Eliminare i tumori cervicali è un obiettivo dell'OMS: ecco la situazione in Europa per vaccinazione anti HPV e screening.
Il cancro della cervice uterina è una delle poche forme di tumore che può essere prevenuta quasi completamente grazie alla vaccinazione contro il papillomavirus umano (HPV) e ai programmi di screening. Negli ultimi anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha intensificato gli sforzi per far sì che questa malattia non rappresenti più un problema di salute pubblica. I risultati sono promettenti, ma c’è ancora un po’ di strada da fare per garantire l’accesso alla prevenzione ad ogni donna. L’Agenzia europea dell’OMS e il suo Direttore Hans Henri P. Kluge hanno pubblicato un’analisi della situazione in Europa. Ecco quali sono i progressi e punti critici emersi.
GLI OBIETTIVI
L’OMS ha fissato un traguardo ambizioso: eliminare il cancro della cervice uterina entro il 2030 attraverso il programma "90-70-90", che prevede:
- 90% delle ragazze vaccinate contro l’HPV entro i 15 anni;
- 70% delle donne sottoposte a screening con un test ad alte prestazioni entro i 35 anni, e poi nuovamente entro i 45 anni;
- 90% delle donne con malattia cervicale trattate, sia nelle forme precancerose che in quelle invasive.
LA VACCINAZIONE CONTRO L'HPV
Il vaccino contro l’HPV è stato introdotto nel 2006. Da allora, ha dimostrato un'efficacia sorprendente. Studi condotti in diversi Paesi europei, infatti, hanno rilevato che le infezioni da HPV ad alto rischio (tipi 16 e 18) si sono ridotte fino al 90% tra le ragazze vaccinate; così come il rischio di sviluppare lesioni precancerose, diminuito fino al 70%. Inoltre, la comparsa di casi di cancro della cervice nelle giovani donne vaccinate in età precoce è prossima allo zero, come dimostrato da studi in Finlandia e Scozia. Oggi, 47 Paesi su 53 nella Regione Europea dell’OMS hanno incluso il vaccino HPV nei loro programmi di immunizzazione per le ragazze, e 39 Paesi lo offrono anche ai ragazzi, contribuendo a una maggiore protezione di comunità grazie all’immunità di gregge. Tuttavia la copertura vaccinale è ancora insufficiente in molti Paesi. Nel 2023, la percentuale di ragazzi vaccinati è salita dal 1% al 16%, ma quella delle ragazze è aumentata solo di tre punti percentuali, passando dal 27% al 30%. Questi numeri sono ancora lontani dal target del 90% fissato dall’OMS.
I PROGRAMMI DI SCREENING: PAP TEST E HPV TEST
Nonostante l’efficacia della vaccinazione, però, il cancro della cervice uterina non è stato ancora debellato. Questo perché il vaccino non copre tutti i ceppi oncogeni di HPV e, soprattutto, non raggiunge ancora una copertura ottimale. Per questo motivo, lo screening periodico (con Pap test e HPV test) rimane essenziale per identificare e trattare precocemente eventuali lesioni precancerose. Attualmente, 37 Paesi europei su 53 hanno implementato programmi di screening, ma solo 15 raggiungono il 70% di copertura raccomandato dall’OMS. Questo evidenzia la necessità di investire ulteriormente in informazione, accessibilità e qualità dei test diagnostici.
L'HPV E GLI ALTRI TUMORI CORRELATI
Oltre al cancro della cervice uterina, l'HPV è associato ad altri tipi di tumori, come quelli orofaringei, anali, del pene, della vulva e della vagina. Negli ultimi decenni, l'incidenza di alcuni di questi tumori, in particolare quelli orofaringei, è aumentata, soprattutto nei paesi occidentali. Questo trend sottolinea l'importanza della vaccinazione anti-HPV non solo per le ragazze, ma anche per i ragazzi, al fine di prevenire una gamma più ampia di neoplasie correlate all'HPV.
L'EVOLUZIONE DELLA PREVENZIONE
Le strategie di prevenzione si sono evolute nel tempo. Inizialmente, l'attenzione era focalizzata principalmente sullo screening e sulla diagnosi precoce del cancro cervicale. Con l'introduzione dei vaccini anti-HPV, l'approccio preventivo si è ampliato, includendo la vaccinazione come strumento chiave per ridurre l'incidenza non solo del cancro cervicale, ma anche di altri tumori associati all'HPV. Studi recenti suggeriscono che l'implementazione di programmi vaccinali estesi potrebbe portare a una diminuzione significativa dell'incidenza di queste neoplasie nei prossimi decenni.
L'EFFICACIA DELLA VACCINAZIONE E IL FATTORE ETÀ
Una recente revisione sistematica ha confermato che l’efficacia del vaccino HPV è massima quando somministrato in giovane età, prima dell’esposizione al virus. I dati mostrano che la protezione contro l'infezione e le lesioni precancerose è maggiore se il vaccino viene somministrato tra i 9 e i 14 anni, con un’efficacia compresa tra il 74% e il 93%. Al contrario, la protezione si riduce quando la vaccinazione avviene più tardi, tra i 15 e i 18 anni, con un’efficacia variabile dal 12% al 90%. Questa differenza è dovuta al fatto che il vaccino previene le infezioni future, ma non può eliminare quelle già acquisite. Per questo, l’OMS e le principali istituzioni sanitarie raccomandano fortemente di vaccinare i ragazzi e le ragazze prima dell’inizio dell’attività sessuale, in modo da garantire la massima protezione. In Italia la vaccinazione è raccomnandata ed offerta gratuitamente a ragazzi e ragazze a partire dal dodicesimo anno d'età. Inoltre, è stato dimostrato che la risposta immunitaria è più forte nei preadolescenti, contribuendo a un effetto protettivo più duraturo nel tempo.
GUARDANDO AL FUTURO
L’eliminazione del cancro della cervice uterina è un obiettivo raggiungibile, ma richiede un impegno continuo. La strada è chiara: aumentare la copertura vaccinale, potenziare i programmi di screening e garantire trattamenti tempestivi per tutte le donne. Le barriere dunque da superare sono:
- disinformazione e reticenze culturali, che generano dubbi ingiustificati sulla sicurezza del vaccino;
- difficoltà di accesso ai programmi di prevenzione, soprattutto per le fasce socio-economiche più svantaggiate;
- mancanza di programmi di recupero vaccinale per chi non è stato immunizzato nei tempi previsti.
La ricerca futura dovrà concentrarsi anche sulla comprensione dell'epidemiologia in evoluzione dei tumori associati all'HPV e sull'adattamento delle strategie di prevenzione di conseguenza. L'integrazione di vaccinazione, screening e educazione sanitaria rappresenta la strategia più efficace per ridurre l'onere di questi tumori nella popolazione. Con una maggiore consapevolezza e interventi mirati, possiamo fare in modo che il cancro della cervice diventi una malattia del passato.