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Oncologia
Caterina Fazion
pubblicato il 03-10-2024

Sono in aumento i tumori aggressivi nelle giovani donne?



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I casi di cancro al pancreas, e non solo, sono in aumento fra i giovani, specie nelle donne. Fra le probabili cause ci sono gli stili di vita. Un nuovo studio dell’Istituto Regina Elena

Sono in aumento i tumori aggressivi nelle giovani donne?

Un significativo aumento dell'incidenza di tumori aggressivi tra le giovani donne, come il cancro al pancreas, è stato evidenziato da un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista BMC Medicine. La ricerca, promossa e coordinata dall’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) e dall’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBBC), mostra una crescita particolarmente rapida dell'incidenza di cancro al pancreas nelle donne tra i 18 e i 34 anni, con tassi di crescita quasi doppi rispetto agli uomini della stessa fascia di età.

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LO STUDIO

L'analisi, relativa alla popolazione statunitense, si è basata su oltre 10 milioni di casi registrati nel database SEER tra il 2000 e il 2020. I dati indicano un tasso medio annuo di crescita di cancro del pancreas del 9,4 per cento tra le donne di età compresa tra i 18 e i 26 anni, rispetto al 4,4 per cento tra gli uomini. Oltre al cancro al pancreas, si è registrato tra le giovani donne un aumento dei tassi di incidenza di altri tumori aggressivi, come il tumore dello stomaco, il mieloma e le neoplasie del colon-retto.

 

LE CAUSE SONO NOTE?

Questa tendenza, secondo gli esperti, potrebbe essere spiegata da cambiamenti negli stili di vita delle nuove generazioni, con un aumento dell'esposizione precoce a fattori di rischio tipici della popolazione adulta, come obesità, diabete, eccessivo consumo di alcol e di sigarette. L’aumento di questi tumori a esordio precoce richiede un'attenzione particolare da parte di ricercatori e medici, indirizzando ogni sforzo verso diagnosi precoce e terapie innovative.

«I risultati della nostra ricerca – sottolinea Luca Cardone, ricercatore IRE e CNR-IBBC responsabile e coordinatore dello studio – dimostrano che soprattutto negli ultimi dieci anni si è osservato un incremento generale dell'incidenza, tra i giovani, di alcuni tumori che presentano tassi di letalità elevati. Inoltre, i nostri studi rivelano una disparità di genere nei giovani sotto i 35 anni, con le donne che mostrano tassi di incidenza maggiori degli uomini per alcuni di questi tumori particolarmente aggressivi. Studi mirati sono attualmente in corso per indagare i trend di esposizione nei giovani adulti a fattori di rischio comuni per le neoplasie in aumento, come obesità, diabete, consumo di alcol e di sigarette. Inoltre, i nostri studi in corso stanno valutando se vi sia una diversa associazione del rischio di sviluppare il cancro tra uomini e donne, a parità di esposizione a fattori di rischio, propria di questa fascia di età giovanile»

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I DATI VALGONO ANCHE PER L’ITALIA?

L'analisi che segnala un aumento dell'incidenza di tumori aggressivi nelle giovani donne è stata condotta sulla popolazione statunitense, per questo è lecito chiedersi se quanto emerso possa valere o meno anche per l’Italia.

«Almeno dal punto di vista clinico – spiega il dottor Cardone –, anche in Italia, da circa un decennio, si sta già osservando un incremento di tumori aggressivi del tratto gastrointestinale in soggetti giovani. Le tendenze epidemiologiche relative alle incidenze tumorali negli USA, ricavate da solidi registri tumori, riflettono le incidenze delle neoplasie proprie dei paesi occidentali. Gli stili di vita dei paesi occidentali, fatte alcune eccezioni, sono generalmente paragonabili. Gli Stati Uniti spesso anticipano e influenzano le tendenze alimentari e comportamentali, come l'uso crescente delle sigarette elettroniche, il consumo di cibo ultra-processato e il fenomeno del binge drinking, abitudini che stanno diventando sempre più diffuse anche tra i giovani italiani. Per una conferma definitiva, sarà necessario replicare questo studio su dati epidemiologici ricavati da registri tumori italiani e su scala europea. Tuttavia, non si prevede di riscontrare grandi differenze nei risultati, dato che le dinamiche di base legate all'incidenza dei tumori nei paesi occidentali seguono trend piuttosto convergenti».

 

LA SITUAZIONE ITALIANA

Il cancro del pancreas, per quanto in crescita, resta una patologia rara nei giovani. La maggior parte delle diagnosi, infatti, avviene tra i 50 e gli 80 anni, mentre sono molto rare al di sotto dei 40 anni. Nel 2023, sono state stimate circa 14.800 nuove diagnosi (6.800 tra gli uomini e 8.000 tra le donne). Il tumore del pancreas spesso è diagnosticato in fase già avanzata ed è ancora oggi complesso da curare. Solo il 20% dei pazienti può essere sottoposto a chirurgia e la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è dell’11-12 per cento.

 

SERVE PIÙ DI SENSIBILIZZAZIONE

«Alla luce di questi dati – evidenzia Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico IRE - è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione sui rischi associati a stili di vita non salutari tra i giovani adulti, e considerare lo sviluppo di programmi di screening specifici per gruppi a rischio. Sebbene manchino ancora linee guida consolidate per la diagnosi precoce di tumori come quello pancreatico, soprattutto tra i giovani, una maggiore attenzione e consapevolezza dei sintomi potrebbe favorire la diagnosi precoce e migliorare significativamente gli esiti clinici di queste patologie aggressive».

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LA MEDICINA DI GENERE

Questi studi dimostrano quanto il sesso e il genere siano variabili chiave nella ricerca scientifica, per migliorare la precisione e l’equità delle cure. A tale proposito, è di recente pubblicazione su Journal of Personalized Medicine, il documento “Raccomandazioni per l’Applicazione della Medicina di Genere nella Ricerca Preclinica, Epidemiologica e Clinica”, frutto del lavoro del gruppo “Ricerca e Innovazione” dell’Osservatorio dedicato alla medicina di genere dell’Istituto Superiore di Sanità, coordinato da Marialuisa Appetecchia, in rappresentanza degli IRCCS e Responsabile della Endocrinologia Oncologica IRE-IFO.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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