Chi comincia presto con le sigarette potrebbe andare incontro ad un rischio aumentato per il cuore, già prima dei 30 anni. I dati di uno studio finlandese
Attenti a non fumare fin da giovani, anzi giovanissimi, perché poi da grandi, neanche troppo grandi, alla mezza età, si possono avere guai di salute davvero seri. La raccomandazione è nota, circola, e si aggiungono varie ricerche scientifiche a certificare che chi ha preso dimestichezza con le sigarette da adolescente può trovarsi un rischio aumentato di morte per motivi cardiovascolari sui 55 anni. Ebbene, secondo una ricerca finlandese il rischio serio può concretizzarsi molto prima se si comincia a fumare a 10 anni o poco più, durante l’adolescenza. Non a metà dei 50 anni, ma a metà dei 20 anni ci si può imbattere in patologie cardiovascolari pesanti.
Lo studio è stato condotto dall’Università della Finlandia orientale insieme con le Università britanniche di Bristol e di Exeter ed è stato pubblicato dal Journal of the American College of Cardiology.
ALLARGAMENTO ECCESSIVO DEL CUORE
Sono stati considerati 1.931 bambini tratti da una coorte degli anni Novanta dell’Università di Bristol, seguiti dai 10 ai 24 anni di età. Alla partenza i fumatori di 10 anni erano lo 0,3 per cento e alla metà del decennio 20-30 anni erano saliti al 26 per cento. Circa due terzi dei ragazzi che avevano iniziato a consumare tabacco nell’infanzia o adolescenza hanno poi continuato da giovani adulti.
Ora, fumare in modo continuativo dai 10 ai 24 anni è apparso associato a un rischio aumentato del 52 per cento di danni cardiaci prematuri, come all’età di 24 anni un allargamento eccessivo del cuore, un diminuito rilassamento del cuore, un aumento della pressione del flusso sanguigno sul muscolo cardiaco. Non considerando poi altri rischi come obesità, infiammazione, dislipidemia, sedentarietà.
QUESTIONARI E ECOCARDIOGRAFIE
Finora dati del genere non erano disponibili perché le ricerche, come già detto, venivano condotte sui risultati in età adulta dell’abitudine precoce di fumare. Lo studio finlandese, invece, si è avvalso di ripetuti questionari da sottoporre ai ragazzi sotto esame a 10 anni, poi a 13, a 15, a 17 e infine a 24 anni. Un tempo molto lungo. Sono seguite poi due ecocardiografie a 17 e a 24 anni: tra queste due età l’ingrossamento del cuore è apparso del 30 per cento.
Hanno accompagnato lo studio ripetuti esami del sangue per controllare il colesterolo, sia quello “cattivo” (LDL) sia quello “buono” (HDL), i trigliceridi, il glucosio, l’insulina, la sensibilità alla proteina C reattiva. Sono state considerate anche la pressione del sangue, le condizioni socio-economiche e la storia cardiovascolare della famiglia dei partecipanti.
E LE SIGARETTE ELETTRONICHE?
«L’adolescenza è un periodo critico per cominciare a fumare – ha osservato il professor Andrew Agbaje, docente associato di Epidemiologia clinica e di Salute dell’infanzia all’Università della Finlandia orientale. – Anche la recente impennata tra gli adolescenti dello svapo costituisce un elemento preoccupante. Sappiamo ormai che i prodotti per lo svapo e le sigarette elettroniche contengono sostanze che possono danneggiare i polmoni, in aggiunta all’abnorme ritmo cardiaco indotto dalla nicotina. Studi tra gli adulti, poi, riportano che il rischio di insufficienza cardiaca continua per 30 anni dopo che si è smesso di fumare».
UN DANNO PRECOCE
Dalla Scuola di Medicina dell’Università del Colorado la professoressa di Pediatria Emily Bucholz lascia questo commento allo studio finlandese: «Questa ricerca mostra che fumare nell’adolescenza non aumenta solo il rischio per disturbi al cuore in là nella vita, da adulti, bensì crea danni al muscolo cardiaco e alla sua funzione presto e in modo duraturo. È un campanello d’allarme per incentivare sforzi di prevenzione per proteggere da subito cuori giovani».
AL NORD PRECOCE ANCHE IL CONSUMO DI ALCOL
Sottoponiamo l’indagine finlandese al commento del dottor Pablo Werba, responsabile dell’Unità di prevenzione dell’aterosclerosi al Centro cardiologico Monzino di Milano che manifesta una perplessità di fondo: «È uno studio che lascia dei dubbi. Nei Paesi del Nord, e in Finlandia nello specifico, si sa che l’esordio precoce nel fumo si accompagna molto spesso all’esordio precoce con l’alcol. Le due cose vanno insieme e sono state, insieme, oggetto di vari studi anche da parte dell’Istituto Finlandese per la Salute e il Benessere (Thl). La correlazione tra sigarette e consumo di alcolici è particolarmente forte nella fascia di età 18-24 anni. Secondo alcuni studi circa il 50-60 per cento dei fumatori di 18-24 anni consuma regolarmente anche alcol, con un’incidenza maggiore in chi fuma quotidianamente. Con l’età questa associazione si abbassa, pur persistendo».
I LIMITI DELL’INDAGINE
Il dottor Werba cita l’ultima fonte: «Secondo il rapporto dell’European School Survey Project on Alcohol and other Drugs (Espad) circa il 40 per cento degli adolescenti finlandesi di 15-16 anni ha dichiarato di aver consumato alcol nel corso dell’anno precedente. Concludo osservando anche che le prove non sono state fatte “in cieco”, chi faceva l’ecocardiografia sapeva chi fumava, invece di ignorarlo, così da poter essere influenzato sulla valutazione dello status del cuore. Insomma, i disturbi osservati dipendono dal fumo o dall’alcol o da altro ancora?».
Conclusione: «Per sapere se il fumo precoce "ingrandisce" effettivamente il cuore, ulteriori studi sono necessari tenendo conto anche del consumo alcolico e realizzati con operatori dichiaratamente "in cieco" riguardo le abitudini dei pazienti. Ciò nonostante, evitare di fumare fino ai 25 anni di età è il miglior modo di non fumare più tardi. Infatti, in Italia solo il 9.6 per cento dei fumatori adulti ha incominciato prima dei 25mo compleanno».
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Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.