Studiati gli effetti degli scenari normativi in Europa sul consumo dei prodotti a base di nicotina degli adolescenti. Il commento di Sabrina Molinaro e Sonia Cerrai di IFC-CNR di Pisa
In che modo le norme sul tabacco influenzano l’uso di sigarette ed e-cig fra i ragazzi? Divieti e limiti funzionano? Un recente articolo, pubblicato su Tobacco Control a partire dai dati ESPAD europei 2019, ha messo in relazione le regolamentazioni sul controllo della diffusione del tabacco in 32 paesi dell’area europea, con le prevalenze di abitudine al fumo, sia esclusivo sia duale, di sigarette tradizionali ed elettroniche.
LA RICERCA
In seno allo studio è stato appositamente calcolato un indice composito, che può assumere valori da 0 a 6, basato sulla valutazione MPOWER dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tale valutazione è applicata alle normative sulle sigarette elettroniche che riflettono le politiche attuate entro la fine del 2020 e comprende quattro domini: protezione dall'esposizione, applicazione dei divieti di pubblicità, aumento delle tasse sui prodotti e presenza di norme sugli aromi.
GLI EFFETTI DELLE REGOLE
I risultati dell’analisi mostrano che regolamentazioni nazionali più complete sulle sigarette elettroniche si associano a un rischio minore di utilizzo corrente delle e-cig, sia come uso esclusivo sia duale, tra gli studenti 15-16enni. Inoltre, laddove tra i giovani esiste una maggiore difficoltà percepita di ottenere sigarette, si osserva una minore probabilità di uso nel corso della vita e uso corrente di sigarette tradizionali, sigarette elettroniche e uso duale.
Già altri studi precedenti avevano messo in evidenza la necessità di affrontare la regolamentazione di questi dispositivi alternativi alle sigarette classiche con norme specifiche sul prodotto anziché ricadere sotto l’ombrello delle disposizioni in materia di controllo del tabacco. In alcuni paesi questa necessità è di fatto già accolta, per esempio in Finlandia, dove le sigarette elettroniche sono soggette alle stesse regolamentazioni dei prodotti del tabacco dal 2016 (divieto generale di pubblicità, licenza per la vendita al dettaglio, limite di età, divieto di esposizione nei punti vendita, divieto di utilizzo in determinate aree e divieto di aromi diversi dal tabacco nei liquidi elettronici) l'uso quotidiano di e-cig è diminuito costantemente tra i giovani, così come negli Stati Uniti che hanno implementato normative federali relative agli aromi e all’età di vendita.
PERCHÉ SERVONO NORME EFFICACI ANCHE IN ITALIA
Dal momento che la prevalenza di uso duale tra i giovani è relativamente alta e in aumento in molti paesi, affrontare la diffusione di questi dispositivi e le conseguenze del loro utilizzo per la salute, comprese quelle legate alla dipendenza da nicotina, merita maggiore attenzione nella progettazione delle politiche e degli interventi preventivi.
In Italia, per quanto la prevalenza di consumo di sigarette tradizionali risulti in costante calo tra gli studenti 15-19enni, gli ultimi anni hanno fatto registrare nella rilevazione ESPAD® Italia picchi di ingente diminuzione nel corso del 2020, quando il fumo nell’anno è passato dal 41% al 32%, e di aumento nel successivo 2021 (43%). La prevalenza di fumo nel 2022, riferita alle sole sigarette tradizionali, torna a scendere e si rinormalizza nel trend decrementale osservato negli ultimi quindici anni, attestandosi al 37%.
