Chiudi
Alimentazione
Serena Zoli
pubblicato il 12-07-2024

Con la dieta vegetariana cuore più in forma e meno tumori



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Una indagine rivisita 49 studi sui regimi alimentari. Le diete che privilegiano verdure e frutta sembrano proteggere la salute mentre si conferma il ruolo negativo di carni rosse e salumi

Con la dieta vegetariana cuore più in forma e meno tumori

Le malattie cardiovascolari e il cancro sono le principali cause di morte e di disabilità nel mondo. Studi in tutte le parti del pianeta, su larghe coorti, hanno identificato diversi fattori di rischio modificabili e non modificabili. Tra i primi, è emersa in piena evidenza la dieta come un notevole fattore di rischio modificabile. Ed è emerso pure che un’alimentazione quotidiana con uno scarso consumo di frutta, verdure, legumi e cereali integrali, accoppiato a un alto consumo di carne, soprattutto rossa e processata, di sale, zucchero e cereali raffinati, è da modificare per sottrarsi a malattie debilitanti o morte precoce.

VEGETARIANI E VEGANI MENO "INFIAMMATI"

Di contro, si è via via affermato in tante parti del mondo l’apprezzamento per le diete “verdi”, con grande consumo di verdure e frutta e il bando alla carne e/o ai prodotti di origine animale come uova e latte. Da queste premesse è partita una ricerca di un gruppo dell’Università di Bologna che ha revisionato 49 studi internazionali per verificare l’impatto sulla salute delle diete senza carne e delle diete anche senza prodotti animali. Insomma, i regimi vegetariani e vegani. Le ricerche oggetto della review sono state pubblicate tra il primo gennaio 2000 e il 31 giugno 2023 e la ricerca bolognese, con apporti anche internazionali, è uscita su Plos One. Tra i risultati, si è visto che nei vegetariani in confronto agli onnivori c’era una riduzione del colesterolo Ldl e totale, della glicemia e dell’emoglobina glicata, dell’indice di massa corporea e pure più bassi livelli di infiammazione.

OCCORRE UNO STILE DI VITA SANO

C’è da dire, osservano i ricercatori, che nella maggior parte dei casi le persone che scelgono diete senza carne sono più portate ad adottare stili di vita sani, il che comprende attività fisica, l’evitare bevande dolcificate, l’alcol e il fumo; l’insieme di questi fattori e di quanto sopra descritto porta a una riduzione di ischemie cardiache e relativa mortalità. Compare minore anche l’incidenza di cancro nei vegetariani rispetto agli onnivori, anche se non è facile distinguere tra i vari tipi della malattia. In modo chiaro è emerso invece che il consumo di carne rossa e salumi aumenta il rischio di tumori del tratto gastrointestinale.

ATTENTI ALLA VITAMINA B-12

Sulla più ristretta dieta vegana si è visto che aumenta il rischio di deficit della vitamina B-12 e disturbi collegati: a questo proposito uno degli studi revisionati consiglia un’adeguata integrazione. Oltre a bandire la carne, i vegetariani risultano mangiare cereali meno raffinati, niente grassi aggiunti, né dolci, snack e bevande caloriche e scelgono una grande varietà di verdure. Una simile dieta pare responsabile di una riduzione dell’iperinsulinemia, uno dei possibili fattori del tumore colorettale.

LE VERDURE CHE PROTEGGONO

In aggiunta a questo, si ricorda che una qualche capacità protettiva si può attribuire ai componenti bioattivi degli alimenti vegetali, i quali sono le fonti primarie di fibra, carotenoidi, vitamine, minerali, e altri composti che sono stati associati a proprietà anti-cancro. Ultima osservazione: i vegetariani abitualmente hanno un minor sovrappeso rispetto agli onnivori, e questo potrebbe essere un altro fattore concorrente nel diminuito rischio di cancro al pancreas e al colon-retto. L’adiposità e i biomarcatori dell’infiammazione giocano un ruolo cruciale nella genesi del cancro alla prostata, quindi per tale via si può ipotizzare passi un aumentato rischio di questo tumore in quanti seguono una dieta onnivora.

MANGIAR BENE SENZA FANATISMI

Per concludere, gli esiti di un regime alimentare basato sulle piante sembrano senza dubbio più salutari di un regime misto limitando i problemi cardiovascolari, gastrointestinale e il rischio tumorale. Diete che vanno seguite – avvertono in finale i ricercatori – senza fanatismi, pronti ad integrare eventuali carenze di qualche sostanza che si verificassero in varie fasi della vita.

Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina