Il microbiota influisce sulla salute e sulle terapie oncologiche: ecco perché è fondamentale prendersene cura

Il microbiota intestinale, ovvero l’insieme di microrganismi che popolano il nostro corpo, è molto più di un semplice ospite. Questo ecosistema gioca un ruolo chiave nel metabolismo, nel sistema immunitario e persino nel rischio di sviluppare tumori. Si stima che il 15-20% dei tumori sia associato alla presenza di microrganismi patogeni, ma le ricerche stanno rivelando un legame ancora più profondo: un’alterazione del microbiota, nota come disbiosi, potrebbe essere coinvolta in un numero ancora maggiore di neoplasie. Per approfondire il tema, abbiamo chiesto alla dottoressa Ester Giaquinto, esperta in microbiota e oncologia, di aiutarci a comprendere il ruolo di questi microrganismi.
CANCRO E TERAPIE ONCOLOGICHE: COME CAMBIA IL MICROBIOTA?
«Il microbiota intestinale è un ecosistema dinamico, influenzato da molti fattori, inclusi la dieta e lo stile di vita. Tuttavia, anche le malattie oncologiche e le terapie utilizzate per trattarle possono modificarne la composizione» spiega la dottoressa Giaquinto. Chemioterapia, radioterapia e immunoterapia possono alterare il delicato equilibrio tra batteri benefici e patogeni, con conseguenze sulla salute generale e sull’efficacia delle cure. «Ciò che stiamo scoprendo è che un microbiota alterato non è solo un effetto collaterale della malattia, ma potrebbe influenzare direttamente la risposta ai trattamenti oncologici» aggiunge l’esperta. Negli ultimi anni, la ricerca ha iniziato a esplorare strategie per modulare il microbiota a vantaggio dei pazienti oncologici. «L’uso di probiotici e prebiotici, ad esempio, potrebbe aiutare a riequilibrare il microbiota e migliorare la risposta all’immunoterapia» sottolinea la dottoressa Giaquinto. Inoltre, nuove terapie mirate agli enzimi prodotti dai batteri intestinali stanno aprendo la strada a trattamenti oncologici più personalizzati.
LE CONSEGUENZE DI UN MICROBIOTA ALTERATO
Un microbiota in disequilibrio non è solo un problema intestinale, ma può avere un ruolo attivo nella trasformazione delle cellule sane in cellule tumorali. «Quando il microbiota è in disbiosi, può favorire la produzione di sostanze tossiche, come l’idrogeno solforato, che danneggiano il DNA delle cellule» spiega Giaquinto. Inoltre, un microbiota alterato può rendere l’intestino più permeabile, facilitando il passaggio di tossine e batteri dannosi nel sangue e innescando processi infiammatori. L’infiammazione cronica è infatti uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del cancro. «Un microbiota sano aiuta a mantenere sotto controllo questi meccanismi, producendo sostanze benefiche come il butirrato, che ha proprietà antinfiammatorie e protettive» continua l’esperta. Alcuni studi suggeriscono addirittura che il trapianto di microbiota potrebbe migliorare la risposta alle immunoterapie nei pazienti che altrimenti non risponderebbero ai trattamenti standard. «Siamo solo all’inizio, ma è un campo di ricerca estremamente promettente» commenta Giaquinto.
COME PROTEGGERE IL MICROBIOTA?
Mantenere un microbiota equilibrato significa prendersi cura della propria salute a lungo termine. Secondo la dottoressa Giaquinto, la dieta gioca un ruolo fondamentale: «Una dieta ricca di fibre, provenienti da frutta, verdura e cereali integrali, favorisce la crescita dei batteri benefici e aiuta a ridurre l’infiammazione». Anche limitare il consumo di carne rossa può avere un impatto positivo: «L’eccesso di carne rossa è stato associato a squilibri nel microbiota che possono aumentare il rischio di sviluppare tumori». Anche gli alimenti fermentati possono essere preziosi alleati. «Yogurt, kefir, kimchi e altri cibi fermentati aiutano a mantenere un microbiota diversificato e in salute» conclude l’esperta. Il microbiota non è un semplice spettatore, ma un alleato prezioso per il nostro benessere. Prendersene cura significa non solo migliorare la salute generale, ma anche ridurre il rischio di malattie, incluso il cancro.