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Alimentazione
Daniele Banfi
pubblicato il 16-08-2024

Celiachia: il ruolo cruciale dell'epitelio intestinale


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La parte più interna dell'intestino, in presenza di glutine, invia segnali al sistema immunitario. Bloccare questa interazione potrebbe rappresentare una nuova strategia di cura

Celiachia: il ruolo cruciale dell'epitelio intestinale

Non solo sistema immunitario. Nella celiachia un ruolo fondamentale sembrerebbe essere rivestito dall'epitelio intestinale. Sarebbe lui, in presenza di glutine, ad inviare alcuni segnali di attivazione al nostro sistema di difesa scatenando la risposta infiammatoria. Il risultato dello studio, pubblicato su Gastroenterology, aprirà ora la strada a possibili nuovi approcci per il trattamento della malattia.

CHE COS'È LA CELICHIA?

La celiachia è una malattia infiammatoria caratterizzata da un'errata risposta del sistema immunitario al glutine, la componente proteica di grano, orzo e segale. Questa reazione cronica avviene a livello della mucosa intestinale e nel tempo determina la scomparsa dei villi intestinali, strutture importanti per l’assorbimento dei nutrienti. La celiachia è una malattia multifattoriale per il cui sviluppo sono necessari due fattori: il glutine introdotto con la dieta ed una predisposizione genetica. Spesso può capitare che l'innesco della malattia sia un'infezione intestinale da rotavirus nel corso dell’infanzia o fattori fisiologici come le infezioni gastroenteriche o la gravidanza. 

LO STUDIO

Sino ad oggi si è sempre ritenuto che questa risposta infiammatoria al glutine avvenisse esclusivamente nella parete intestinale e coinvolgesse solo le cellule immunitarie. Un meccanismo in parte da rivedere. Nello studio pubblicato su Gastroenterology coordinato dagli scienziati della McMaster Unuversity (Canada), i ricercatori hanno dimostrato che l'epitelio intestinale -lo strato più interno dell'intestino- svolge un ruolo attivo e cruciale nell'attivazione della risposta immunitaria al glutine. Utilizzando un modello biologico funzionante dell'epitelio intestinale, i ricercatori hanno potuto osservare, in condizioni controllate, come le cellule epiteliali allertino il sistema immunitario in presenza di glutine. Un risultato che rappresenta una svolta poiché per la prima volta è stata dimostrata l'importanza dell'epitelio nell'attivazione della risposta immunitaria nella celiachia. Non solo, nell'analisi gli scienziati hanno scoperto che l'epitelio, dopo aver rilevato il glutine, è in grado di inviare segnali più forti alle cellule del sistema immunitario quando si verifica la presenza di microrganismi patogeni

NUOVE PROSPETTIVE DI CURA

Quanto scoperto aprirà ora la strada a nuove prospettive di cura. Ad oggi infatti l'unica soluzione è una dieta priva di glutine. Una possibilità, ad esempio, potrebbe essere rappresentata dallo sviluppo di farmaci in grado di bloccare la comunicazione tra l'epitelio e il sistema immunitario. Queste molecole potrebbero impedire l'attivazione delle cellule immunitarie in risposta al glutine, riducendo così l'infiammazione. Un'altra strategia potrebbe prevedere la modulazione del microbioma intestinale. Farmaci che ne modifichino la composizione potrebbero ridurre l'interazione tra glutine, epitelio e sistema immunitario, diminuendo così il rischio di reazioni infiammatorie.

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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