I dati di una ricerca italiana suggeriscono come l’infezione orale da Hpv sia sempre più spesso responsabile del tumore alla gola che colpisce entrambi i sessi
Che il papillomavirus possa trasmettersi anche per via orale non è una novità. Nè tantomeno lo è la consapevolezza che in questo modo si rischia di dare il via alla formazione di un tumore nel cavo orale: da qui la considerazione che l'agente virale rappresenti un fattore di rischio alla stregua del fumo e dell'alcol. Nuova invece è la proporzione del problema, definita per la prima volta da un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova (con la collaborazione dell'Associazione Italiana Registri Tumori) in uno studio pubblicato sulla rivista Plos One. I tumori del cavo orale - in particolare delle tonsille - provocati dal papillomavirus sono in aumento in entrambi i sessi. Un chiaro segno della poca conoscenza legata ai rischi del sesso orale.
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LA FOTOGRAFIA DI 25 ANNI
Dallo studio epidemiologico, condotto su un arco temporale di venticinque anni tra il 1988 e il 2012, per una popolazione complessiva prossima a otto milioni di abitanti, è emerso un numero di diagnosi di tumori del cavo orale pari a 28295 unità. Per 3984 di questi casi, in cui la malattia aveva sempre colpito le tonsille (bersaglio preferito dall'Hpv), la causa è stata riconosciuta in un'infezione da papillomavirus. Tutte le altre diagnosi - l'83 per cento delle quali registrate tra gli uomini - erano la conseguenza dell'eccesso dei consumi di sigarette e alcol: considerati i principali fattori di rischio noti per queste neoplasie. Dai dati si possono trarre diverse considerazioni. Negli uomini è calato il numero di diagnosi dovuto a questi ultimi fattori di rischio, come conseguenza della riduzione del numero di forti fumatori e bevitori. Ma è aumentato invece il dato relativo all'infezione da Hpv: al punto da annullare il gap e rendere così costante il numero delle diagnosi. Più preoccupante la situazione per le donne, in cui intanto la riduzione dovuta ai consumi di fumo e alcol è risultata minore rispetto agli uomini. E poi s'è assistito a «un aumento verticale delle forme dovute all'Hpv», hanno messo nero su bianco i ricercatori coordinati da Paolo Boscolo Rizzo, docente di otorinolaringoiatria all'Università di Padova. Il risultato combinato è un netto aumento dei nuovi casi di malattia, che potrebbe peraltro non essere concluso considerando che nelle donne il declino all’esposizione al fumo è iniziato soltanto dopo il 1990. Ecco perché, dal momento che «il tumore può svilupparsi anche dopo decenni, «le donne stanno ancora pagando il prezzo dell’esposizione al fumo».
PERCHE' E' UTILE VACCINARSI
CONTRO IL PAPILLOMAVIRUS?
IL RUOLO DELL'HPV NELL'INSORGENZA DEI TUMORI DEL CAVO ORALE
Fumo e alcol, sopratutto se combinati, accelerano il processo di formazione di una neoplasia in aree diverse dalle tonsille: cavo orale, faringe e laringe. All’interno di questa classe di tumori, vi sono quelli che si sviluppano in una sede particolare della faringe: le tonsille, per l'appunto. Questi ultimi, in Nord America e Nord Europa, sono in aumento da diversi anni. E dal 2000 si sa che un numero significativo di tali tumori è causato da un’infezione da papillomavirus: quasi sempre di ceppo 16, trasmesso per via sessuale attraverso contatti oro-genitali e principale fattore di rischio anche per il cancro della cervice uterina. Da qui l'importanza della vaccinazione, in Italia resa obbligatoria per i dodicenni di ambo i sessi. La scelta dell'età non è casuale: l'obiettivo è proteggere i ragazzi prima dell'inizio della vita sessuale, anche se i dati di copertura vaccinale (70,8 per cento) sono ancora lontani da quelli richiesti dalla comunità scientifica. I vaccini più utilizzati sono due: bivalente e quadrivalente: indicati contro i ceppi 16 e 18 responsabili della formazione di lesioni neoplastiche nella cervice uterina. Dal 2017 è disponibile un altro vaccino, detto 9-valente, che amplia ulteriormente la protezione contro le classi virali oncogene. I vaccini quadrivalente e 9-valente hanno dimostrato la loro efficacia anche nella prevenzione dei condilomi genitali maschili: uno dei motivi per cui la vaccinazione è indicata (e offerta gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale) anche per i maschi (nel dodicesimo anno di età).
TUMORE DA HPV PIU' FACILE DA CURARE
Dallo studio si deduce anche che il tumore delle tonsille provocato dal papillomavirus colpisce maggiormente soggetti più giovani (insorge in media cinque anni prima rispetto ai tumori da esposizione a fumo e alcol), persone sane e di livello socio-economico elevato rispetto a quelli derivati dalla combinazione di fumo e alcol. Questi aspetti epidemiologici, abbinati a una ridotta capacità da parte del virus di generare mutazioni a carico del Dna, determinano tassi di sopravvivenza più alti (85 per cento dopo tre anni) rispetto a quelli che si registrano nelle neoplasie dovute all'alcol o al fumo (45 per cento). Nel 2017 sono state 9006 le diagnosi di cancro nel distretto bocca-gola: 6703 tra gli uomini e 2304 nelle donne, 1600 delle quali colpite dal papillomavirus.
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Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).