Nessuno studio ha dimostrato che una valutazione generale della popolazione riesca a ridurre la mortalità per tumori della pelle. Quanto ai controlli da fare, non resta dunque che parlarne individualmente col proprio medico
Le indicazioni delle società scientifiche e delle autorità sanitarie in materia di screening dei tumori della pelle - un esame diagnostico che entra a far parte di un protocollo per la diagnosi precoce di una malattia effettuato a tappeto su un’intera categoria di persone - sono molto eterogenee e non prevedono esami di screening, consigliati indistintamente a tutti e con cadenze regolari.
Questo perché nessuno studio ha dimostrato che una valutazione generale della popolazione riesca a ridurre la mortalità per tumori della pelle e in particolare per il melanoma.
COME RICONOSCERE UN NEO SOSPETTO?
Il ministero della Salute italiano si limita quindi a fornire consigli generali da discutere individualmente col proprio medico: eseguire l’autoesame, effettuare una mappatura dei nei con visita specialistica a 50 anni (o prima in caso di storia famigliare di melanoma, di presenza di lesioni precancerose come la cheratosi attinica oppure di fototipo a rischio, cioè pelle chiara, occhi azzurri, capelli chiari o rossi).
I risultati sono da conservare come riferimento per rivolgersi al medico in caso si notino dei cambiamenti.
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