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Fumo
Donatella Barus
pubblicato il 02-05-2024

Il nostro sistema immunitario "ricorda" i danni del fumo



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Il fumo danneggia il nostro sistema di difesa dalle infezioni. Chi smette di fumare recupera in fretta, ma gli effetti sulla memoria immunitaria durano anni

Il nostro sistema immunitario "ricorda" i danni del fumo

Fra i tanti danni che il fumo arreca al corpo umano vanno contati anche quelli al sistema immunitario. Il tema è già noto e dimostrato, ma uno studio recente condotto in Francia su una popolazione ampia rivela che l’effetto è marcato e dura nel tempo.

 

L'INDAGINE SU MILLE VOLONTARI

I ricercatori francesi dell’Institut Pasteur hanno indagato la risposta immunitaria di un migliaio di volontari sani, sottoponendo le cellule contenute nei loro campioni di sangue a diversi tipi di stimoli e associando le risposte a ben 136 variabili che potrebbero influenzare il funzionamento del sistema immunitario. Lo scopo era capire che cosa fa la differenza nella capacità di rispondere ad infezioni e malattie oltre ai “soliti noti”: età, sesso, genetica. Fra tutte le diverse variabili, hanno raccontato i ricercatori in un articolo pubblicato sulla rivista Nature, quelle determinanti sono risultate essere tre: il fumo, l’indice di massa corporea e una infezione latente da citomegalovirus.

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Il fumo. Una dipendenza che mette a rischio la salute

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FUMO, UNA ZAVORRA PERSISTENTE

La scoperta da sottolineare è stata che il fumo influenza sia la risposta innata sia quella adattativa. La prima è quella aspecifica che ci consente di difenderci dalle aggressioni infettive, la seconda è la capacità di produrre linfociti e anticorpi che riconoscono e contrastano uno specifico agente infettivo ed è quella che sviluppiamo in risposta a stimoli come il ritorno di un patogeno già incontrato in passato o con un vaccino. Ebbene, mentre l’immunità innata sembra ritornare in fretta a livelli dei non fumatori in chi smette, gli effetti sulla risposta adattativa persistono anche per lungo tempo dopo lo stop al fumo. La ragione probabilmente è da cercare nella memoria epigenetica, ovvero in quelle modificazioni nell’espressione dei geni che dipendono da stimoli esterni, in questo caso dal fumo.

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IL SISTEMA IMMUNITARIO "RICORDA" IL DANNO

I dati raccolti dai campioni dei volontari hanno mostrato che la risposta infiammatoria, che si attiva immediatamente quando c’è un’infezione, era più elevata nei fumatori, ma che in loro anche alcuni tipi di cellule coinvolte nella memoria immunitaria risultavano avere un’attività alterata. E mentre in chi smette di fumare la risposta infiammatoria sembra ritornare rapidamente a livelli normali, possono durare anche 10 o 15 anni le alterazioni nella memoria immunitaria, da cui dipendono i meccanismi che regolano l’immunità adattativa.

 

IMPORTANTE PER CAPIRE MEGLIO L'IMPATTO DEL FUMO ANCHE SUI MALATI

«Questa è la prima volta che è stato possibile dimostrare l’influenza a lungo termine del fumo sulla risposta immunitaria» ha commentato Darragh Duffy, direttore dell’unita di Immunologia translazionale all’Institut Pasteur. Le ricadute di queste conoscenze sono sottolineate dalla prima autrice dello studio, la bioinformatica Violaine Saint-André: «Questa è una scoperta importante che chiarisce l’impatto del fumo sull’immunità di individui sani e anche, a confronto, sull’immunità di persone colpite da malattie di vario tipo, compresi tumori, infezioni e malattie autoimmuni».

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Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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