Tuttavia tenendo presente lo scenario attuale dell’offerta, ad oggi risulta anacronistico considerare la sola abitudine al fumo di sigaretta, dal momento che il mercato delle alternative per l’assunzione di nicotina ha raggiunto un’ampia diffusione, soprattutto tra i giovani e giovanissimi, con un trend di consumi in netta crescita fin dalla prima rilevazione ESPAD®Italia nel 2018, lievemente rallentato solo nell’anno della pandemia da COVID-19. Sono quindi i consumi cumulativi a destare maggiore preoccupazione, poiché spesso, soprattutto a questa età, sigarette senza combustione e/o sigarette elettroniche vengono utilizzate non tanto in sostituzione delle tradizionali, con l’intento di diminuirne o cessarne l’uso, quanto piuttosto come dispositivi di ingresso all’assunzione di nicotina.
QUANTI RAGAZZI IN ITALIA FANNO USO DI NICOTINA?
- Così quasi 700mila studenti hanno utilizzato sigarette senza combustione (tabacco riscaldato, la marca più nota è iQos) almeno una volta nella vita (28%), 600mila lo hanno fatto nel corso del 2022 (24%) e oltre 400mila nell’ultimo mese (16%).
- La sigaretta elettronica è ancora più diffusa: quasi 1 milione di studenti (40%) l’ha provata almeno una volta nella vita, 750mila l’hanno usata nel 2022 (30%) e oltre 400mila ne fa un uso corrente (17%).
- Risultano invece meno utilizzate la pipa ad acqua e il tabacco da sniffo o fiuto.
- Guardando ai consumi cumulativi, il 55% degli studenti delle superiori ha usato almeno un prodotto a base di nicotina nel corso della propria vita, a indicare che meno della metà dei 15-19enni non è mai venuta in contatto con la nicotina, e il 37% ne ha fatto un uso corrente nel 2022.
UN CONFRONTO FRA DATI
I dati che ESPAD®Italia rileva annualmente sulla popolazione studentesca 15-19enne trovano riscontro anche nell’ultima rilevazione GYTS (Global Youth Tobacco Survey), condotta dall’Istituto Superiore di Sanità sui 13-15enni, seppure con alcune differenze. La diminuzione dei consumi di sigarette tradizionali sembra infatti riguardare anche i giovanissimi, con un decremento di 5 punti percentuali della prevalenza di fumo corrente dal 2010 al 2022 (da 21% a 16%) mentre è in aumento l’abitudine all’uso di sigaretta elettronica, che è salita di 2 punti percentuali tra il 2018 e il 2022 (da 18% a 20%).
LE RAGAZZE FUMANO E SVAPANO PIÙ DEI COETANEI
Se però la quarta edizione del GYTS ha visto per la prima volta un sorpasso dei consumi femminili su quelli maschili, in ESPAD®Italia le studentesse 15-19enni mostrano questa tendenza già da tempo, sia per le sigarette tradizionali sia per i dispositivi alternativi. Per esempio tra i ragazzi 15-19enni l’uso di sigaretta elettronica è salito tra il 2013 e il 2022 dal 26,8% al 27,3%, mentre tra le studentesse è raddoppiato, passando dal 16,6% al 33,4%.
DIFENDERE I GIOVANISSIMI DA PUBBLICITÀ E MERCATO
Come sottolineato nell’articolo di Olilla H., molti fattori assumono importanza nella prevenzione dell'uso di tabacco e dei prodotti contenenti nicotina in adolescenza, dalle circostanze socioeconomiche ai livelli di istruzione dei genitori, tuttavia per una migliore efficacia sulla diffusione del fenomeno sono necessarie norme proattive piuttosto che reattive. L’attuazione di regolamenti inclusivi sulle sigarette elettroniche, che affrontino l'uso nei luoghi pubblici, la pubblicità, la tassazione dei prodotti e la regolamentazione della vendita degli aromi, può essere protettiva contro l'uso di sigarette elettroniche e duale tra gli adolescenti. Inoltre, rimangono importanti gli sforzi per impedire l'accessibilità degli adolescenti alle sigarette, poiché una maggiore difficoltà percepita nell'ottenerle può avere influenze incrociate sui diversi prodotti.
Sabrina Molinaro e Sonia Cerrai, Laboratorio Epidemiologia e Ricerca sui servizi sanitari IFC-CNR Pisa
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