Si parte con integratori di vitamina D, calcio e attività fisica, ma se non basta quali farmaci vanno assunti? La parola all’esperta
Ho 57 anni e da due sono in menopausa. Con la MOC è stata evidenziata una severa osteopenia. Quali sono i farmaci e gli integratori migliori per trattarla?
R. (domanda pervenuta tramite il form “L’esperto risponde”)
Risponde la professoressa Paola Villa, ginecoloca del Policlinico Gemelli di Roma.
L’osteopenia, molto frequente in menopausa, non è da confondere con l’osteoporosi.
OSTEOPENIA O OSTEOPOROSI?
Per capire in quale situazione ci si trova è essenziale effettuare la MOC, ossia la Mineralometria Ossea Computerizzata, un esame di cui ci si avvale per valutare lo stato di salute delle ossa e per determinare se la densità minerale si è ridotta, e in quale misura. In particolare il T-score è un punteggio che viene utilizzato per definire il livello di alterazione dell’osso in soggetti di età superiore ai 50 e donne in post-menopausa. Un T-score superiore a -1 deviazioni standard corrisponde a una situazione di normalità; un T-score compreso tra a -1 e -2.5 deviazioni standard indica un’osteopenia, dunque un modesto impoverimento dell’osso; mentre un T-score inferiore a -2.5 deviazioni standard indica la presenza di osteoporosi, che implica un rischio sensibilmente maggiore di andare incontro a fratture.
UNA BUONA SUPPLEMENTAZIONE
In caso di osteopenia, non è ancora il momento in cui fare delle vere e proprie terapie, ma si possono utilizzare supplementi di vitamina D e calcio, assunto con la dieta o tramite integratori. La vitamina D va mantenuta a livelli superiori ai 30 nanogrammi per millilitro: un dosaggio di vitamina D in menopausa andrebbe sempre fatto perché se si riscontrano livelli più bassi vale la pena utilizzare integratori presenti in commercio, controllando successivamente che i livelli si siano ristabiliti. Anche l'apporto di calcio, fornito principalmente con il latte e latticini, è fondamentale. Chi è intollerante al lattosio o pratica dieta vegana deve assumere un supplemento di calcio sottoforma di integratori. Non dimentichiamo l'attività fisica da praticare almeno 40 minuti tre volte a settimana. Da privilegiare la camminata, ma vanno bene anche altre attività fisica, a patto che comportino un rafforzamento del tono muscolare, soprattutto del cingolo scapolare, dei muscoli spinali, della schiena e addominali.
LA TERAPIA PER L’OSTEOPENIA
In assenza di fattori di rischio importanti, si può anche assumere la Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS), generalmente a basso dosaggio, che garantisce il mantenimento del benessere osseo e, in presenza di una buona supplementazione, di una buona alimentazione e di attività fisica adeguata, può addirittura migliorarlo. Se la TOS provoca effetti collaterali importanti, e se l'ostepenia si avvia ad essere piuttosto grave, avvicinandosi all'osteoporosi, possono essere utilizzati i farmaci che appartengono alla categoria dei SERM, modulatori selettivi del recettore dell'estrogeno. Vengono usati esclusivamente per il trattamento dell'osso, in via profilattica e anche in via terapeutica. I Serm più utilizzati sono il raloxifene oppure il basedoxifene che non sono legati ad alcun rischio aumentato di tumore della mammella. Esiste anche un farmaco che associa estrogeno e Serm, perfetto per questo tipo di situazioni.
OCCHIO AI FATTORI DI RISCHIO
Bisogna fare molta attenzione ai fattori di rischio come la familiarità per osteoporosi, la magrezza, il fumo e l'utilizzo di determinati farmaci, per esempio alcuni farmaci per la cura delle patologie oncologiche. Questi fattori di rischio ci impongono di fare dei trattamenti un pochino più importanti, anche in presenza di sola osteopenia. In questo caso si potrebbe ricorrere ai classici bifosfonati o a terapie anticorpali come il Denosumab, indicati per l’osteoporosi