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Pediatria
Caterina Fazion
pubblicato il 28-11-2024

I casi di morbillo aumentano a livello globale



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I casi di morbillo aumentano del 20% rispetto al 2022. Coperture vaccinali insufficienti (anche in Italia) e l'obiettivo di eliminare la malattia entro il 2030 è sempre più lontano

I casi di morbillo aumentano a livello globale

Si stima che nel 2023 ci siano stati 10,3 milioni di casi di morbillo nel mondo, un aumento del 20% rispetto al 2022. A riportarlo sono le nuove stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti. Ad alimentare la crescita dei casi è una copertura vaccinale inadeguata a livello globale.

Morbillo: coperture in calo e immunità di gruppo a rischio

Morbillo: coperture in calo e immunità di gruppo a rischio

28-04-2022

 

IL MORBILLO SI PUÒ PREVENIRE

Il morbillo è prevenibile con due dosi di vaccino, tuttavia, oltre 22 milioni di bambini non hanno ricevuto nemmeno la prima dose nel 2023. Globalmente, si stima che l'83% dei bambini abbia ricevuto la prima dose del vaccino contro il morbillo l'anno scorso, mentre solo il 74% ha ricevuto anche la seconda dose raccomandata.

Per prevenire epidemie e proteggere le popolazioni da uno dei virus più contagiosi al mondo, è indispensabile raggiungere una copertura vaccinale con due dosi pari o superiore al 95%, in ogni Paese e comunità.

«Il vaccino contro il morbillo ha salvato più vite di qualsiasi altro vaccino negli ultimi 50 anni», ha dichiarato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell'OMS. «Per salvare ancora più vite e fermare questo virus mortale che colpisce i più vulnerabili, dobbiamo investire nella vaccinazione per ogni persona, ovunque viva».

«Il numero di infezioni da morbillo è in aumento in tutto il mondo, mettendo a rischio vite e salute,” ha detto Mandy Cohen, Direttrice del CDC. «Il vaccino contro il morbillo è la nostra migliore protezione contro il virus e dobbiamo continuare a investire negli sforzi per aumentarne l'accesso».

 

TROPPO POCHI VACCINI

Nel 2023, a causa delle lacune nella copertura vaccinale, 57 Paesi hanno registrato epidemie di morbillo di grande portata, un aumento del 60% rispetto ai 36 Paesi del 2022. Queste epidemie hanno colpito tutte le regioni del mondo, tranne le Americhe, con incrementi significativi nella regione africana, del Mediterraneo orientale, europea, del sud-est asiatico e del Pacifico occidentale dell'OMS. La regione africana è stata la più colpita, concentrando quasi la metà delle epidemie su larga scala.

I dati più recenti stimano che nel 2023 il morbillo abbia causato 107.500 morti, per lo più tra bambini sotto i 5 anni. Sebbene questo rappresenti una diminuzione dell'8% rispetto al 2022, sono ancora troppe le morti per una malattia prevenibile. La lieve riduzione delle morti è attribuibile principalmente al fatto che l'aumento dei casi si è verificato in Paesi dove i bambini hanno maggiori probabilità di sopravvivere, grazie a migliori condizioni nutrizionali e a un maggiore accesso ai servizi sanitari.

 

LA SITUAZIONE ITALIANA

Dal 1 gennaio al 31 ottobre 2024, in Italia sono stati notificati 935 casi di morbillo, di cui 853 confermati in laboratorio, 28 probabili e 54 possibili. Tra questi, 65 casi (7,0%) sono stati importati. Il morbillo non colpisce solo i bambini: l’età media dei casi segnalati è infatti di 30 anni, anche se l’incidenza più alta si registra nella fascia 0-4 anni.

Per il 93,2% dei casi italiani è noto lo stato vaccinale: 783 persone (89,9%) non erano vaccinate al momento del contagio, 49 (5,6%) avevano ricevuto una sola dose e 32 (3,7%) erano state vaccinate con due dosi. Per i restanti sette casi (0,8%) il numero di dosi non era noto

«I soggetti vaccinati che abbiano risposto scarsamente alla vaccinazione – spiega il dottor Rocco Russo, responsabile del tavolo tecnico vaccini della Società Italiana di Pediatria (SIP) – possono comunque infettarsi, ma non è detto che sviluppino la malattia sintomatica. Il loro organismo, infatti, è comunque venuto in contatto con il virus, per cui gli anticorpi, anche se non sono riusciti a prevenire l'infezione, possono contribuire a dare un migliore risultato per quanto riguarda l'evoluzione della malattia stessa, limitando anche il rischio di eventuali complicanze. In ogni caso, per avere la migliore protezione non solo contro il morbillo, ma anche contro le altre malattie prevenibili, contenute nello stesso vaccino (Parotite, Rosolia e Varicella) bisogna sempre avere la certezza di essere stati sottoposi a due dosi».

