Nella Giornata internazionale contro i tumori infantili medici e genitori di tutto il mondo si uniscono per ricordare che la diagnosi precoce e l’accesso alle migliori cure non sono ancora un diritto di tutti
I bambini che si ammalano di tumore sono circa 2.100 ogni anno in Italia. Decine di migliaia nel mondo. E se nei Paesi più ricchi come il nostro 8 su 10 guariscono, questa percentuale è invertita nelle aree più povere del mondo. Il 15 febbraio è la Giornata Internazionale contro i tumori infantili, promossa dalla Confederazione Internazionale delle Organizzazioni di Genitori di Bambini malati di Cancro (Icccpo) e dalla Società Internazionale di Oncologia Pediatrica (Siop).
L’INIZIATIVA
Lo scopo, sottolineano le due realtà che rappresentano 158 organizzazioni di genitori e 1.500 oncologi pediatri in 85 nazioni, è innanzitutto celebrare la forza, il coraggio e la resilienza dei piccoli pazienti e dei loro familiari. Ma non solo, si tratta di diffondere informazioni corrette sulla possibilità di ampliare i margini di guarigione, rendendo accessibili a tutti le cure migliori e i programmi di diagnosi precoce. Destinatari del messaggio le istituzioni nazionali e internazionali, ma anche i genitori, i pediatri, la scuola.
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MARGINI DI AZIONE
L’oncologia pediatrica ha una storia relativamente giovane. Le prime terapie e i primi reparti nacquero negli anni ’50, quando solo 20 bambini malati su 100 potevano sperare di diventare adulti. Mezzo secolo dopo l’80% dei tumori in età pediatrica si può guarire, con picchi positivi per alcune patologie come la leucemia linfoblastica acuta. E’ ormai dimostrato che se si adattano e si trasferiscono ai paesi più poveri i protocolli di cura in uso in Europa e Nord America, si ottengono tassi di sopravvivenza sovrapponibili, con trattamenti meno pesanti se iniziati in fase precoce di malattia. Un esempio? Il dimezzamento della diffusione del retinoblastoma in Honduras grazie a una campagna nazionale di informazione sui tumori oculari dell’infanzia.
Come dire a un bambino che ha un tumore?
COSTI ECONOMICI E UMANI
Kenneth Dolman, presidente dell’Icccpo e padre di un figlio la cui malattia è stata riconosciuta tardi, ha dichiarato: «E’ un profondo vantaggio economico per i governi supportare l’informazione i progetti di diagnosi precoce, perché non risparmiano solo i costi extra di un paziente da curare con un tumore in fase avanzato, ma anche dolore e sofferenza ai propri cittadini».
UNO SU 650
In Italia, Fiagop onlus (la Federazione Italiana delle Associazioni di Genitori Oncoematologia Pediatrica) ha abbracciato lo spirito della giornata con l’appello Di cancro infantile si può guarire, non perdiamo tempo. Se si migliorassero le condizioni di diagnosi, la preparazione del personale medico e le attrezzature si potrebbero evitare parte dei 90.000 decessi che fanno la differenza fra ammalarsi in un pase ricco o povero. Anche in Italia, ricorda Fiagop, il tumore è un’evenienza rara (colpisce un bambino su 650 prima dei 15 anni) e le percentuali di guarigione sono alte, ma il cancro rimane la prima causa di morte nei bambini.
Genetica e inquinamento alla base dei tumori pediatrici
IL PROGRAMMA - Fra le varie iniziative, il lancio di palloncini bianchi da parte degli alunni di scuole primarie e secondarie, per avvicinare simbolicamente i bimbi sani ai coetanei meno fortunati. Per conoscere i luoghi dell’evento su www.fiagop.it. Sabato 16 febbraio ore 9.30, presso il Palacongressi Oltremare di Napoli - sala Stromboli - si terrà il convegno "Precocità della diagnosi in oncologia pediatrica", organizzato da FIAGOP insieme ad AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica), con la collaborazione dell’Associazioni locali Carmine Gallo, A.c.L.T.I e OPEN onlus che operano presso l’Ospedale Pausilipon. Nel corso dell’incontro ci sarà una videoconferenza fra gli ospedali Pausilipon e Gaslini, dimostrazione del progetto pilota voluto da FIAGOP per creare una rete nazionale per la diagnosi a distanza tra i vari centri di oncoematologia pediatrica affiliati AIEOP.