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Alimentazione
Donatella Barus
pubblicato il 28-08-2024

Cresce il consumo di bibite zuccherate fra bambini e ragazzi



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I consumi globali di soft drink e bevande dolci sono aumentati negli ultimi 30 anni, in parallelo con i tassi di obesità. I Paesi in cima alla lista, i numeri contenuti in Europa, il caso Italia, il ruolo del marketing

Cresce il consumo di bibite zuccherate fra bambini e ragazzi

Negli ultimi 30 anni il consumo di bevande zuccherate nei bambini e adolescenti è cresciuto del 23 per cento, con un andamento speculare alla curva di crescita dell’obesità nella stessa fascia di popolazione. Particolarmente alti i livelli di consumo in Sud America e nei Caraibi; boom nei paesi dell’Africa subsahariana. In generale nel mondo i ragazzini ingeriscono il doppio delle bibite dolci rispetto agli adulti e sono loro quelli più esposti al marketing delle aziende.

 

LA RICERCA

Questi sono i dati pubblicati sul British Medical Journal da un team coordinato dalla Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University di Boston (Usa). Il gruppo ha scattato una fotografia dei consumi di bevande zuccherate in 185 paesi del mondo fra le persone tra i 3 e i 19 anni, tracciandone l’andamento nel tempo, dal 1990 al 2018. Quali sono i drink considerati sugar-sweetened beverage? Tutte le bevande con zuccheri aggiunti per almeno 50 kilocalorie per porzione (da 237 grammi), incluse bevande industriali o fatte in casa, bibite gassate, energy drinks, bibite alla frutta, punch, limonate e acque aromatizzate e zuccherate. Sono invece stati esclusi i succhi 100 per cento frutta, le bibite non caloriche con dolcificanti artificiali, il latte zuccherato.

Tutto il peso dei soft drink nell'obesità dei ragazzi

Tutto il peso dei soft drink nell'obesità dei ragazzi

22-08-2023

 

QUANTE BIBITE DOLCI BEVONO I BAMBINI NEL MONDO

Secondo il dato più recente (2018) in media i bambini e ragazzi nel mondo bevono 3,6 porzioni (da 248 grammi) alla settimana di drink zuccherati, con variazioni impressionanti fra Paesi diversi. Qualche esempio: considerando solo i 25 Paesi con il maggior numero di minori nel mondo, il primato spetta al Messico (oltre 10 porzioni a settimana), seguito da Uganda (6,9), Pakistan (6,4), Sudafrica (6,2), Stati Uniti (5,9). All’estremo opposto, i Paesi con i consumi più bassi sono India e Bangladesh (0,3 porzioni a settimana). Considerando tutti i 185 Paesi inclusi nell’analisi, il 10 per cento della popolazione fra i 3 e i 19 anni (pari a 238 milioni di persone) si sorbisce almeno 7 drink dolci a settimana. E in Italia? Quante bibite gassate o zuccherate bevono i bambini e i ragazzi? Il dato è fra i più bassi in Europa, pari a 2,2 porzioni a settimana, praticamente invariato rispetto al 2005.

 

BEVANDE ZUCCHERATE E SALUTE

Perché tanto interesse verso i soft drink? Molti cibi contengono zuccheri, ma le bevande rappresentano un problema particolare, poiché aldilà di un contenuto generalmente elevato di zucchero e sciroppi non apportano nutrienti utili, non saziano e chi le consuma non tende a limitare l’assunzione di alimenti calorici per compensare. Per dare un’idea più precisa si può citare quando riportato dall’Oms: 330 millilitri (una lattina) di bibita dolce gassata mediamente contiene 35 grammi di zucchero, cioè circa 9 cucchiaini da tè, e fornisce circa 140 kcal. Una cosa è il consumo occasionale, un’altra è l’abitudine quotidiana.

 

L'IMPATTO SULLA SALUTE PUBBLICA

Il trend globale ci parla di una crescita generale dei consumi in bambini e adolescenti, pari al 23 per cento rispetto al 1990, «parallela all’incremento della prevalenza dell’obesità in questa popolazione» precisano gli autori, che aggiungono di avere riscontrato in tutti gli anni esaminati una correlazione fra l’assunzione di bevande zuccherate e l’obesità. Un fatto che non si può trascurare alla luce dei dati più recenti, che vedono obesità e malattie metaboliche in aumento in tutto il mondo, e dei costi crescenti di una malattia cronica legata a doppio filo alla dieta, che espone a condizioni correlate come diabete e ipertensione, malattie cardiovascolari e tumori.

 

BAMBINI, ZUCCHERO E MARKETING

«I giovani – hanno commentato i ricercatori – sono particolarmente allettanti per l’industria alimentare, poiché sono facilmente influenzati dal marketing, che ha effetti non solo sui livelli di assuzione attuali, ma anche sulle loro preferenze e abitudini quando diventeranno adulti». Una situazione che a loro avviso richiama la necessità di interventi efficaci «come tassazione, norme sulle etichette e regole per gli ambienti scolastici, al fine di contenere i consumi di bevande zuccherate».

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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