Sono due i vaccini approvati in Europa per Covid-19. Entrambi a mRNA, i primi nel loro genere, hanno dimostrato un'elevata efficacia nel prevenire la malattia
BNT162b2 e mRNA-1273, due sigle destinate ad entrare nella storia. Sono i nomi dei primi due vaccini per Covid-19 disponibili in Europa. Sviluppati da Pfizer-BioNTech e Moderna rispettivamente, si tratta dei primi vaccini con tecnologia a mRNA della storia. Preparati dall'efficacia strarodinaria: in due distinte pubblicazioni sul New England Journal of Medicine, una delle più autorevoli riviste al mondo, i due vaccini a mRNA si sono dimostrati efficaci nel prevenire lo sviluppo di Covid-19.
CHE COSA SONO I VACCINI A mRNA?
L'obbiettivo di qualsiasi vaccino è quello di stimolare il sistema immunitario a produrre una risposta contro un agente esterno. Per farlo esistono diverse strategie che consistono nella somministrazione di virus attenuati, inattivati o di frammenti proteici del virus (come, ad esempio, la proteina spike di Sars-Cov-2). In questo modo le cellule di difesa, riconoscendo una porzione del virus, creano le condizioni affinché in caso di incontro con il virus vero e proprio possano rispondere efficacemente neutralizzandolo.
I vaccini a mRNA non fanno eccezione. L'unica differenza risiede nella modalità in cui viene stimolato il sistema immunitario. La strategia consiste nel fornire alle cellule le informazioni necessarie -sotto forma di mRNA- a costruire la proteina "spike" del virus. Proteina che, una volta assemblata ed espulsa dalla cellula, viene riconosciuta dal sistema immunitario dando vita alla produzione di anticorpi capaci di riconoscere il virus. Un approccio che rappresenta una prima assoluta per quanto riguarda lo sviluppo di un vaccino.
CHE COSA CONTENGONO?
Il cuore di questa tecnologia è l'mRNA, macromolecola che contiene le informazioni per fare in modo che la cellula produca solo ed esclusivamente la proteina "spike". Oltre all'mRNA, che rappresenta il cuore del vaccino, nelle fiale iniettabili sono presenti sali, zuccheri e lipidi, tre componenti essenziali e già presenti a livello cellulare, che servono per veicolare, stabilizzare e conservare integro l'mRNA.
QUANTO SONO EFFICACI?
Nel caso del vaccino di Pfizer-BioNTech, il primo ad essere approvato, il preparato è risultato sicuro ed efficace nel 95% dei casi. Un risultato straordinario frutto dell'analisi dello studio di fase III che ha coinvolto oltre 43 mila persone. Nel caso di Moderna, fresco di approvazione, lo studio di fase III effettuato su 30 mila persone ha portato ad attestarne la sicurezza e un'efficacia del 94% nel prevenire lo sviluppo della malattia. Ciò che invece ora tutta la comunità scientifica attende di sapere è la capacità dei due vaccini di generare immunità sterilizzante, ovvero la capacità di un vaccino non solo di bloccare il decorso della malattia ma anche di bloccarne la trasmissione.
QUALI SONO I VANTAGGI DI QUESTA TECNOLOGIA?
Oltre ad essere altamente efficaci, una delle caratteristiche più importanti dei vaccini ad mRNA è la loro versatilità. Dal momento che l'mRNA che viene iniettato contiene le informazioni per la creazione della proteina spike, cambiando la sequenza dell'mRNA sarà possibile creare nuovi vaccini su misura in base agli eventuali cambiamenti che dovessero avvenire nelle porzioni della proteina spike.
Fonti
Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.