Serve molto tempo per vedere ridursi il rischio di cancro una volta che si è smesso di fumare. Ma abbandonare le sigarette è sempre utile (anche dopo i 60 anni)
Così come il tumore per svilupparsi ha bisogno di anni, anche per vedere ridursi in misura significativa il rischio di cancro una volta che si è smesso di fumare è necessario attendere molto tempo. Questo, d’altra parte, vuole anche dire che gli sforzi che occorrono per modificare questa dannosa abitudine producono effetti positivi per molti anni, dal momento che alla lunga il rischio di cancro si riduce drasticamente.
Si stima che dopo cinque anni che si è smesso di fumare risulta dimezzato il rischio di sviluppare un tumore della cavità orale, della gola, dell’esofago e della vescica. E le probabilità di avere un tumore al collo dell’utero tornano a essere del tutto identiche a quelle di chi non ha mai fumato. Dopo dieci anni, diventa significativa anche la riduzione del rischio di avere un cancro al pancreas e alla laringe, mentre la mortalità per cancro al polmone si dimezza rispetto a quella di chi continua a fumare.
Perché il rischio di cancro al polmone torni agli stessi livelli di chi non ha mai fumato occorrono 10-15 anni da ex-fumatore. Inoltre, secondo l’American Cancer Society, se si smette prima di aver raggiunto i 35 anni di età si riducono del 90 per cento le conseguenze negative del fumo. Smettere entro i 50 anni dimezza la mortalità nei 15 anni successivi rispetto a chi continua. Anche per chi ha superato i 60 anni, i benefici associati all’abbandono della sigaretta si traducono in un aumento dell’aspettativa di vita rispetto a chi continua.