Caratterizzata da vescicole su mani, piedi e bocca, non ha una terapia specifica. Scopriamo sintomi, cause, diagnosi e prevenzione di questa infezione che colpisce i bambini piccoli
Con l'inizio della scuola e il ritorno dei bambini in ambienti collettivi, è comune osservare un aumento di infezioni virali, tra cui la malattia mani-bocca-piedi. Scopriamo di cosa si tratta con il professor Guido Castelli Gattinara, pediatra infettivologo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
DI COSA SI TRATTA?
La malattia mani-bocca-piedi è un'infezione virale piuttosto diffusa soprattutto nella prima infanzia, nei bambini di età compresa tra 1 e 5-6 anni. Tuttavia, può manifestarsi in forma lieve anche negli adolescenti e nelle persone adulte. Esattamente come varicella, morbillo e scarlattina, la malattia mani-bocca-piedi fa parte delle malattie esantematiche che provocano la comparsa di esantema, ovvero eruzione diffusa di macchie o altre alterazioni della pelle. Questa malattia è causata da numerosi virus del genere degli Enterovirus che nel nostro paese circolano con maggior intensità nei mesi invernali e primaverili, ma possono colpire tutto l'anno. Più frequentemente è causata da Coxsackie A16 e Enterovirus 71, accomunati da manifestazioni cliniche molto simili.
QUALI SONO I SINTOMI TIPICI?
Questi virus hanno incubazione breve, tra i 3 e i 7 giorni, e l’eruzione scompare generalmente entro una settimana. I sintomi più frequenti, che possono variare da bambino a bambino, sono:
- eruzione di piccole vescicole ovalari, ovvero lesioni arrossate con accumulo di liquido, che si presentano soprattutto sul palmo delle mani, sulla pianta dei piedi, all’interno della bocca, nella mucosa del cavo orale, e talvolta anche nella zona del pannolino;
- febbre lieve o assente;
- più raramente vesciche o protuberanze sulla lingua, in gola, sulle tonsille, sulle guance, su braccia e gambe;
- diarrea, dolori addominali, cefalea, mal di gola
POSSONO ESSERCI COMPLICAZIONI?
Le piccole vescicole su mani e piedi solitamente non danno eccessivo prurito e scompaiono senza lasciare traccia in 7-10 giorni. Possono essere più dolorose, invece, le lesioni che compaiono nel cavo orale, responsabili dell'inappetenza del bambino e della difficoltà a ingerire liquidi. La complicanza più grave è infatti rappresentata dalla disidratazione cui il bambino può andare incontro per il dolore nella deglutizione. Nonostante sia rara, potrebbe verificarsi un'impetiginizzazione delle lesioni, ovvero una penetrazione di germi nella cute che potrebbero dare infezione.
COME AVVIENE IL CONTAGIO?
Il contagio avviene per via aerea attraverso tosse e starnuti o tramite il contatto diretto con oggetti e superfici contaminate da secrezioni nasali, fluidi, saliva o feci di una persona infetta. Si può contrarre la malattia baciando un soggetto infetto, toccando superfici sporche, specialmente in ambiente scolastico, o ingerendo acqua delle piscine non adeguatamente disinfettata con il cloro. Da adulti è più difficile essere contagiati in quanto si sono già acquisiti anticorpi nel corso della vita, anche contraendo la malattia in forma asintomatica.
COME SI DIAGNOSTICA E CURA?
La diagnosi è clinica e può essere effettuata dal pediatra, che suggerirà il comportamento da seguire. Ad ogni modo, trattandosi di un malattia autolimitantesi che passa nel giro di qualche giorno, a essere curati sono solo i sintomi. Se la febbre supera i 38° si può somministrare paracetamolo, mentre se le lesioni aftose sono particolarmente dolorose si può utilizzare un antidolorifico.
QUALI CONSIGLI UTILI SEGUIRE?
Ecco alcuni consigli utili da seguire per affrontare al meglio la malattia mani-bocca-piedi.
- Lavare bene mani e piedi per evitare che i germi possano penetrare attraverso le lesioni
- Disinfettare con delicatezza le lesioni aftose all’interno del cavo orale utilizzando garze imbevute con una soluzione composta da mezzo bicchiere di acqua e due cucchiaini di bicarbonato
- Il lavaggio dei denti si può continuare a effettuare, ammesso che non sia troppo doloroso per il bambino
- Il bambino è bene che stia a casa nei primi giorni in cui la carica virale è più alta, può invece tornare a scuola, o in generale in ambienti collettivi, quando le lesioni iniziano a risolversi
- Non esiste un vaccino per cui l’unico modo di prevenire la malattia mani-piedi-bocca è adottare una buona igiene delle mani per evitare lo scambio di virus
- Anche per quanto riguarda il contagio intrafamiliare, specialmente tra fratellini e sorelline, che resta comunque raro, occorre limitare il più possibile il contatto diretto, adottare una buona igiene delle mani, evitare di scambiarsi oggetti come giochi, ciucci e asciugamani.
Caterina Fazion
Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile