Presentata la nuova hit realizzata dai giovani pazienti oncologici in cura all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. L'ultimo successo firmato dal «Progetto Giovani» è già disponibile in rete
Chi osserva il problema da debita distanza, può immaginare che nella vita di questi ragazzi il cielo sia sempre cupo e piovoso. Pensando a una stagione, la mente volerebbe ai primi giorni di dicembre: quelli in cui la pioggia e le temperature rigide scandiscono il ritmo delle giornate. L'esistenza dei ragazzi malati di cancro segue però un calendario diverso da quello solare. A dettare l'agenda sono i controlli da fare e le terapie a cui sottoporsi. Ma anche nella loro vita arriva il momento in cui si può guardare il sole. «L'estate non si può fermare: il temporale passerà», cantano i giovani pazienti in cura all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, per descrivere il loro stato d'animo alle porte della bella stagione e per dimostrare quanto un percorso artistico possa fare bene all'anima tanto quanto le cure farmacologiche giovano al corpo.
Quei tumori così complessi da curare negli adolescenti
COME NASCE LA NUOVA HIT DELL'ESTATE?
«Sei tu l'estate - La pioggia all'incontrario» è il titolo della canzone realizzata dai giovani in cura nella struttura milanese. Il brano - online da poche ore, ha già superato le quindicimila visualizzazioni - è il frutto dell'idea portata avanti nei mesi scorsi dagli oncologi pediatri, dagli educatori e dagli psicologi dell'Istituto dei Tumori e rappresenta l'ultimo grano di un rosario che negli anni ha visto i pazienti oncologici incidere le canzoni «Nuvole d'Ossigeno» e «Palle di Natale» e scrivere il fumetto «Loop - Indietro non si torna». Tutte le attività rientrano sotto il cappello del «Progetto Giovani», dedicato agli adolescenti malati di tumore in cura nel reparto diretto da Maura Massimino, che ha un duplice obiettivo: migliorare le prospettive terapeutiche e far sentire i ragazzi più a loro agio negli ospedali. L'iniziativa, sostenuta fin dalla nascita dall'Associazione Bianca Garavaglia Onlus, è stata una delle prime a livello europeo ad accendere i riflettori sugli adolescenti ammalati di cancro che, a parità di malattia e grado della sua progressione, hanno minori chance di guarigione rispetto ai bambini. «Sei tu l'estate - La pioggia all'incontrario» è il prodotto finale del lavoro portato avanti con 45 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 25 anni, dei quali oltre la metà ancora in cura. I pensieri dei ragazzi, raccolti dagli educatori e dagli psicologi del «Progetto Giovani», sono stati elaborati e trasformati nella canzone dal genetista Stefano Signoroni assieme a Faso (bassista di Elio e le Storie Tese), a Jacopo Sarno, Giacomo e Tommaso Ruggeri, che avevano già lavorato per «Palle di Natale».
IL VIDEO DE «SEI TU L'ESTATE»
LA DANZA DELLA PIOGGIA AL CONTRARIO
La canzone parla di estate e di viaggi, di sogni che montano e di paure che sfumano. Le parole utilizzate lasciano intendere quello che è lo stato d'animo dei ragazzi col cancro: animati talvolta da dolore e preoccupazione e in altre circostanze guidati da un'euforia contagiosa e da una progettualità che non sempre si riscontra nelle persone in buona salute. Basta ascoltare il brano per rendersi conto di quanto sia denso di significato, a partire dal sottotitolo. «Qui la magia è una danza al contrario, perché l’obiettivo è quello di far tornare il sole nella vita degli adolescenti che stanno affrontando una malattia oncologica», racconta Andrea Ferrari, oncologo pediatra coordinatore del «Progetto Giovani» e membro del comitato scientifico della Fondazione Umberto Veronesi. «Le cure oncologiche sono impegnative, ancora di più per i giovani. Il nostro obiettivo è quello di proporre un nuovo approccio alla relazione tra medico e paziente. I progetti creativi non cancellano la realtà della malattia, ma offrono al ragazzo un modo per raccontarsi e un’opportunità per capire l’importanza di aprirsi agli altri pazienti e ai coetanei che non hanno conosciuto la malattia».
I RAPPORTI CHE NASCONO IN CORSIA
A dimostrazione di quanto appena detto, c'è la testimonianza raccolta da una protagonista dell'esperienza canora. «Quando mi fu presentata l'opportunità di partecipare a iniziative collaterali come questa, rimasi un po' confusa - racconta Giovanna, che pochi mesi fa, a 22 anni, ha scoperto di avere un sarcoma di Ewing -. Avevo saputo da poche settimane di avere un tumore e non immaginavo che, parallelamente alle cure, fosse possibile portare avanti un percorso creativo. Il mio approccio è stato prudente, ma ho capito subito come fosse possibile distrarsi nel corso delle terapie. Anche in ospedale è possibile emozionarsi e stringere amicizie importanti». Fondamentale, per i giovani pazienti oncologici, è pure la relazione con chi ha già affrontato (e superato) la malattia. «Il rapporto tra pazienti sembra un'anomalia, ma per me è di grande aiuto - chiosa Giovanna, già intervenuta a Taranto in occasione dell'appuntamento di #Fattivedere -. Negli occhi di chi ha già compiuto il mio percorso, rivedo la gioia che presto spero di ritrovare anche io».
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).