Nicotina
La nicotina è il composto principale della pianta del tabacco. È presente in tutte le parti della pianta, ma è particolarmente concentrata nelle foglie che vengono essiccate, trattate e invecchiate. La nicotina è una potente neurotossina con una particolare specificità per gli insetti e quindi, in passato, è stata usata nella formulazione di vari insetticidi.
A basse concentrazioni nei mammiferi ha un effetto stimolante ed è uno dei principali fattori responsabili della dipendenza dal fumo di tabacco. Benché la nicotina venga inalata tramite il fumo in piccole dosi, poiché la maggior parte della sostanza viene distrutta dal calore, questa quantità è comunque sufficiente a creare la dipendenza. Oggi, dopo il caffè, il tabacco è la sostanza psicoattiva legale più usata al mondo.
L’azione della nicotina interessa quasi tutto l’organismo e ha come bersaglio principale il recettore nicotinico (molto diffuso) e presente nel sistema nervoso centrale (con ampia diffusione), in quello periferico (nei gangli simpatici e parasimpatici) e nei muscoli (nelle giunzioni neuromuscolari).
La nicotina agisce principalmente su un tipo particolare di recettore nicotinico e determina l’eccitazione dei neuroni e un aumento del rilascio di molti neurotrasmettitori.
Oltre a tali azioni, con l’uso continuo, la nicotina desensibilizza questi recettori imponendo lo sviluppo di tolleranza con riduzione degli effetti.
GLI EFFETTI A LIVELLO CEREBRALE
La nicotina con il fumo giunge rapidissimamente a livello cerebrale. Gli effetti ricercati dal fumatore sono costituiti principalmente dall’aumento del senso di piacere, da un minore stato d’ansia, da uno stato di rilassamento vigile. Immediatamente dopo l’introito di nicotina, si registra la stimolazione delle ghiandole midollari che secernono adrenalina che, a sua volta, stimola l’organismo e causa immediato rilascio di glucosio, aumento della pressione sanguigna, della respirazione e della frequenza cardiaca.
Gli effetti «calmanti» della nicotina riportati dai fumatori sono dovuti sia a un effetto diretto di sedazione della sostanza quanto al fatto che, fumando, si riducono gli effetti della possibile astinenza. A questi si associano riduzione della fame, del gusto e dell’odorato.
Le funzioni più alte a livello cerebrale (i processi cognitivi) vengono influenzate dalla nicotina a seconda delle circostanze. I fumatori riportano che quando sono tesi il fumo li calma e quando affaticati o sonnolenti il fumo li sveglia e le registrazioni all’elettroencefalogramma confermano la vasodilatazione, che favorisce un maggior afflusso di sangue e quindi un aumento dell’attività cerebrale.
La nicotina migliora la concentrazione e l’apprendimento (aumento di acetilcolina), l’attenzione e la vigilanza (aumento di acetilcolina e noradrenalina), riduce il dolore (aumento di acetilcolina e beta-endorfine), l’ansia (aumento di beta-endorfine) induce una sensazione di piacere (aumento di dopamina), stimola la respirazione.
ALTRI EFFETTI SISTEMICI
Il sistema cardiovascolare risponde alla nicotina con un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. L’azione sul cuore è legata alla stimolazione dei gangli simpatici e della porzione midollare del surrene che aumenta la secrezione di adrenalina e noradrenalina.
A ciò occorre aggiungere l’azione diretta della nicotina sulle cellule muscolari della parete dei vasi sanguigni, con effetto vasocostrittivo.
La nicotina provoca nausea e può indurre il vomito per azione centrale e periferica, incrementa il tono e l’attività motoria dell'intestino, stimola le ghiandole esocrine (aumento delle secrezioni salivari e bronchiali). In ogni caso gli effetti acuti della nicotina si dissolvono entro pochi minuti, come anche la sensazione di benessere, e questo impone al fumatore di continuare a fumare per mantenere gli effetti ricercati e prevenire l’astinenza.
LA DIPENDENZA
L’uso continuo di nicotina, come di tutte le droghe, induce tolleranza, causa dipendenza fisica e psicologica, che si esprimono con l’aumento delle dosi (o delle sigarette fumate) per ottenere gli effetti voluti dal fumatore.
In caso di cessazione volontaria o non del fumo o comunque semplicemente dopo l’ultima sigaretta, la nicotina viene eliminata dall’organismo rapidamente e quindi impone al fumatore il bisogno di fumare per evitare la sensazione dell’astinenza. Il normale funzionamento di tutti i sistemi eccitati dalla nicotina, in un fumatore abituale, è delegato a questa sostanza dalla quale dipende fisicamente.
Da qui l’assoluta necessità sia di riprovare la gratificazione sperimentata con il fumo sia dalla necessità di evitare l’astinenza.
Come tutte le droghe o sostanze che danno dipendenza la nicotina agisce, stimolando i circuiti cerebrali che regolano le sensazioni di benessere, di piacere. Tutte le droghe controllano questo circuito (circuito della gratificazione), stimolandone l’attività con una forza e una persistenza superiore a qualsiasi soddisfazione naturale.
La stimolazione delle vie mesolimbiche dopaminergiche che fanno parte di questo circuito causa aumento del rilascio di dopamina nel nucleo accumbens. Il piacere e la soddisfazione sono in proporzione a quanta dopamina inonda il nucleo accumbens. La gratificazione, l’effetto ansiolitico, il rilassamento, la concentrazione, la maggiore attenzione diventano una ragione per continuare a fumare.
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