evitate tra il 1989 e il 2025. Un dato che trova conferma anche in Italia: secondo l’analisi contenuta nell’edizione 2023 dei Numeri del Cancro di AIOM e AIRTUM, tra il 2007 e il 2019 si sono registrati 206.238 decessi in meno tra gli uomini e 62.233 in meno tra le donne rispetto a quanto atteso. 

VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA

Nel complesso, i dati confermano una tendenza positiva: la mortalità per tumore in Europa continua a diminuire grazie a terapie sempre più efficaci e a una diagnosi precoce sempre più diffusa. Ma non è il momento di abbassare la guardia. Il progressivo invecchiamento della popolazione porterà inevitabilmente a un aumento delle nuove diagnosi, con un conseguente impatto sul carico assistenziale. Per questo, investire in prevenzione, ricerca e accesso equo alle cure resta una priorità assoluta.

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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