 

LA COPERTURA IN ITALIA

Nel 2022, la copertura vaccinale contro il morbillo in Italia ha registrato una prima dose al 94,40% a livello nazionale, con una seconda dose che ha raggiunto circa 90% tra i sedicenni e diciottenni, e 85-87% nei bambini più piccoli (5-6 anni). Questi valori, pur indicando un miglioramento rispetto agli anni precedenti, restano inferiori alla soglia del 95% raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), necessaria per garantire l'immunità di gregge e prevenire la diffusione del morbillo.

«In Italia, il morbillo ha raggiunto un picco di 181 casi nel mese di aprile 2024. Il numero di segnalazioni è diminuito nei mesi successivi, con 33 casi segnalati nel mese di ottobre 2024», illustra il dottor Russo. «Le epidemie mostrano una ciclicità, favorita da basse coperture vaccinali che permettono al virus, altamente contagioso, di circolare. A questo si aggiungono i casi importati da Paesi con maggiore diffusione del morbillo, che contribuiscono ad accentuare il problema. Va poi considerato che ogni caso rilevato rappresenta solo una parte del fenomeno: per ogni diagnosi, si stimano 15-20 infezioni paucisintomatiche non identificate, specialmente in popolazioni suscettibili. Questo andamento imprevedibile evidenzia la necessità di migliorare la copertura vaccinale, con le due dosi di vaccino, per limitare la diffusione del virus».

 

L’IMMUNITÀ DI GRUPPO

Circa il 5% dei vaccinati contro il morbillo non sviluppa un’adeguata risposta anticorpale alla prima dose, ed è per questo che occorre essere sottoposti ad una seconda dose che permette di stimolare in maniera adeguata la specifica produzione anticorpale. Il 95% di copertura vaccinale, dunque, è il minimo indispensabile per raggiungere l’immunità di gruppo e limitare il più possibile la circolazione del virus. Tuttavia, l’obiettivo è superare questa soglia per garantire una protezione ancora più efficace.

«L’immunità di gruppo è essenziale per proteggere in particolare modo chi non può vaccinarsi – prosegue il dottor Rocco Russo –, come i bambini sotto l’anno di età, che in Italia nel 2024 hanno rappresentato 45 casi di morbillo. Inoltre, con il tempo, anche chi ha completato la vaccinazione con la doppia dose può vedere un calo del titolo anticorpale, specialmente a causa dell’età o di condizioni di salute concomitanti che possono indebolire il sistema immunitario. Poiché al momento non sono previsti richiami, una copertura vaccinale superiore al 95% sarebbe cruciale per bloccare la replicazione del virus. Questo garantirebbe una protezione indiretta preziosa, riducendo la circolazione del virus e proteggendo sia i bambini troppo piccoli per essere vaccinati sia chi potrebbe non avere più una protezione sufficiente nel tempo».

 

ELIMINARE IL MORBILLO È POSSIBILE?

L'obiettivo globale di eliminare il morbillo entro il 2030 è messo a rischio dall'aumento delle epidemie. Nonostante i progressi in molte aree, come le Americhe dove il morbillo non è più endemico, persistono sfide rilevanti in regioni vulnerabili come l'Africa e il Mediterraneo orientale. Per raggiungere l'eliminazione globale, è essenziale vaccinare tutti i bambini con due dosi, rafforzare i programmi di immunizzazione e migliorare la sorveglianza per rispondere rapidamente alle epidemie.

«Per aumentare la copertura vaccinale e avvicinarsi all'eliminazione globale del morbillo – conclude il dottor Rocco Russo –, è necessario affrontare il problema dell'esitazione vaccinale, ormai riconosciuta come una minaccia globale alla salute. Le strategie da mettere in atto devono tenere conto della complessità del fenomeno e devono pertanto essere adattate ai diversi contesti locali, considerando le caratteristiche delle specifiche popolazioni. Inoltre, bisogna tenere sempre presente che, come tutti i vaccini, anche quello contro il morbillo risulta essere controindicato solo in rare circostanze. Queste includono reazione allergica grave a una precedente dose o a uno dei componenti del vaccino. Essendo quella del morbillo una vaccinazione con virus attenuato, risulta essere controindicata anche nei pazienti con gravi deficit immunitario e nelle donne in gravidanza. È altrettanto importante non sottovalutare assolutamente i suoi reali benefici».

Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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