Compiono 18 anni Passi e Passi d’Argento, i programmi di sorveglianza che fotografano la prevenzione degli italiani. Pochi i miglioramenti per alcol, fumo e sedentarietà
Quanto sono cambiate le abitudini degli italiani negli ultimi 18 anni? Si presta maggiore attenzione alla prevenzione e alla salute? Scopriamolo insieme attraverso i dati delle sorveglianze Passi e Passi d’Argento, strumenti fondamentali coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità, che monitorano da quasi due decenni comportamenti come il fumo, l'alimentazione e la partecipazione agli screening, offrendo un quadro prezioso per le politiche di prevenzione e per la promozione della salute.
POCHI I MIGLIORAMENTI
I dati derivanti dall’analisi delle serie storiche di PASSI e PASSI d’Argento, presentati durante un convegno tenutisi a inizio dicembre pressi l’Istituto Superiore di Sanità, mostrano una sostanziale stabilità di molte problematiche legate alla salute. Le disuguaglianze sociali e il gradiente geografico, infatti, persistono. Anche il consumo di alcol a rischio, la sedentarietà e l’eccesso ponderale continuano a rappresentare sfide importanti. Il consumo di frutta e verdura, un altro indicatore chiave di salute, non registra progressi significativi, anzi, peggiora o resta stabile.
UN FOCUS SUL FUMO
Un focus particolare è stato dedicato al fumo, con dati che evidenziano una riduzione della percentuale di fumatori dal 30% nel 2008 al 24% nel 2023. Tuttavia, l’introduzione di nuovi prodotti del tabacco ha portato a un uso combinato di sigarette tradizionali ed elettroniche, senza una reale diminuzione del numero complessivo di consumatori di prodotti a base di nicotina, che rimane stabile al 27%.
Nel 2023, il 20% degli adulti tra 18 e 69 anni fuma esclusivamente sigarette tradizionali, il 4% utilizza sia sigarette tradizionali sia dispositivi elettronici, e il 3% usa esclusivamente dispositivi elettronici. La quota complessiva di consumatori di prodotti del tabacco resta invariata rispetto al 2013.
I CAMBIAMENTI IN PANDEMIA
Un altro esempio significativo di come questi sistemi di sorveglianza possano catturare cambiamenti indotti da eventi esterni, esogeni, è rappresentato dalla pandemia di Covid-19. Durante il lockdown di marzo 2020, il consumo di alcol a rischio è drasticamente diminuito, per poi tornare rapidamente ai livelli pre-pandemia, superandoli addirittura. Analogamente, la sedentarietà, che era in aumento costante prima della pandemia, ha mostrato una temporanea inversione durante il periodo di restrizioni.
TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
Nati nel 2004 su mandato del Ministero della Salute in collaborazione con il CCM e le Regioni, i sistemi di sorveglianza PASSI, rivolto alla popolazione adulta, e PASSI d’Argento, dedicato agli over 65, seguono il modello della Behavioural Risk Factor Surveillance System utilizzato in molti Paesi, dagli Stati Uniti all’Australia. L’obiettivo è monitorare i fattori di rischio comportamentali e supportare la programmazione e valutazione delle politiche sanitarie a livello aziendale, regionale e nazionale.
Oggi, questi sistemi si inseriscono in una cornice normativa solida. Con il DPCM del 3 marzo 2017, PASSI e PASSI d’Argento sono riconosciuti come sorveglianze di rilevanza nazionale e regionale, contribuendo alle valutazioni degli indicatori LEA e al monitoraggio dei Piani Sanitari e di Prevenzione. Sono inoltre una fonte informativa cruciale per il Piano Nazionale di Prevenzione e i relativi Piani Regionali.
Dopo 18 anni, PASSI e PASSI d’Argento continuano a rappresentare strumenti indispensabili per la salute pubblica in Italia, fornendo una fotografia accurata delle sfide che ancora oggi richiedono attenzione e intervento.
Caterina Fazion
Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile