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Alimentazione
Caterina Fazion
pubblicato il 11-06-2024

Qual è la dieta migliore contro l’acne?



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I cibi che mangiamo influenzano l’insorgenza dell’acne? Grassi e cioccolata sono davvero colpevoli? Scopriamo l’importanza della dieta mediterranea

Qual è la dieta migliore contro l’acne?

È opinione comune che gli alimenti abbiano un ruolo rilevante nell’insorgenza o nel peggioramento dell’acne. Ma è davvero così? I risultati scientifici, spesso contrastanti, supportano un ruolo della dieta nell’acne, ma non esiste una relazione univoca alimento-brufoli. Stabilire una relazione causa-effetto tra dieta e acne, infatti, è difficile a causa della complessità degli alimenti, raramente monocomponenti, del loro grado di processamento e dei fattori multipli implicati nell’acne. Ma quindi qual è la dieta migliore per prevenire e non peggiorare l’acne? La parola alla dottoressa Emanuela Camera, Principal Investigator del Laboratorio di Fisiopatologia Cutanea dell’Istituto Dermatologico San Gallicano - IFO di Roma, che nelle sue ricerche si occupa dello studio dei meccanismi di controllo dell’attività della ghiandola sebacea nell’acne.

Come prevenire e gestire l’acne?

Come prevenire e gestire l’acne?

11-06-2024

 

SCEGLIAMO LA DIETA MEDITERRANEA

Seguire una dieta mediterranea, intesa come un modello nutrizionale piuttosto che come un regime predefinito di alimenti, è la scelta migliore per prevenire e controllare l’acne lieve. Nelle forme moderate e severe, invece, va considerato il trattamento farmacologico più indicato che, associato ad uno stile alimentare sano, può fornire risultati migliori. Ecco alcuni consigli per seguire facilmente la dieta mediterranea.

Alla base della dieta mediterranea si trovano verdura, frutta e cereali integrali che contribuiscono a una costituzione sana del microbiota intestinale. Il latte non va eliminato, ma assunto in quantità opportune (120-150 mL al giorno). L’olio di oliva, invece, va considerato come la fonte di grassi principe della dieta mediterranea. Le proteine sono assunte con legumi, pesce azzurro e carni bianche (pollo, tacchino, coniglio), mentre la carne di bovino va limitata.

La dieta mediterranea è bilanciata in termini di macroelementi e di fonti energetiche per cui:

  • il 45-60 % proviene dai carboidrati complessi (amido dei cereali o ortaggi)
  • 10-12 % da proteine
  • 20-35% da grassi a basso contenuto (minore del 10 % in peso) di acidi grassi saturi.

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GLI ACIDI GRASSI POLIINSATURI

Gli acidi grassi compongono alimenti con elevato indice calorico, ma vanno opportunamente distinti. Gli acidi grassi omega-3 sopprimono la produzione di citochine infiammatorie, azione importante per il controllo dell’acne. In particolare, l’acido docosapentaenoico e l’acido alfa-linolenico, che si trovano nel pesce e in alcuni oli vegetali, migliorano notevolmente le lesioni acneiche. Ricordiamo poi che, insieme agli acidi grassi omega-3, il pesce azzurro contiene importanti oligoelementi, incluso il selenio, con attività antinfiammatoria. L’acido linoleico (omega 6), invece, di cui è ricco l’olio d’oliva, attiva recettori nucleari chiave nel controllo dell’infiammazione e della sebogenesi.

 

IL RUOLO DEL SEBO

La dieta mediterranea è particolarmente indicata per il controllo dell’acne perché limita la produzione di sebo che, se secreto in quantità elevate e in presenza di altri co-fattori, favorisce l’acne a causa della sua azione infiammatoria. Con la pubertà la ghiandola sebacea incrementa notevolmente la propria attività per effetto di stimoli ormonali diversi con conseguente aumento della quantità di sebo sulla superficie cutanea. A determinare l’aumento della produzione di sebo, oltre agli androgeni, è l’ormone insulin-growth factor 1 (IGF1), che svolge diverse funzioni sovrapposte a quelle dell’insulina. Il livello circolante di IGF1 aumenta notevolmente con la pubertà, per via del suo ruolo fisiologico nell’accrescimento. Diverse evidenze dimostrano che diete ad elevato indice glicemico, cioè ricche di alimenti che fanno innalzare i livelli di glucosio nel sangue, cui consegue secrezione di insulina, sono un fattore scatenante nell’acne. Pazienti acneici che osservino una dieta a basso indice glicemico presentano un numero minore di lesioni, ovvero i brufoli. Elevato indice glicemico e dieta ipercalorica, invece, non sono direttamente associati.

 

GLI ALIMENTI “INCRIMINATI”

Alcuni studi dimostrano che chi è affetto da acne tenda a consumare meno frutta, verdura, legumi e carni bianche. Ad ogni modo, per dimostrare il vantaggio della dieta mediterranea nella prevenzione o nella gestione dell’acne, occorrono studi più solidi. Anche la responsabilità di cioccolata e salumi nell’insorgenza dei brufoli va approfondita. Soprattutto per la cioccolata, infatti, le evidenze scientifiche portano a conclusioni discordanti che riportano al tema della complessità degli alimenti presi in esame. La cioccolata contribuisce all’aumento della risposta infiammatoria, responsabile dell’arrossamento e dell’indolenzimento delle lesioni, anche attraverso il rilascio di citochine infiammatorie, ma le percentuali di cacao, zuccheri o burro di cacao variano notevolmente nei diversi prodotti del mercato. È possibile dunque che "il colpevole" vada ricercato oltre che nella cioccolata in sé, anche nel livello di zuccheri e grassi in essa contenuti. Analogamente, la responsabilità dei salumi nello scatenamento dei brufoli potrebbe essere nel contenuto elevato di sale (cloruro di sodio) utilizzato come conservante. L’osservazione che il consumo di cibi salati sia maggiore tra i pazienti con acne fa ritenere che il sale possa essere un co-fattore importante nell’insorgenza di acne.

Anche il latte è stato sorprendentemente incriminato per il suo effetto scatenante nell’acne, che potrebbe risiedere nella promozione del rilascio dell’ormone IGF-1, con attività sebogenica diretta o indiretta per effetto della promozione della sintesi di androgeni.

Un elemento chiave, scarsamente considerato nel controllo dell’infiammazione cutanea, è lo stato di integrità del microbiota intestinale, alla cui costituzione partecipano le fibre introdotte con la dieta, soprattutto se mediterranea, che resta dunque la scelta migliore. Non solo in termini di prevenzione dell’acne, ma anche di promozione dello stato di salute in generale.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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