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Neuroscienze
Redazione
pubblicato il 26-11-2024

È possibile risolvere la dipendenza da smartphone?



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Negli adolescenti è complesso curare una dipendenza da dispositivi digitali già in atto da tempo. Occorre rivolgersi a professionisti dedicati. La parola all’esperto

È possibile risolvere la dipendenza da smartphone?

Sono una nonna di 82 anni e sono molto preoccupata per la dipendenza che i miei nipoti adolescenti, di 18 e 15 anni, hanno nei confronti dei dispositivi elettronici, soprattutto tablet e smartphone. Un tempo erano pieni di interessi, come la musica, ma ora hanno abbandonato tutto e vanno molto male a scuola. Come si può curare questa dipendenza?

M. (domanda pervenuta tramite il form L'esperto risponde)

Risponde Stefano Vicari, professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile Università Cattolica e direttore dell’Unità di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

 

Gentile signora,

La prima cosa che mi sento di suggerire è cercare di essere vicina ai suoi nipoti, senza adottare un atteggiamento giudicante o moralista. È importante creare un ambiente di comprensione, dove possano esprimere le loro difficoltà senza paura di essere rimproverati. L’ascolto e il dialogo sono essenziali, poiché spesso la dipendenza tecnologica nasce da una ricerca di conforto o evasione. Il supporto emotivo deve essere costante e costruttivo, mai punitivo.

Inoltre, è fondamentale parlare con i genitori dei ragazzi per sensibilizzarli sul problema, affinché si rendano conto della situazione e la affrontino in maniera attiva e concreta.

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UNA VERA E PROPRIA DIPENDENZA

Anche nei confronti dei dispositivi digitali, come tablet, smartphone e computer, infatti, si può sviluppare una vera e propria dipendenza, paragonabile a quella da sostanze stupefacenti, come i cannabinoidi o l’alcol. I comportamenti associati sono simili: ricerca continua dello strumento, necessità di averlo sempre a disposizione e reazioni aggressive quando questo non è possibile.

COME INTERVENIRE?

È essenziale prendere consapevolezza del problema e rivolgersi a professionisti esperti dell’età evolutiva, come i neuropsichiatri, che possano intervenire con trattamenti comportamentali. Le dipendenze, infatti, rispondono poco ai farmaci, a meno che non ci siano comorbidità. Se la dipendenza provoca aggressività, ad esempio, si può intervenire farmacologicamente su questo aspetto, ma nella maggior parte dei casi si cerca di risolvere il problema attraverso interventi comportamentali.

I professionisti aiuteranno non solo i ragazzi a trovare strategie per limitare l’uso dei dispositivi, ma anche i genitori, insegnando loro a stabilire regole comportamentali per i figli. Queste andrebbero impostate fin da piccoli poiché più si cresce, più diventa difficile per i ragazzi adattarsi, e per i genitori farle rispettare. Tuttavia, non è mai troppo tardi per provarci.

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CONSIGLI UTILI

È fondamentale stabilire dei limiti di tempo, consentendo l'uso dei dispositivi solo per periodi limitati e mai oltre un certo orario la sera. Molti ragazzi, infatti, sperimentano disturbi del sonno perché le ore destinate al riposo vengono invece spese navigando su internet, chattando o stando ore sui social.

Non bisogna dimenticare che questi sono problemi difficili da affrontare, proprio come tutte le altre dipendenze. Se il ragazzo non è consapevole del proprio disturbo, è molto difficile che sia disponibile a intraprendere un trattamento. Per una valutazione completa e accurata, e un intervento efficace, è fondamentale adottare un approccio integrato, che preveda la collaborazione tra neuropsichiatri e psicologi.


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