Chiudi
Neuroscienze
Serena Zoli
pubblicato il 21-12-2022

Gli effetti della crisi climatica anche su emicranie e demenze



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

I problemi neurologici possono aggravarsi con l’inquinamento, l'aumento delle temperature e delle infezioni. I risultati di un'ampia analisi su trent'anni di studi

Gli effetti della crisi climatica anche su emicranie e demenze

Quali sono le conseguenze - oggi - della crisi climatica sulla salute umana? E in particolare per chi già soffre di disturbi neurologici può portare ad un aggravamento dei sintomi? Sul tema è stata condotta una revisione di ben 364 studi e la risposta che ne esce è purtroppo affermativa. Emicranie, demenza, sclerosi multipla e Parkinson possono presentare sintomi più gravi. Inoltre diventano più frequenti i casi di ictus. Questi risultati sono stati pubblicati su Neurology, la rivista dell’American Academy of Neurology.

«Affrontiamo la crisi climatica o sarà catastrofe per la salute globale»

«Affrontiamo la crisi climatica o sarà catastrofe per la salute globale»

08-09-2021

 

GIÀ DIVERSI EVENTI IRREVERSIBILI

«Benché la comunità internazionale cerchi di ridurre l’aumento della temperatura globale sotto i 2.7° F entro il 2100, cambiamenti irreversibili si sono già prodotti nell’ambiente e come il pianeta si riscalda questi mutamenti continueranno a svilupparsi -, ha rilevato il dottor Andrew Dhawan della Clinica di Cleveland in Ohio (Usa). – Mentre constatiamo gli effetti di un pianeta che si riscalda sulla salute umana, è imperativo per i neurologi cercare di prevedere come le malattie neurologiche possano cambiare».

 

ANALIZZATI STUDI FRA IL 1990 E IL 2022

Per la loro review, i ricercatori hanno guardato a studi pubblicati sul cambiamento del clima, sulle sostanze inquinanti, sulle temperature estreme e le patologie neurologiche tra il 1990 e il 2022. Hanno così identificato 364 ricerche approfondite di tre categorie, con 289 indagini sull’impatto dell’inquinamento, 38 sugli eventi meteorologici estremi e sulle fluttuazioni della temperatura e 37 su malattie emergenti neuroinfettive. Gli studi considerati erano tutti condotti su adulti, nessuno sui bambini.

 

TUTTI GLI EFFETTI DEL RISCALDAMENTO CLIMATICO

Le ricerche hanno evidenziato le relazioni tra variabilità della temperatura e peggioramento dei sintomi neurologici, tra i riscaldamenti climatici e le infezioni provocate da zecche e zanzare, come pure tra gli inquinanti atmosferici e la frequenza e la gravità delle malattie cerebrovascolari. Lo studio uscito su Neurology mostra che gli eventi meteorologici estremi e le fluttuazioni della temperatura appaiono associati con l’incidenza e la gravità degli ictus, le emicranie, il ricovero in ospedale dei malati di demenza, infine il peggioramento della sclerosi multipla.

L'impatto devastante della siccità sull'ambiente e sulla salute

L'impatto devastante della siccità sull'ambiente e sulla salute

20-06-2022

 

NUOVI CONFINI PER LE MALATTIE NEUROINFETTIVE

L'indagine mostra inoltre che per le malattie neuroinfettive emergenti come il virus del Nilo occidentale, le meningiti da meningococco e le encefaliti trasmesse da zecche, i cambiamenti climatici espandono le condizioni favorevoli al di là delle tradizionali aree geografiche, e che le malattie diffuse da animali e insetti diffondono il rischio delle malattie connesse tra nuove popolazioni. Ancora dallo studio di Cleveland si vede che l’esposizione a inquinanti atmosferici, soprattutto nitrati e particolato fine, conosciuto anche come PM 2.5, particelle inquinanti di meno di 2.5 micron di diametro, è associata all’incidenza e gravità degli ictus, emicranie, rischio di demenza, Parkinson e peggioramento della sclerosi multipla.

 

UN’INDAGINE LIMITATA AL MONDO RICCO

Ha dichiarato il dottor Dhawan: «Il mutamento climatico pone molte sfide all’umanità, alcune delle quali non sono state ancora bene studiate. Per esempio, non abbiamo trovato dati circa gli effetti sulla salute neurologica dovuti all’insicurezza alimentare e idrica. Più studi sono necessari su come ridurre la trasmissione di malattie neuroinfettive, su come l’inquinamento dell’aria influenza il sistema nervoso, infine su come migliorare la fornitura di cure neurologiche a fronte di interruzioni legate al clima». Un limite di tutta la ricerca di revisione – avvertono gli stessi autori – sta nel fatto che gli studi sono stati tutti condotti nella parte ricca del mondo, lasciando la suggestione che i risultati non si possano applicare a regioni con minori risorse dove, tra l’altro, è più facile che tali cambiamenti si producano. 

Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina