Se rispettano gli standard di sicurezza, le tinture per capelli non aumentano il rischio di tumore. Ecco come usarle in sicurezza, anche a casa e per i pazienti oncologici
Le tinture per capelli sono sicure o aumentano il rischio di insorgenza del cancro?
Risponde la dottoressa Norma Cameli, Direttore ff dell’UOC Dermatologia Clinica presso l’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma
Le tinture per capelli oggi in commercio sono sicure e non esiste nessuna evidenza che correli il loro utilizzo a un aumento dell’insorgenza di tumori. A essere sotto esame sono due sostanze: la parafenilediamina e la formaldeide. C’è una buona notizia però: gli studi che hanno sollevato il dubbio che alcuni prodotti per capelli possano essere cancerogeni non solo sono pochi, ma sono stati effettuati su prodotti non regolamentati secondo le attuali norme.
LE SOSTANZE SOTTO ESAME
I prodotti contenenti la formaldeide, un lisciante chimico che veniva utilizzato non solo per le tinture permanenti ma anche per trattamenti liscianti come le stirature brasiliane, secondo il Regolamento n. 1223/2009 del Parlamento Europeo sono oggi vietati. La percentuale di formaldeide consentita per i prodotti liscianti non deve superare lo 0.2% perché questo composto, oltre a irritare le mucose e gli occhi delle persone esposte, e a danneggiarne i capelli, è inserita dall’IARC nell'elenco delle sostanze considerate con certezza cancerogene.
La parafenilediamina, invece, considerata sostanza non ancora classificabile come carcinogena dall’IARC, potrebbe essere dannosa se utilizzata ad altissime concentrazioni e per periodi di tempo prolungati. Oggi, però, esistono normative che ne impongono un utilizzo a basse concentrazioni.
Riassumendo: Se usiamo prodotti in cui è nota la concentrazione e quali sostanze vengono utilizzate possiamo stare assolutamente tranquilli. Da evitare sono gli acquisti di prodotti di dubbia provenienza e contenuto.
LE TINTE NON SONO TUTTE UGUALI
È importante sapere che le tinture per capelli non sono tutte uguali, ma si distinguono in:
- tinture temporanee: vengono rimosse con lo shampoo successivo, sono ad esempio quelle che si usano per togliere il riflesso giallo ai capelli bianchi. Possono essere fatte in tutta tranquillità, non danneggiano il capello e raramente causano allergia.
- tinture semipermanenti: hanno la durata di sei-otto lavaggi, di solito non danneggiano i capelli. Possono modificare di poco il colore naturale, quindi di un tono o due, ma non schiariscono i capelli. Sono utili in quelle persone che hanno meno del 30% di capelli bianchi. Possono essere sia composti chimici sia coloranti naturali come l'henné.
- tinture permanenti: è il colore che di solito intendiamo quando parliamo di tintura, agisce attraverso un processo di ossidazione e tinge il capello in maniera duratura; in questo caso non viene mai rimosso dallo shampoo. Quasi tutte le tinture permanenti contengono la parafenilediamina o i suoi derivati che possono essere causa di reazioni allergiche. Ci sono poi quelle che chiamiamo impropriamente tinture, ma che di fatto sono decolorazioni, quando cioè passiamo da un colore più scuro a un colore più chiaro. In questo caso c’è il rischio di danneggiare il fusto del capello con conseguente fragilità, rotture, doppie punte.
CONSIGLI PRATICI
Tintura fatta in casa
Anche le tinture comprate al supermercato e fatte comodamente a casa sono sicure, a patto che vengano ben risciacquate. La tintura non fa di per sé cadere i capelli, ma quando rimane sul cuoio capelluto troppo a lungo può provocare dermatiti allergiche o irritative da contatto che causano una grande infiammazione al follicolo pilifero con conseguente rilascio di citochine che provocano la caduta dei capelli. Se subito opportunamente sciacquata, invece, anche la tintura fatta a casa non penetra e non causa alcun danno.
Per i pazienti oncologici
Tingersi i capelli durante le cure oncologiche non è vietato, ma sarebbe meglio preferire tinture temporanee o semipermanenti. L'henné, ad esempio, potrebbe essere un buon compromesso. Nei pazienti oncologici in cura o che hanno da poco effettuato trattamenti chemioterapici, radioterapici e terapia ormonale, infatti, è preferibile non effettuare le tinture permanenti, ma anche e soprattutto la permanente, per ridurre il rischio di irritazioni e danneggiamento in una fase in cui i capelli sono particolarmente fragili perché stanno ricrescendo oppure stanno per cadere.
In gravidanza
Anche per le donne in gravidanza la tinta non è vietata, ma sono da preferire prodotti semipermanenti, vegetali e privi di ammoniaca.