Una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati e povera di fibre aumenta il rischio di sviluppare una malattia cronica legata all’alimentazione (compresi i tumori)
La dieta occidentale è il regime alimentare presente soprattutto negli Stati Uniti, ma che si è già diffusa in molte altre aree del mondo, inclusa l’Italia, e si sta rapidamente diffondendo anche in Stati lontani come la Cina o l’India, che vantano tradizioni alimentari differenti da quella dei cosiddetti Paesi sviluppati. La dieta occidentale di basa su un elevato consumo di grassi saturi e zuccheri raffinati e un consumo molto ridotto di fibre (perché frutta e verdura sono molto scarse sulle tavole).
Sovrappeso e obesità, malattie cardiovascolari, ipertensione, malattie metaboliche come il diabete di tipo 2, malattie infiammatorie intestinali e molti tumori sono solo alcune delle patologie che possono insorgere se si segue questo tipo di alimentazione quotidianamente. Del resto, i dati parlano chiaro. Negli Stati Uniti e nella maggior parte dei Paesi occidentali, le malattie croniche legate all’alimentazione rappresentano la maggior causa di malattia e di mortalità. Una vera e propria epidemia che interessa in un modo o nell’altro il 50-60 per cento della popolazione adulta occidentale. O «occidentalizzata».
Gli scienziati stanno studiando anche nuovi meccanismi alla base dell’impatto negativo di questa dieta sulla salute e sono sempre più numerosi gli studi che dimostrano come il cibo occidentale sia dannoso per il buon funzionamento del sistema immunitario e per il microbiota, la comunità di microrganismi che popolano il nostro intestino e ci aiutano a stare bene.