Aumentano di 6 mila unità rispetto al 2019. In netto calo quelli al colon-retto. Più di un paziente su due è vivo a 5 anni dalla diagnosi
377 mila nuove diagnosi di tumore nel 2020. 6 mila in più rispetto allo scorso anno. Seno, colon-retto e polmone i più diffusi. Non mancano però le buone notizie: sono circa 3,6 milioni le persone vive dopo la diagnosi. Un numero importante, il 37% in più rispetto a 10 anni fa. E' questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal volume “I numeri del cancro in Italia 2020”, presentato oggi all’Istituto Superiore di Sanità e frutto della collaborazione tra AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM, PASSI, PASSI d’Argento e SIAPEC-IAP.
I 5 TUMORI PIU' DIAGNOSTICATI
ll tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2020, è il carcinoma della mammella (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi), seguito dal colon-retto (43.702), polmone (40.882), prostata (36.074) e vescica (25.492).
CHI SALE E CHI SCENDE
In particolare, nel sesso femminile, continua la crescita del carcinoma del polmone (+3,4% annuo), legata all’abitudine al fumo di sigaretta, il principale fattore di rischio oncologico. Dall’altro lato, si impone il “caso” del colon-retto, in netto calo in entrambi i sessi, grazie all’efficacia dei programmi di screening. Nel 2020, i tassi di incidenza di questa neoplasia sono in diminuzione del 20% rispetto al picco del 2013.
PIU' DI UN PAZIENTE SU DUE VIVO A 5 ANNI DALLA DIAGNOSI
Considerando tutte le neoplasie, l’efficacia delle campagne di prevenzione e delle terapie innovative determina un complessivo aumento del numero delle persone vive dopo la diagnosi, circa 3,6 milioni. Almeno un paziente su quattro (quasi un milione di persone) è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito. Un altro dato importante è quello relativo alla riduzione complessiva dei tassi di mortalità stimati nel 2020 rispetto al 2015: sono in diminuzione sia negli uomini (-6%) che nelle donne (-4,2%), grazie ai progressi ottenuti nella diagnosi e nei trattamenti.
Nelle donne la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte legata al fatto che nel sesso femminile il tumore più frequente è quello della mammella, caratterizzato da una prognosi migliore rispetto ad altre neoplasie.
INVESTIRE IN PREVENZIONE
I dati presentati confermano inoltre il trend storico di riduzione del numero di tabagisti, ovunque nel Paese, sia fra gli uomini che fra le donne. Un cittadino su 4 (26%), fra 18 e 69 anni di età, ancora fuma. Il 17% consuma alcol in quantità a rischio per la salute, il 32% è in sovrappeso (11% obeso) e ben il 35% è sedentario. Numeri importanti che, attraverso campagne di prevenzione, porterebbero ad una riduzione delle nuove diagnosi. Prevenzione che però passa anche dagli screening offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale e che non sempre vengono sfruttati. Un esempio? Per il colon-retto ancora meno di 5 persone su 10 tra gli ultra 50enni si sottopongono al test di ricerca del sangue occulto.
Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.