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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 29-08-2019

Mucosite da chemio e radioterapia: il miele può aiutare



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L'utilizzo del miele, sia in chiave preventiva che di cura, è utile nei casi di mucosite indotta da chemioterapia e radioterapia

Mucosite da chemio e radioterapia: il miele può aiutare

E' il miele uno dei rimedi alla mucosite da chemio e radioterapia. E' questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge da un'analisi di 19 studi che hanno preso in esame gli effetti di questa sostanza nelle persone in trattamento per una neoplasia. Ma c'è di più: l'effetto non si limita alla "cura" della mucosite. Il miele può essere utilizzato anche in chiave preventiva. Ad affermarlo è una review pubblicata dalla rivista Supportive Care in Cancer.

STOMATITE: UN EFFETTO COMUNE DELLE CURE ANTI-CANCRO

Uno degli effetti indesiderati della chemioterapia o radioterapia, in particolare per un tumore del cavo orale, è la stomatite o mucosite. Si tratta di una infiammazione della mucosa possibile nel 30-40% dei pazienti sottoposti a questi trattamenti già a partire dal terzo giorno di chemioterapia con un picco tra il quinto e il settimo e una durata di circa due settimane prima della guarigione. In caso di radioterapia i sintomi iniziano più tardi, dopo circa 15 giorni, e il disturbo può durare intorno alle 6-8 settimane. 

Le manifestazioni, anche a seconda del tipo di terapia, della dose o dell’intensità del trattamento possono essere varie, ma quelle più comuni sono eritema, secchezza delle fauci, ulcere ed erosioni che possono evolvere in infezioni a carico della mucosa che riveste la cavità orale, la lingua e la gola con una sintomatologia dolorosa direttamente proporzionale all’ampiezza del danno causato ai tessuti. Diverse, ma comunque importanti, sono anche le ripercussioni sulle funzioni della bocca, con difficoltà nel mangiare, bere, parlare o anche semplicemente ad aprire la bocca.

Dieta a tappe durante la chemioterapia e radioterapia

Dieta a tappe durante la chemioterapia e radioterapia

10-01-2014
IL MIELE CURA E PREVIENE LA FORMAZIONE DELLA MUCOSITE

Per affrontare la stomatite è necessario innanzitutto modificare, almeno temporaneamente, le proprie abitudini alimentari privilegiando alimenti "freddi". Un aiuto ulteriore potrebbe però arrivare dall'utilizzo del miele. Il messaggio emerge da un'analisi, realizzata dai medici della Taipei Medical University, che ha preso in esame 19 studi per un totale di oltre 1200 pazienti. 14 riguardavano l'utilizzo del miele in chiave preventiva, 5 in chiave "curativa". Dalle analisi è emerso che per quanto riguarda gli studi di profilassi, la somministrazione di applicazioni di miele sotto forma di sciacqui ha portato ad una riduzione significativa del rischio di sviluppare mucosite severa. Negli studi che hanno coinvolto pazienti già con il disturbo, l'utilizzo del miele ha portato ad una significativa riduzione dell’intensità del dolore sia nel corso del primo mese di trattamento sia alla fine del trattamento.

INVESTIRE MAGGIORMENTE IN RICERCA

Risultati importanti, quelli ottenuti dai ricercatori di Taipei, che dimostrano quanto un trattamento a basso costo e di facile applicazione possa lenire un disturbo in grado di limitare notevolmente la qualità di vita dei pazienti oncologici. L'analisi dimostra anche la necessità di investire maggiori risorse -spesso questi studi non godono di finanziamenti- nella creazione di studi aventi come obbiettivo la valutazione di possibili rimedi per migliorare la qualità di vita di chi sta affrontando le cure anti-tumorali.

 

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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