Escludere del tutto uno o più alimenti dalla dieta è utile in alcuni casi. In molte situazioni si è di fronte a mode inutili, se non dannose per la salute
Le diete di esclusione sono tutti quei regimi alimentari che prevedono l’esclusione totale di uno o più alimenti. Seguire questo tipo di dieta è fondamentale per le persone che soffrono di allergie alimentari specifiche. Chi è allergico alle arachidi, per esempio, dovrà fare in modo di stare alla larga da questo alimento, ma anche da tutti i prodotti che le contengono.
Un’operazione non sempre semplice, soprattutto quando si fa la spesa al supermercato o non ci si prepara i pasti a casa. Fondamentale in questi casi leggere sempre con estrema attenzione le etichette - che per legge devono riportare in modo ben visibile gli allergeni (sostanze capaci di scatenare allergie) più comuni - e chiedere al ristoratore dettagli sugli ingredienti utilizzati per la preparazione dei piatti, in modo da essere sicuri che la sostanza cui si è allergici non sia presente.
Non è invece quasi mai necessario escludere un alimento se non vi è una vera e propria allergia. Molte diete di esclusione sono legate a mode non scientificamente supportate. Per esempio, non c’è ragione di eliminare del tutto lo zucchero dalla dieta, oppure il glutine se non si è celiaci o i latticini, tranne in alcune situazioni che devono essere valutate con attenzione da un medico esperto.