Chemioterapia combinata
CHE COS'È
La chemioterapia combinata consiste nel trattamento dei tumori con due o più farmaci, con lo scopo di sfruttare diversi meccanismi di azione dei farmaci e distruggere il maggior numero possibile di cellule tumorali.
Oltre a una combinazione di farmaci, il trattamento dei tumori prevede generalmente l’associazione di diversi tipi di intervento terapeutico (radioterapia, intervento chirurgico e chemioterapia).
La chirurgia e la radioterapia trattano il tumore localmente, mentre i farmaci agiscono sulle cellule tumorali in circolo e si parla in questo caso di terapia antitumorale combinata.
A COSA SERVE
La chemioterapia combinata consente di ottenere tre grossi vantaggi:
- maggiore efficacia: farmaci diversi aggrediscono le cellule tumorali con meccanismi di azione differenti e riescono quindi a distruggere una maggiore quantità di cellule cancerose
- riduzione del rischio di insorgenza di resistenze: utilizzare farmaci con modalità di azione diverse riduce la possibilità che si sviluppino cellule tumorali resistenti all’azione di un singolo farmaco
- somministrazione a dosaggi inferiori: la combinazione di più farmaci consente di somministrare ogni farmaco alla sua dose ottimale, riducendo la tossicità e gli effetti collaterali
SCHEMI DI TRATTAMENTO
La chemioterapia viene generalmente somministrata in cicli, la cui durata dipende dal farmaco e dalla tipologia di tumore. La somministrazione in cicli viene effettuata per ottenere la massima efficacia dal trattamento chemioterapico e assicurarsi che tutte le cellule tumorali vengano eliminate. Infatti le cellule di un tumore non si dividono tutte assieme e nello stesso momento, ma alcune rimangono in fase quiescente per un certo periodo prima di cominciare a dividersi, sfuggendo cosi all’azione dei farmaci chemioterapici. La ripetizione del trattamento in cicli successivi permette quindi che le cellule tumorali vengano eliminate man mano che escono dalla quiescenza e cominciano a replicarsi.
La durata di un ciclo (settimanale, trisettimanale, etc) è definita come l’intervallo di tempo che va da una somministrazione all’altra, pertanto comprende sia il periodo in cui il farmaco viene assunto sia l’intervallo di tempo che intercorre tra una somministrazione e l’altra. Un ciclo di 3 settimane può ad esempio prevedere l’assunzione del farmaco, o della combinazione di farmaci, la prima settimana e 14 giorni senza trattamento. L'intervallo tra i cicli, oltre a permettere di eliminare nuove cellule tumorali man mano che cominciano a entrare nella fase di replicazione, consente anche al paziente di recuperare dagli effetti collaterali della cura.
Gli schemi di trattamento utilizzati sono molto variabili, ma generalmente un piano terapeutico include da tre-quattro a sei-otto cicli di trattamento somministrati in un periodo di tempo di tre-sei mesi. La combinazione di farmaci da utilizzare nella chemioterapia è stabilita da linee guida nazionali e internazionali che definiscono il protocollo specifico da utilizzare per ogni tipo di tumore. Gli schemi di trattamento vengono indicati con degli acronimi formati dalle iniziali dei farmaci utilizzati. Alcuni tra i più comuni sono AC (Adriamicina (doxorubicina) e Ciclofosfamide) e AT (Adriamicina e Taxolo (Paclitaxel) per il tumore al seno, FOLFOX (acido folico, fluorouracile e oxaliplatino) per i tumori dell’intestino, CAP (Ciclofosfamide, Adriamicina (doxorubicina), Platino (cisplatino)) per il cancro all’utero e all’ovaio.
Oggi, inoltre, la chemioterapia può essere somministrata in associazione ai nuovi farmaci a bersaglio molecolare, come ad esempio gli anticorpi monoclonali, e la disponibilità di tantissimi farmaci che possono essere combinati tra loro in modi diversi permette di adattare gli schemi di trattamento e individuare lo schema terapeutico più efficace e con il minor carico di effetti collaterali per ogni paziente.
NOTA BENE: le informazioni in questa pagina non possono sostituire il parere e le spiegazioni del tuo medico