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Cardiologia
Redazione
pubblicato il 07-03-2025

Come proteggere la salute delle donne?



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In occasione dell'8 marzo, l'ISS ricorda che una piena parità passa anche attraverso la tutela della salute. Ecco 5 consigli per preservare il benessere delle donne

Come proteggere la salute delle donne?

Per la Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, l’Istituto Superiore di Sanità ricorda che una piena parità passa anche attraverso la tutela della salute. Ecco così in cinque consigli sintetici, curati dal Centro di riferimento per la medicina di genere dell’Istituto Superiore di Sanità, alcune importanti opportunità di prevenzione al femminile.

 

MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Uno dei luoghi comuni (errati) sulla salute di genere è che le malattie cardiovascolari siano un problema maschile. In realtà rappresentano per le donne la prima causa di morte. L’ISS ricorda i principali fattori di rischio e la loro distribuzione fra le donne adulte in Italia (dati sorveglianza Passi 2022-2023):

  • ipertensione: in Italia, nella popolazione adulta (18-69 anni), sono il 16,5% le donne che riferiscono di essere affette da ipertensione
  • ipercolesterolemia: il 19,1% delle donne adulte dichiara di avere il colesterolo alto
  • fumo: insieme alla sedentarietà è in cima alla lista dei fattori di rischio evitabili; il rischio di infarto è più alto per le fumatrici, oltre 13 volte rispetto alle non fumatrici di pari età; il rischio aumenta specie dopo la menopausa, il picco è per le donne che hanno fumato tra i 18 e i 49 anni, dunque evitare il fumo sin da giovani fa la differenza
  • inattività fisica: un esercizio costante aiuta a ridurre la pressione arteriosa, a mantenere il peso forma o a perdere il peso in eccesso, a migliorare i livelli della glicemia e del colesterolo nel sangue. Tutti benefici noti, sottolineano gli esperti dell’ISS, eppure la sedentarietà rimane un'abitudine diffusa sulla quale intervenire. In Italia è sedentario il 32% per cento delle donne adulte contro il 24% degli uomini (e le percentuali aumentano nel tempo).
 

OSTEOPOROSI

L’osteoporosi colpisce più le donne degli uomini, soprattutto dopo la menopausa. Si stima che colpisca circa 5 milioni di persone in Italia, di cui l’80% sono donne in post menopausa. La prevalenza raggiunge il 30,8% oltre i 74 anni (il 10,5% dei maschi e il 45,3% delle femmine).

Tra i consigli utili per contrastarla:

  • un’alimentazione ricca di calcio e vitamina D (latte, yogurt, formaggi magri, verdure a foglia verde, pesci come salmone, sgombro e sardine, frutta secca e Integrazione di vitamina D, se necessario, per favorire l’assorbimento del calcio)
  • attività fisica regolare
  • controlli medici regolari: Densitometria ossea (MOC) per monitorare la salute delle ossa, specialmente dopo i 50 anni e esami del sangue per controllare i livelli di calcio, vitamina D e funzione tiroidea
  • stile di vita sano, limitando il consumo di alcol e di caffeina, in quanto possono interferire con l’assorbimento del calcio, ed evitando il fumo perché la nicotina accelera la perdita ossea.
 

ESPOSIZIONE A SOSTANZE TOSSICHE

Quali sono i rischi legati all’esposizione a sostanze nocive per le donne in particolare? Ad esempio quelli legati a elementi tossici presenti in prodotti di uso quotidiano, in cosmetici, in prodotti per la pulizia, in particolari alimenti o in ambienti di lavoro. Alcuni studi dell’Iss hanno dimostrato che le donne che vivono in aree urbane hanno livelli più elevati di plasticizzanti rispetto a coloro che vivono in aree rurali e che tale esposizione è un fattore di rischio per l’infertilità nelle donne ma non negli uomini.

Difficile difendersi da inquinanti così pervasivi, ma qualche consiglio utile c’è, secondo l’ISS:

  • ridurre l’uso di plastica monouso
  • fare attenzione alla composizione dei cosmetici
  • variare la dieta, limitando i cibi grassi dove alcune sostanze tossiche tendono ad accumularsi
  • praticare attività fisica, perché facilita l’eliminazione delle sostanze tossiche.
 

CAREGIVER, IN 8 CASI SU 10 È DONNA

L’80% dei caregiver in Italia è donna. L’impegno di cura per una persona cara non autosufficiente è spesso poco visibile e poco riconosciuto, ricorda il documento ISS. E spesso si aggiunge al lavoro retribuito e alle alte incombenze per la casa, il resto della famiglia, lasciando poco spazio alla cura di sé e al benessere personale. Le donne caregiver che hanno un lavoro retribuito spesso devono ridimensionare l’orario, compiere scelte che limitano la crescita professionale e le opportunità di carriera, se non addirittura lasciare il lavoro. Tutto ciò un l’impatto economico che ne consegue.

Il lavoro di cura può gravare sulla salute fisica e mentale, con carichi di stress e sintomi depressivi, alimentazione irregolare e stili di vita poco salutari nel complesso.

Per gli esperti ISS “è necessario promuovere una cultura della condivisione delle responsabilità di cura tra uomini e donne, all'interno della famiglia e della società. Sostenere le donne caregiver significa investire nel benessere di tutta la comunità, garantendo loro supporto concreto e servizi adeguati”.

 

PESO IN ECCESSO

In Italia, le donne sono più in forma rispetto agli uomini adulti. Sovrappeso e obesità infatti riguardano il 52 per cento degli uomini e il 34 per cento delle donne, anche se le donne tendono ad avere più grasso corporeo rispetto agli uomini a parità di indice di massa corporea, con una diversa distribuzione del tessuto adiposo (più nella parte inferiore del corpo). Le donne tendono a depositare grasso nella parte inferiore del corpo e gli uomini nella parte superiore. Fra i fattori di rischio specifici femminili c’è l’inattività: in particolare le bambine tendono a praticare meno attività fisica rispetto ai coetanei.

Che fare? Gli esperti suggeriscono di seguire una dieta equilibrata, un'alimentazione ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, riducendo i consumi di alimenti ad alta densità energetica e basso valore nutrizionale e di svolgere regolarmente attività fisica, secondo un piano adatto alle proprie esigenze individuali.

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