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Ginecologia
Redazione
pubblicato il 11-10-2024

Hpv-test dopo i 65 anni: ha senso farlo?



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Dopo i 65 anni, soprattutto in presenza di test negativi in passato, il rischio di tumore è molto basso. E' comunque possibile sottoporsi al test ma non più all'interno dei programmi di screening nazionali

Hpv-test dopo i 65 anni: ha senso farlo?

Da quando in giovane età ho iniziato l'attività sessuale ho sempre eseguito regolarmente il pap test, non ho mai saltato uno screening, di nessun genere, e quando pochi anni fa il pap test è stato sostituito dal test HPV l'ho fatto, ma la ginecologa, e leggo conferma nel vostro sito, mi ha detto che non sarei stata più chiamata per lo screening perchè ho superato i 64 anni di età. Infatti ne ho 65 compiuti, tra poco 66, l'ultimo test HPV l'ho fatto 5 anni fa e mi preoccupa un po' non poterlo rifare. Non ho precedenti di tumori maligni dell'apparato riproduttivo nella mia famiglia (ma ne ho molti altri), però mi sentirei più tranquilla potendo continuare a fare il test, almeno un altro paio di volte. Vorrei sapere se secondo voi è consigliabile farlo e, dato che non vengo più inserita nello screening, a chi posso rivolgermi? Il medico di famiglia può farmi la richiesta e posso farlo pagando il ticket (o in esenzione, dato che ho più di 65 anni) o devo farlo privatamente? Grazie mille per la risposta e per il vostro lavoro". (Anna)



Risponde il Prof. Mario Preti, Professore Associato di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Torino

Lo screening per il tumore della cervice uterina è strutturato per coprire una fascia di età in cui il rischio di sviluppo della malattia è più elevato e, quindi, il beneficio dell'individuazione precoce è massimo. Lo screening per l’HPV organizzato prevede un intervallo di età al di fuori del quale la patologia è considerata rara: così sotto i 25 anni e sopra i 65. Verosimilmente in futuro questi limiti cambieranno, in particolare per l'età di uscita, sulla base di nuove evidenze scientifiche.

La situazione attuale però riflette una preoccupazione comune tra le donne che raggiungono l'età di uscita dallo screening organizzato per il tumore del collo dell'utero, che in Italia è fissata a 64 anni. Questa soglia è basata su studi epidemiologici che dimostrano come, dopo questa età, il rischio di sviluppare un carcinoma cervicale diminuisca sensibilmente, soprattutto in presenza di precedenti test negativi.

Un test HPV negativo a 65 anni, specialmente se preceduto da altri esami negativi, riduce drasticamente il rischio di sviluppare patologie cervicali, perché l'infezione da HPV, causa principale del cancro cervicale, tende a essere più rara nelle donne più anziane.

È però comprensibile che alcune donne possano desiderare di continuare a sottoporsi a screening per sentirsi più sicure. Dal punto di vista medico continuare a farlo non certo è dannoso, anche se la necessità è ridotta di pari passi alla riduzione del rischio. Per sottoporsi all’HPV test dopo i 64 anni ci si può rivolgere a laboratori che utilizzano test HPV validati per lo screening, come quelli elencati sul sito del GISCI. Questo gruppo garantisce che i test utilizzati siano conformi agli standard clinici riconosciuti per il rilevamento del virus, rendendoli affidabili.


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