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Fumo
Redazione
pubblicato il 25-09-2024

Smettere di fumare: come gestire l'ansia?



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Tra le conseguenze più comuni dell'astinenza da nicotina c'è l'ansia, che può durare a lungo. Ecco le spiegazioni e i consigli dell'esperta su come gestirla

Smettere di fumare: come gestire l'ansia?

Ho smesso di fumare da sette settimane e sto vivendo degli episodi di ansia molto intensi. In alcuni momenti non mi sembra di essere nella vita reale e sono piena di angoscia. Sono sempre stata ansiosa, ma ho sempre saputo gestire la mia ansia. Adesso, invece, oltre a episodi acuti, per tutto il giorno ho un senso di ansia controllabile, ma che non mi abbandona mai. Vista l'intensità del mio malessere, è meglio rivolgersi a uno psichiatra oppure aspetto che passino i sintomi dell'astinenza? 

(domanda pervenuta tramite il form L'esperto risponde)

Risponde la dottoressa Elena Munarini,  psicologa e psicoterapeuta presso il Centro antifumo Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e componente del Comitato scientifico per la lotta al fumo di Fondazione Veronesi.

Gentile signora,

parlando della durata della sindrome di astinenza da nicotina a volte si tende a semplificare qualcosa che in realtà è influenzato da molti fattori, il cui peso è diverso per ogni individuo.

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QUANTO DURA L'ASTINENZA?

Gli studi di tipo strettamente farmacologico osservano come e in che tempi si assesta l’attività cerebrale nelle zone connesse alla nicotina, il cosiddetto circuito della ricompensa, a seguito della cessazione del fumo. Su questa base affermano che l’astinenza fisica dura solo pochi giorni, al massimo 15-30, ma la realtà è più complessa.

Ad esempio, il fatto che per molti anni, spesso diverse decine, sia stata assunta una sostanza attiva sul piano cerebrale, ci deve far pensare che la pervasività dei suoi effetti non si limiti alla semplice quantità di dopamina, ma coinvolga probabilmente diversi livelli di attività cerebrale, compresa la parte più mentale, psicologica, comportamentale. Ciò richiede una profonda riorganizzazione che può necessitare tempi più lunghi. È necessario cambiare il modo di reagire agli stimoli che prima si correlavano al fumo, sia esterni che interni, ovvero psichici e non sempre questo processo è fluido e senza intoppi.

 

PERCHÈ VIENE L'ANSIA?

Non è quindi così raro che la cessazione del fumo causi uno squilibrio sul piano dell’umore e dell’ansia in persone che, come lei, hanno probabilmente una vulnerabilità pregressa a questi disturbi. Per quello che riguarda in particolare l’ansia, la ricerca ha mostrato che la sindrome di astinenza porta anche all’attivazione di alcune regioni cerebrali differenti da quelle interessate direttamente dalla nicotina, che causano aumentati livelli di glutammato e maggiore eccitazione cerebrale. Questo può essere percepito come un aumento dell'ansia.

 

COME AGIRE?

È certamente però possibile che, con tempi più lunghi della media, questo disturbo possa rientrare spontaneamente. Ciò detto, non c’è ragione per non facilitare questo processo se, un farmacologo o psichiatra, dovesse trovare utile consigliarle, anche solo per un breve periodo, una terapia farmacologica adeguata. Non abbia dubbi circa la scelta di smettere di fumare. È stata quella giusta e non si scoraggi per questa difficoltà che può certamente superare.


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