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Alimentazione
Fabio Di Todaro
pubblicato il 27-01-2014

Leucemia linfocitica acuta e allergia: una possibile cura



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La storia di un bambino che in un solo colpo ha curato una leucemia linfocitica acuta e l’allergia alle arachidi. Ma la soluzione “due in uno” non è sempre efficace

Leucemia linfocitica acuta e allergia: una possibile cura

La soluzione, per quanto avveniristica, è una di quelle opportunità recondite della medicina portata alla luce da un caso clinico. Protagonista: un bambino di dieci anni ammalato di leucemia linfocitica acuta e sofferente anche a causa di una severa forma di allergia alle arachidi.

La sua storia, raccontata nelle scorse settimane durante il congresso annuale dell’American College of Allergy, Asthma & Immunology, è finita sulle colonne dei principali quotidiani statunitensi.

«Genetica e inquinamento alla base dei tumori pediatrici»

TUTTO IN UN TRAPIANTO

Il trapianto di midollo osseo, effettuato per risolvere definitivamente la forma tumorale, ha avuto un altro effetto: oltre a far scomparire la neoplasia, ha portato via con sé anche l’allergia agli arachidi. Ipersensibile dall’età di quindici mesi, il bambino - sottoposto al test di provocazione orale - è risultato guarito anche dalla reazione avversa al legume, piuttosto diffusa negli Stati Uniti e in Gran Bretagna: meno in Italia. E qui, comprensibilmente, è emerso lo stupore degli specialisti, più abituati a riscontrare come le allergie possano essere trasferite attraverso i trapianti, e non rimosse.


Radiazioni a basse dosi possono provocare la leucemia

DIBATTITO APERTO

La storia raccontata evidenzia il ruolo che la modificazione genetica può giocare durante le prime fasi di sviluppo delle cellule immunitarie. Se il trasferimento di un’allergia dal donatore al ricevente, attraverso un trapianto, risultava chiaro già negli anni ’80, l’effetto opposto era stato documentato soltanto una volta. Ma l’evidenza, per quanto interessante, non autorizza a sdoganare il ricorso al trapianto di midollo osseo per curare le allergie alimentari. Le conseguenze possono differire a seconda della tipologia del trapianto. «Se è singenico (da gemello monoovulare, ndr) si può avere il trasferimento di cellule della memoria e quindi dell’allergia, mentre se il trapianto è allogenico si può ipotizzare una soppressione della risposta immune, con la risoluzione della allergia - sostiene Elio Novembre, responsabile del reparto di allergologia pediatrica all’ospedale Meyer di Firenze -. Ma i riscontri scientifici sono ancora insufficienti per permetterci di affermare che il trapianto di midollo possa anche curare l’allergia alimentare».

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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