La vita da spiaggia può favorire le infezioni nei bambini, compresa l'impetigine. Vediamo i rischi principali e come evitarli in estate
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Giocare con la sabbia e fare lunghi bagni in mare o in piscina sono il passatempo preferito dei bambini durante il periodo estivo, non senza rischi. Malattie infettive come impetigine, pidocchi, micosi e verruche, infatti, possono circolare con più facilità proprio in estate. Con la dottoressa Maria Rosaria Marchili, responsabile dell'Unità Operativa di Pediatria ad alta complessità assistenziale del Bambino Gesù di Roma, impariamo a proteggere i più piccoli dalle insidie di sabbia e acqua, sia dolce sia salata.
I RISCHI DELLA SPIAGGIA
Virus, funghi e batteri crescono molto bene in tutti gli ambienti caldo umidi come la spiaggia dove, in presenza di acqua e sabbia, possono proliferare con maggiore facilità. Particolarmente rischiosi sono i mari inquinati con divieto di balneazione, ricchi di germi. I bambini, che spesso ingeriscono acqua facendo il bagno, sono maggiormente esposti a contrarre infezioni. Se il mare è pulito si parte sicuramente avvantaggiati, ma i rischi non mancano comunque. Anche la sabbia gioca un ruolo determinante: portandola alla bocca, il bambino rischia di infettarsi con virus o batteri.
IMPETIGINE, IL RISCHIO AUMENTA
La malattia infettiva più diffusa nel periodo estivo per i bambini di età compresa tra i due e i cinque anni, è rappresentata sicuramente dall’impetigine. Si tratta di un’infezione cutanea causata da batteri streptococchi e stafilococchi che possono trovarsi nella sabbia o in acqua e proliferare in ambienti caldo umidi come ad esempio nei costumini bagnati. Spesso, l’impetigine ha origine da una banale puntura di insetto: grattandosi, il bambino si provoca microlesioni della cute, attraverso le quali i germi riescono a colonizzare il corpo e proliferare, dando luogo all’infezione della pelle che può manifestarsi in forma bollosa, causata da streptococchi, e non bollosa, provocata da stafilococchi. Le sedi più colpite sono il volto e gli arti, e il prurito è un sintomo frequente a causa del quale il grattamento facilita la diffusione dell'infezione anche alla cute adiacente. La diffusione, soprattutto in spiaggia dove i bambini stanno tutti insieme e spesso si scambiano gli asciugamani, è molto facile.
COME CURARE L'IMPETIGINE?
Per evitare che l'impetigine si estenda, va trattata immediatamente. Sulle bollicine si possono fare toccature con una soluzione topica a base di eosina in soluzione acquosa (neomercurocromo, ndr) e applicare una crema antibiotica; se la lesione è estesa, va coperta con una benda. Naturalmente, i bambini infetti devono evitare il contatto con i loro coetanei per non contagiarli, rinunciando, inoltre, all’esposizione al sole. Se l'impetigine è molto diffusa può dare anche sintomi sistemici come febbre e, in questo caso, l'antibiotico va dato per bocca. Lo streptococco può dare complicanze renali, ma è un evento molto raro; se c'è una corretta gestione, l’infezione si esaurisce nel giro di qualche giorno.
COME PREVENIRLA?
Per prevenire l’impetigine bisogna mettere in atto semplici, ma efficaci, precauzioni:
- indossare sempre il costume quando si gioca con la sabbia
- cambiare il costume bagnato che, insieme alla sabbia, crea l’ambiente perfetto per il proliferare anche di altre infezioni come la cistite, soprattutto per le bambine
- tenere le unghie corte per evitare sia lesioni da grattamento sia che lo sporco si annidi al di sotto delle unghie stesse
- mantenere un buon trofismo della pelle così che possa svolgere al meglio il suo ruolo di barriera, limitando il contagio con virus e batteri:
- bisogna proteggerla dalle scottature con le opportune creme solari, spalmate ogni due ore
- lavare il sale dalla pelle a fine giornata con l’acqua dolce
- e applicare crema idratante per garantire elasticità e integrità della pelle
- bere molta acqua per evitare la disidratazione che, a causa dell’eccessiva sudorazione, può verificarsi
- evitare il sole diretto tra le 11 e le 16, magari indossando una magliettina di cotone
- usare repellenti per zanzare, senza però spruzzarli direttamente sulla pelle prima di esporsi al sole perché possono essere foto sensibilizzanti e dare dermatiti. Si possono spruzzare su accessori, vestiti.
NON SOLO IMPETIGINE
L’impetigine non è l’unica malattia infettiva frequente nel periodo estivo, e la spiaggia non è l’unico ambiente a rischio. Anche le piscine affollate sono insidiose e sarebbe preferibile evitare di immergervi bambini sotto i sei mesi di vita. Anche se la piscina è disinfettata, il problema è legato agli utenti. Se qualche bagnante presenta diarrea virale o una qualunque infezione, può trasmetterla a chi, accidentalmente o per gioco, beva l’acqua dolce della piscina, infatti, se sono presenti germi e batteri, propagati dal caldo, il rischio che si infettino altri bagnanti è molto elevato. Naturalmente, non vanno mai immersi i bambini che indossano il pannolino in piscina per le stesse ragioni. Se non si vuole rinunciare a rinfrescare i propri piccoli, sono consigliate le piscinette gonfiabili. Durante il periodo estivo aumentano anche le verruche, le pediculosi del capo, ovvero i pidocchi e le micosi nelle pieghe interdigitali, soprattutto se si usano le scarpe di gomma e il piede resta bagnato.
Lasciamo ai bambini la gioia di giocare in piscina o al mare, manipolando la sabbia e sporcandosi: come abbiamo visto basta qualche accortezza per abbassare i rischi e salvare le vacanze.
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Caterina Fazion
Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile