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Fumo
Paola Scaccabarozzi
pubblicato il 14-02-2024

Quanti sono i fumatori nel mondo?



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Aggiornate le stime globali dell’Oms: il consumo di tabacco è in calo. I Paesi che stanno facendo di più e la situazione in Europa

Quanti sono i fumatori nel mondo?

A livello mondiale ci sono 1,25 miliardi di consumatori adulti di tabacco, secondo le ultime stime, cioè quelle relative al 2022, pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La buona notizia è il continuo calo dei tassi di consumo di tabacco. Circa 1 adulto su 5 in tutto il mondo consuma tabacco; nel 2000 i consumatori di tabacco erano invece 1 su 3.

 

I PAESI VIRTUOSI

Il rapporto mostra che 150 paesi stanno riducendo con successo il consumo di tabacco. Brasile e Paesi Bassi stanno riscontrando successi importanti dopo aver implementato le misure raccomandate di controllo del tabacco, con il Brasile che ha effettuato una riduzione relativa del 35% dal 2010 e i Paesi Bassi sul punto di raggiungere l’obiettivo del 30%.

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LE MISURE EFFICACI

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha sintetizzato le sei misure essenziali per il controllo del tabacco. Sono le strategie che si sono dimostrate efficaci per salvare vite e risparmiare costi sanitari:

  1. monitorare l’uso di tabacco e le politiche di prevenzione
  2. proteggere le persone dal fumo di tabacco
  3. aiutare a smettere di fumare
  4. rendere consapevoli le persone dei pericoli del tabacco
  5. rafforzare i divieti su pubblicità, promozione e sponsorizzazioni
  6. aumentare la tassazione sul tabacco.
 

IL RUOLO DELL’INDUSTRIA

Il fatto però che siano stati compiuti buoni progressi non significa affatto dover abbassare la guardia o pensare di aver risolto la questione. Come sottolinea Ruediger Krech, direttore del Dipartimento di Promozione della Salute dell’OMS, è impressionante infatti come l’industria del tabacco, per perseguire i propri profitti a scapito di innumerevoli vite, continui a manipolare le politiche sanitarie e a vendere i suoi “prodotti mortali". L’OMS esorta quindi continuamente tutti i paesi ad attuare politiche di controllo del tabacco e a proseguire la lotta contro le interferenze dell’industria del tabacco. E l’apparente disomogeneità della diffusione dell’uso del tabacco non è poi così significativa come sembrerebbe.

 

DIFESA DAL FUMO: L’EUROPA RALLENTA?

Se attualmente la regione che ha la più alta percentuale di popolazione che usa tabacco, pari al 26,5%, è quella del Sud-Est asiatico; l’Europa non si discosta moltissimo, con il 25,3% di fumatori. Il rapporto mostra, inoltre, che entro il 2030 si prevede che la regione europea avrà i tassi più alti a livello globale con una prevalenza di poco superiore al 23%. Una questione che riguarda l’Europa soprattutto al femminile. I tassi di consumo di tabacco tra le donne nella regione europea sono, infatti, più del doppio della media globale e si stanno riducendo molto più lentamente rispetto a tutte le altre zone del pianeta.

 

OBIETTIVI DI PREVENZIONE CENTRATI SOLO IN PARTE

Sebbene i numeri siano costantemente diminuiti nel corso degli anni, il mondo riuscirà ad arrivare entro il 2025 a una riduzione relativa del consumo di tabacco del 25% rispetto al 2010, mancando quindi l’obiettivo globale di riduzione del 30% (obiettivo stabilito in occasione dei meeting dell’Assemblea Generale ONU sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili). Solo 56 paesi a livello globale raggiungeranno questo target, ossia quattro paesi in meno rispetto ai 60 previsti nell’ultimo rapporto del 2021. La prevalenza del consumo di tabacco è cambiata poco dal 2010 in alcuni paesi, mentre sei paesi vedono ancora un aumento del consumo di tabacco: Congo, Egitto, Indonesia, Giordania, Oman e Repubblica di Moldavia. L’OMS esorta i paesi ad accelerare gli sforzi per il controllo del tabacco poiché c’è ancora molto lavoro da fare.

 

L’INTERFERENZA DELL’INDUSTRIA E I BAMBINI

Peccato però che l’interferenza dell’industria del tabacco renda il tutto ancora più complesso. Il Global Tobacco Industry Interference Index 2023, prodotto dal Global Center for Good Governance in Tobacco Control, mostra infatti che gli sforzi per proteggere la politica sanitaria dalle crescenti interferenze dell’industria del tabacco si sono indeboliti in tutto il mondo. Le indagini nazionali mostrano costantemente che i bambini di età compresa tra 13 e 15 anni nella maggior parte dei paesi utilizzano prodotti a base di tabacco e nicotina. Per proteggere le generazioni future e garantire che il consumo di tabacco continui a diminuire, l’OMS dedicherà la Giornata mondiale senza tabacco di quest’anno, prevista il 31 maggio, alla protezione dei bambini dalle interferenze dell’industria del tabacco

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Paola Scaccabarozzi
Paola Scaccabarozzi

Giornalista professionista. Laureata in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano, con specializzazione all'Università Cattolica in Materie Umanistiche, ha seguito corsi di giornalismo medico scientifico e giornalismo di inchiesta accreditati dall'Ordine Giornalisti della Lombardia. Ha scritto: Quando un figlio si ammala e, con Claudio Mencacci, Viaggio nella depressione, editi da Franco Angeli. Collabora con diverse testate nazionali ed estere.   


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