Confermati i benefici, anche con quantità inferiori rispetto a quelle indicate finora. La prevenzione inizia a partire dal consumo di 3-4 porzioni quotidiane di frutta, verdura e legumi
Più che di una novità, è corretto parlare di una piacevole conferma. Chi consuma 3-4 porzioni al giorno di frutta e verdura si prende cura della propria salute in maniera più efficace rispetto a chi non lo fa. Gli alimenti di origine vegetale, frutta, verdura e legumi sono dunque la base di un'alimentazione equilibrata che, prevenendo la comparsa di alcuni fattori di rischio, dall'eccesso di peso all'ipertensione e al diabete di tipo 2, contribuisce alla prevenzione di tutte le malattie croniche, comprese quelle cardiovascolari: prima causa di decessi a livello mondiale.
COME QUELLO CHE MANGIAMO
PUO' FARCI AMMALARE?
CON 3-4 PORZIONI AL GIORNO SI DIFENDE IL CUORE
L'ultimo tassello, che consolida l'evidenza raccolta già negli anni scorsi, è stato posto da uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet. I ricercatori hanno indagato in maniera retrospettiva la correlazione tra i tassi di mortalità registrati in un gruppo di oltre 135.000 adulti di età compresa tra 35 e 70 anni e i consumi di frutta, verdura e legumi. Arruolati tra il 2003 e il 2013, tutti avevano fornito alcuni dati personali su dei questionari forniti dagli autori dello studio. Diverse le informazioni richieste: relative alla storia medica, allo status socioeconomico, ai fattori demografici e agli stili di vita (attività fisica, fumo, consumo di alcol). Escludendo le indicazioni fornite a riguardo, l'obiettivo degli autori dello studio era indagare la correlazione tra il consumo di alimenti di origine vegetale e i tassi di mortalità. Con una differenza, rispetto a studi precedenti: in questo caso le persone arruolate sono state selezionate in larga parte da Paesi più poveri, per valutare se su un substrato differente l'effetto fosse il medesimo già riscontrato. I risultati sono stati abbastanza chiari: un apporto quotidiano di 3-4 porzioni (per un peso compreso tra 375 e 500 grammi) è già sufficiente a ridurre le probabilità di decesso per tutte le cause.
COSÌ FRUTTA E VERDURA CI PROTEGGONO
Il dato permette di affermare che anche una quota inferiore di frutta e verdura, rispetto alle 4-5 porzioni generalmente indicate, è in grado di sortire un effetto protettivo. Un aspetto considerato rilevante dagli autori, «perché può avere ricadute importanti anche sulla salute delle popolazioni più povere», è quanto si legge nelle conclusioni della ricerca. «Questo studio ci dice che nei Paesi meno agiati, in cui mediamente la dieta include un quantitativo inferiore di alimenti meno salutari, si può leggermente ridurre anche l'apporto di alimenti di origine vegetale per risultare ugualmente protetti», commenta Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi. «L'evidenza conferma come, in presenza di una dieta complessiva di peggiore qualità, maggiore dovrebbe essere l'apporto di frutta, verdura e legumi».
Ampio è comunque lo spettro di meccanismi che determinerebbero questo effetto protettivo, anche per il cuore e per i vasi sanguigni: sul quale non sembrano esserci più dubbi. «Sono diverse le possibili spiegazioni di quanto osserviamo - prosegue Dogliotti -. Una è data dall'effetto che i polifenoli contenuti negli alimenti di origine vegetale, come le vitamine C ed E e i carotenoidi, aiutano a prevenire l'ossidazione dei grassi nella parete dei vasi arteriosi, migliorano la loro funzionalità e abbassano la pressione arteriosa. Ma diversi studi hanno documentato come anche la fibra giocherebbe un effetto protettivo per la salute cardiovascolare: riducendo la risposta insulinica e riducendo i livelli totali di colesterolo Ldl». A ciò potrebbe aggiungersi un più probabile controllo del peso corporeo da parte di chi consuma 3-4 porzioni di frutta al giorno e una maggiore attenzione alla dieta e agli stili di vita, in generale».
PERCHE' E' IMPORTANTE
MANGIARE FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE?
QUALI ALIMENTI PREDILIGERE?
Vista l'eterogeneità del campione, i ricercatori non hanno stilato differenze sulla base dei frutti o degli ortaggi consumati, delle modalità di coltivazione e (eventuale) cottura. «In generale l'effetto benefico appartiene a tutti gli alimenti rientranti nelle categorie sopra indicate - chiosa la specialista -. Un elemento aggiuntivo è dato dalla varietà della scelta e dal rispetto della stagionalità dei prodotti. In questo periodo, per esempio, dalla tavola non dovrebbero mai mancare gli agrumi, le pere, il melograno, la frutta secca, i cavoli, i broccoli, la verza e i legumi secchi».
Fonti
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).