Per i cardiopatici smettere di fumare può far guadagnare anni di vita in salute quanto una terapia farmacologica
Smettere di fumare dopo un infarto porta dei benefici misurabili in anni di vita liberi da eventi cardiovascolari. E questo guadagno di salute è del tutto paragonabile a quello ottenuto con una terapia preventiva farmacologica. Questo è quanto ha concluso un team di ricercatori dell’Amsterdam University Medical Centre che ha esaminato i dati di un migliaio di pazienti.
LO STUDIO
L’analisi è stata presentata in occasione del congresso 2022 della Società europea di cardiologia. I ricercatori hanno studiato i dati di 989 pazienti (uomini per i tre quarti) dai 45 anni in su, fumatori, che avevano subito un infarto o l’impianto di stent o bypass da almeno sei mes, e che stessero ancora fumando. È poi stato applicato un modello previsionale apposito (SMART-REACH) per stimare quanti anni di vita senza ictus e infarti si guadagnerebbero smettendo di fumare e quanti, invece, continuando a fumare ma assumendo tre diversi farmaci protettivi (antiaggreganti, statine e antipertensivi).
Ebbene le due misure sembrano portare a un vantaggio molto simile, poco meno di cinque anni in buona salute. Nello specifico, 4,81 anni liberi da eventi cardiovascolari se si lasciano perdere le sigarette; 4,83 anni con il tris di farmaci. «Il beneficio dello stop al fumo è anche superiore a quanto immaginavamo» ha dichiarato la dottoressa Tinka Van Trier, autrice dell’indagine. Lo studio ha coinvolto persone che hanno già avuto problemi cardiovascolari e che sono particolarmente esposti al rischio di un nuovo infarto o ictus. Per loro, ha ribadito la ricercatrice, «smettere di fumare è potenzialmente la più efficace azione di prevenzione (senza contare gli altri vantaggi, ad esempio in termini di malattie respiratorie, rischio tumorale e longevità)».
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Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.