I problemi neurologici possono aggravarsi con l’inquinamento, l'aumento delle temperature e delle infezioni. I risultati di un'ampia analisi su trent'anni di studi
Quali sono le conseguenze - oggi - della crisi climatica sulla salute umana? E in particolare per chi già soffre di disturbi neurologici può portare ad un aggravamento dei sintomi? Sul tema è stata condotta una revisione di ben 364 studi e la risposta che ne esce è purtroppo affermativa. Emicranie, demenza, sclerosi multipla e Parkinson possono presentare sintomi più gravi. Inoltre diventano più frequenti i casi di ictus. Questi risultati sono stati pubblicati su Neurology, la rivista dell’American Academy of Neurology.
GIÀ DIVERSI EVENTI IRREVERSIBILI
«Benché la comunità internazionale cerchi di ridurre l’aumento della temperatura globale sotto i 2.7° F entro il 2100, cambiamenti irreversibili si sono già prodotti nell’ambiente e come il pianeta si riscalda questi mutamenti continueranno a svilupparsi -, ha rilevato il dottor Andrew Dhawan della Clinica di Cleveland in Ohio (Usa). – Mentre constatiamo gli effetti di un pianeta che si riscalda sulla salute umana, è imperativo per i neurologi cercare di prevedere come le malattie neurologiche possano cambiare».
ANALIZZATI STUDI FRA IL 1990 E IL 2022
Per la loro review, i ricercatori hanno guardato a studi pubblicati sul cambiamento del clima, sulle sostanze inquinanti, sulle temperature estreme e le patologie neurologiche tra il 1990 e il 2022. Hanno così identificato 364 ricerche approfondite di tre categorie, con 289 indagini sull’impatto dell’inquinamento, 38 sugli eventi meteorologici estremi e sulle fluttuazioni della temperatura e 37 su malattie emergenti neuroinfettive. Gli studi considerati erano tutti condotti su adulti, nessuno sui bambini.
TUTTI GLI EFFETTI DEL RISCALDAMENTO CLIMATICO
Le ricerche hanno evidenziato le relazioni tra variabilità della temperatura e peggioramento dei sintomi neurologici, tra i riscaldamenti climatici e le infezioni provocate da zecche e zanzare, come pure tra gli inquinanti atmosferici e la frequenza e la gravità delle malattie cerebrovascolari. Lo studio uscito su Neurology mostra che gli eventi meteorologici estremi e le fluttuazioni della temperatura appaiono associati con l’incidenza e la gravità degli ictus, le emicranie, il ricovero in ospedale dei malati di demenza, infine il peggioramento della sclerosi multipla.
NUOVI CONFINI PER LE MALATTIE NEUROINFETTIVE
L'indagine mostra inoltre che per le malattie neuroinfettive emergenti come il virus del Nilo occidentale, le meningiti da meningococco e le encefaliti trasmesse da zecche, i cambiamenti climatici espandono le condizioni favorevoli al di là delle tradizionali aree geografiche, e che le malattie diffuse da animali e insetti diffondono il rischio delle malattie connesse tra nuove popolazioni. Ancora dallo studio di Cleveland si vede che l’esposizione a inquinanti atmosferici, soprattutto nitrati e particolato fine, conosciuto anche come PM 2.5, particelle inquinanti di meno di 2.5 micron di diametro, è associata all’incidenza e gravità degli ictus, emicranie, rischio di demenza, Parkinson e peggioramento della sclerosi multipla.
UN’INDAGINE LIMITATA AL MONDO RICCO
Ha dichiarato il dottor Dhawan: «Il mutamento climatico pone molte sfide all’umanità, alcune delle quali non sono state ancora bene studiate. Per esempio, non abbiamo trovato dati circa gli effetti sulla salute neurologica dovuti all’insicurezza alimentare e idrica. Più studi sono necessari su come ridurre la trasmissione di malattie neuroinfettive, su come l’inquinamento dell’aria influenza il sistema nervoso, infine su come migliorare la fornitura di cure neurologiche a fronte di interruzioni legate al clima». Un limite di tutta la ricerca di revisione – avvertono gli stessi autori – sta nel fatto che gli studi sono stati tutti condotti nella parte ricca del mondo, lasciando la suggestione che i risultati non si possano applicare a regioni con minori risorse dove, tra l’altro, è più facile che tali cambiamenti si producano.
Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.