Immunità di gregge o immunità di gruppo
Con l’espressione immunità di gregge, o immunità di gruppo, si intende quel fenomeno per cui, una volta raggiunto un livello di copertura vaccinale (per una determinata infezione) considerato sufficiente all’interno della popolazione, si possono considerare al sicuro anche le persone non vaccinate.
Come funziona l'immunità di gruppo? Attraverso le vaccinazioni ci si protegge dagli effetti gravi delle malattie e, a seconda della tipologia di vaccino, si può ridurre (o azzerare) anche il rischio di essere infettati dal patogeno. In questo modo è possibile ridurre la circolazione del virus da una persona all'altra, e arrestare la diffusione di una malattia infettiva.
La soglia minima dell’immunità di gruppo varia a seconda dell’infezione infatti i vari patogeni hanno differenti indici di contagiosità. Ma per le infezioni più diffuse, contro cui si vaccina, è possibile considerare al sicuro l’intera popolazione quando almeno il 90 per cento di essa risulta vaccinata (95 per cento per morbillo e pertosse). Dal punto di vista della profilassi, il concetto di immunità di gregge non risulta valido per malattie infettive non trasmissibili da uomo a uomo, come per esempio il tetano.
Consulenza: Giancarlo Icardi, direttore dell'Unità operativa complessa di Igiene dell'Azienda ospedaliero-universitaria San Martino - IST di Genova
NOTA BENE: le informazioni contenute in questa pagina non possono sostituire il parere e le spiegazioni del tuo medico
Non fermare la ricerca. Dona ora per i pazienti più fragili.