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Fumo
Caterina Fazion
pubblicato il 25-07-2022

Citisina per smettere di fumare: a chi può servire e come trovarla



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Perché è importante la prescrizione medica? Quali farmacie la forniscono? Le informazioni utili sulla citisina per smettere di fumare

Citisina per smettere di fumare: a chi può servire e come trovarla

 

I benefici dello smettere di fumare

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Per chi è alla ricerca di un metodo sicuro ed efficace per smettere di fumare, la citisina potrebbe rappresentare una nuova, valida opzione. Di questo farmaco, ancora poco conosciuto, abbiamo alcune importanti informazioni: presenta un costo ridotto, effetti collaterali limitati e una buona efficacia dimostrata, come testimonia un recente studio del centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori presentato e premiato al XV Congresso nazionale SITAB (Società Italiana di Tabaccologia) a Napoli. Tuttavia, restano ancora molte le domande che questo farmaco porta con sé. Perché la prescrizione medica è indispensabile? Dove trovarlo? Quando sceglierlo? Cerchiamo di fare chiarezza.

 

CHI PRESCRIVE LA CITISINA?

La citisina, ultimo arrivato tra i farmaci utilizzati per aiutare la disassuefazione dal tabacco, necessita di prescrizione medica. Solitamente sono gli specialisti presenti nei centri antifumo, soprattutto pneumologi, cardiologi o psichiatri, che compilano la ricetta medica con la quale i pazienti possono presentarsi in farmacia per richiedere il prodotto. Anche i medici di medicina generale potrebbero prescrivere la citisina, ma, a causa dell’ancora scarsa conoscenza del farmaco, spesso non la propongono come metodo per smettere di fumare. Inoltre, il medico di base non è solito monitorare i pazienti fumatori sul lungo periodo, elemento fondamentale per una buona riuscita del percorso di disassuefazione tabagica.

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DOVE SI TROVA LA CITISINA?

La citisina è un farmaco galenico magistrale: si tratta di una preparazione che comunemente non si trova in commercio, ma viene allestita da farmacisti in un apposito laboratorio che può trovarsi all’interno di un ospedale o di una farmacia territoriale. In quanto farmaco galenico magistrale, la citisina può essere preparata dal farmacista solo dopo che l’ha prescritta dal medico, a differenza dei farmaci officinali che possono essere già presenti nei laboratori galenici delle farmacie. Una volta ottenuta la prescrizione da parte del medico, il paziente può richiedere il prodotto in una qualunque farmacia galenica che realizzi prodotti per somministrazione orale. Esistono alcune farmacie, infatti, che preparano solamente prodotti topici che non saranno in grado di fornire il prodotto, trattandosi di piccole capsule da ingerire. Non è comunque di difficile preparazione per il farmacista, che dovrà solo ordinare ai suoi fornitori il principio attivo per la realizzazione del prodotto.

Qual è il trattamento più efficace per smettere di fumare?

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A CHI PUÒ SERVIRE?

Gli aiuti farmacologici per smettere di fumare sono molti. Come scegliere il più adatto? In quali circostanze si opta per la citisina? «Quando il paziente si reca presso il centro antifumo – spiega la dottoressa Chiara Veronese, farmacologa della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – si raccolgono la storia tabagica, compreso da quanti anni il soggetto fuma, quante sigarette al giorno e quali sono le sue particolari esigenze, oltre alle eventuali malattie già presenti, le cui terapie possono essere almeno in parte rese inefficaci dal fumo. Sulla base di questi dati, si propongono le alternative disponibili per smettere di fumare: la terapia nicotinica sostitutiva, il bupropione, un antidepressivo prescrivibile per aiutare a smettere di fumare e, a partire dal 2015, anche la citisina.

 

COME FUNZIONA?

Questo farmaco aiuta a provare repulsione verso il fumo di sigaretta. Non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo. Alcuni, dopo aver assunto il farmaco, potranno sentire un'alterazione del sapore della sigaretta che potrà, ad esempio, risultare metallico. Altri, invece, sperimenteranno un po’ di nausea dopo l’accensione della sigaretta, che impedirà in maniera ancora più efficace di fumare». Questo farmaco, definito agonista parziale del recettore nicotinico, stimola il recettore allo stesso modo della nicotina, stimolando le medesime sostanze prodotte quando si fuma. Si verifica dunque una compensazione e una riduzione della sintomatologia da astinenza. «La citisina – prosegue la dottoressa Veronese – è ben tollerata, ma può a volte dare fastidio a livello gastrico con nausea e difficoltà digestive, per cui nei pazienti con seri problemi gastrici si tende a escluderla; così come i pazienti che rifiutano di assumere farmaci per bocca, ai quali si proporrà la terapia nicotinica sostitutiva, data in quantità giornaliera tale da colmare la carenza dovuta allo stop dal fumo».

 

COME ASSUMERLA?

Il dosaggio della citisina è unico, non varia in base al peso del paziente. La terapia ha uno schema preciso: si parte con due capsule al giorno per arrivare fino a sei, dosaggio massimo mantenuto fino al quattordicesimo giorno. «Il paziente ha due settimane per smettere di fumare – precisa Chiara Veronese –, successivamente, si scala il numero giornaliero delle capsule fino a cessarle completamente. La durata della terapia dipende dal soggetto: tipicamente è di 40 giorni, ma se il paziente presenta ancora voglia di fumare o ha paura a rimanere senza farmaco, si prevede un mantenimento di due o tre capsule al dì fino ad arrivare a sessanta giorni totali. I primi due mesi, infatti, rappresentano il periodo più difficile, dove insorge la sintomatologia da astinenza che può essere eterogenea sia in termini di tipologia di sintomi sia in termini di intensità».

Il centro antifumo aiuta davvero a smettere di fumare?

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L’IMPORTANZA DEI CENTRI ANTIFUMO

Smettere di fumare è un percorso complesso che prevede il superamento di una dipendenza non solo fisica, ma anche psicologica. Sono molti gli elementi che vanno valutati per avere successo: storia anamnestica, storia tabagica ed esigenze del paziente. Inoltre, la terapia farmacologica non basta, ma va associata a quella psicologico-comportamentale, erogata ai pazienti tramite supporto di counseling in presenza o almeno telefonico. «Per evitare che il tentativo fallisca – precisa la dottoressa Veronese – serve controllo da parte dei medici e degli psicologi dei centri antifumo che devono seguire i pazienti sul lungo periodo, per almeno un anno. È questo, infatti, il periodo che serve per essere finalmente considerati ex fumatori».

I centri antifumo dichiarati in Italia sono 227, ma non tutti possono ad oggi prescrivere la citisina. Ce ne sono alcuni, infatti, che non contemplano la presenza di medici prescrittori. È solo investendo maggiormente nella prevenzione che i centri antifumo potranno essere sempre più numerosi, completi ed efficienti, pronti a supportare i pazienti che si stanno impegnando nel duro, ma responsabile, percorso di disassuefazione dal fumo.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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