La necessità di trascorrere molte ore in casa può accentuare o scatenare gli «attacchi» di emicrania. I consigli dell'esperto per evitarli durante la quarantena
Giornate intere trascorse in casa per via delle misure di distanziamento sociale adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Lunghe ore davanti ai computer, per chi lavora in smart working, o di fronte a televisione e videogiochi, muovendosi poco o nulla. Magari nel frastuono circostante, perché fra le quattro mura domestiche si sta un po’ stretti. A cui, non di rado, si aggiungono notti insonni o comunque una cattiva qualità del sonno. Non pochi, così, sono i connazionali che finiscono per soffrire di frequenti mal di testa.
Con l’aiuto di Vincenzo Tullo, responsabile dell'ambulatorio sulle cefalee dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano, cerchiamo di capire cosa è meglio fare o evitare per gestire meglio questo momento di stress causato dal Covid-19.
Cosa è più probabile che scateni il mal di testa?
«Innanzitutto, in un periodo critico come quello che stiamo vivendo, si accumulano stimoli emotivi quali l’ansia, lo stress e il timore, che sono fra i fattori scatenanti di emicrania o altre cefalee - risponde il neurologo -. C’è poi sicuramente un’eccessiva sedentarietà e, di sicuro, molte persone trascorrono troppe ore davanti alla tv o al computer: un mix nefasto per tutti e soprattutto per chi è già predisposto a soffrire di mal di testa. A questo si aggiunge il bombardamento mediatico a cui molti si sottopongono in casa, sempre collegati alle notizie riguardanti l’epidemia. Anche la cattiva ossigenazione degli ambienti non fa bene alla nostra salute, ed è facile che cucinando spesso e stando tutti a casa “manchi l’aria”. Infine, molte persone dormono male: tirano tardi la sera, stando davanti agli schermi luminosi di tv, computer, tablet o cellulari, stravolgendo il normale ritmo sonno-veglia e spesso anche mangiando troppo e male. Non c’è da stupirsi poi che soffrano d’insonnia e si sveglino con un cerchio alla testa al mattino».
Allora cosa è utile fare e cosa invece bisogna evitare in questo periodo d’isolamento?
«Specie ora che arriva la bella stagione, aprire le finestre e arieggiare la casa, se possibile trascorrendo qualche ora sui balconi, nei cortili o giardini privati, se disponibili. Non si deve stare troppo tempo a pc e, anche per chi lavora, è fondamentale fare delle pause, staccando gli occhi dallo schermo e sgranchendosi un po’ braccia, gambe, collo e schiena. Poi serve mettere dei paletti alle informazioni H24 sul virus. E trovare delle vie di fuga piacevoli, dei momenti di relax nell’arco della giornata: parlare con amici, fare un po’ di ginnastica, guardare film (meglio non angoscianti, ndr), ascoltare musica, magari sfogliare un album di fotografie. Poi è decisivo, specie con i bambini, mantenere dei ritmi il più possibile regolari: risveglio mattutino, appuntamenti per i pasti, ore di sonno necessarie, perché l’emicrania è molto sensibile su questo fronte. Quando si spezza il ritmo, si accentua».
Ci sono dei suggerimenti utili per prevenire le emicranie?
«Molti lo sottovalutano, ma il sonno ha un impatto fondamentale sulla salute e sulla qualità della nostra vita. Dormire a sufficienza e bene è importante per la salute fisica e mentale, influenza la produttività, la capacità decisionale e l’umore. Quel che viviamo durante il giorno ma anche le emozioni che proviamo possono accompagnarci anche nel corso della notte. Stress e ansia, per esempio, possono influire sul sonno perché attivano dei meccanismi a livello ormonale che possono tenerci svegli in quanto interferiscono con l’azione della melatonina, l’ormone deputato alla regolazione del ciclo sonno-veglia. Se necessario, nei casi gravi, si può chiedere un aiuto farmacologico al proprio medico così come possono essere prescritti psicofarmaci per contenere le tensioni, ma sempre dietro consulto del medico di famiglia o di un neurologo. Utile è anche evitare di mangiare cibi grassi fermentati o con conservanti, troppo dolci, tutto ciò che appesantisce o “eccita” come formaggi stagionati, insaccati, cioccolato, caffè, tè. E fare un po’ di esercizio fisico, quel ce si può a seconda di dove si abita, è sicuramente un toccasana».
Quali sono le cure più efficaci?
«Chi soffre di forti emicranie, indipendentemente dall’emergenza in atto, ha già sicuramente delle cure che utilizza al bisogno. Per tutti gli altri la terapia indicata sono gli antinfiammatori non steroidei (Fans). Quelli da banco acquistabili senza ricetta in farmacia vanno benissimo. A volte può essere utile anche il paracetamolo. Se gli analgesici non dovessero fare effetto o le crisi emicraniche fossero molto forti, bisogna parlare con il proprio medico di base o con il neurologo, per chi ne ha uno presso il quale è in cura. Per i casi severi, le urgenze negli ospedali vengono sempre rispettate e, se il medico lo ritiene necessario, fa l’impegnativa con la richiesta d’urgenza con la quale si può prenotare visita ambulatoriale in tempi brevi. Poi, un consiglio valido per i mal di testa lievi o le crisi importanti: non temporeggiare. Prima si assume l’analgesico, meglio è (per prevenire nausea, vomito, fastidio luce per chi ne soffre in modo grave, ndr). Se necessario, anche più volte nel corso della stessa giornata».
Se ci si sveglia col mal di testa al mattino, significa che abbiamo dormito male?
«Se il nostro sonno è influenzato dallo stress e dalle preoccupazioni accumulate, è molto probabile che al risveglio si abbia mal di testa. Oltre alle regole per dormire bene (tra le quali, per chi fa il sonnellino pomeridiano, c’è anche non superare i 45 minuti e per tutti evitare di utilizzare pc, smartphone e tablet una volta a letto, ndr), se si ha bisogno di un piccolo aiuto per dormire bene di notte si possono provare alcuni integratori come: melatonina, biancospino, lavanda, magnesio, valeriana, passiflora, camomilla. In alcuni casi critici, e solo dopo consulto medico, si possono utilizzare per un breve periodo i sedativi-ipnotici come le benzodiazepine e derivati».
Oltre a emicranie e cefalee, ci sono algie facciali e nevralgie craniche, come riconoscerle e curarle?
«L’emicrania è un tipo di cefalea che si caratterizza per un dolore unilaterale o bilaterale, pulsante medio forte e invalidante. Chi ne soffre, spesso deve interrompere le proprie attività e le crisi possono durare molte ore o anche qualche giorno: accompagnate da nausea, vomito, fastidio alla luce e ai rumori. La cefalea muscolo-tensiva invece è il comune mal di testa, in cui il dolore colpisce su tutta la testa, con una sensazione di pressione o costrizione non grave. Algie e nevralgie sono altri dolori che possono acuirsi in questo periodo di stress: sono dovute a malocclusione dei denti, disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare, infiammazione del nervo trigemino. In pratica si tratta di dolori della faccia e del cranio, che possono scatenarsi perché sui muscoli facciali scarichiamo tensione. Alcune persone inconsapevolmente - spesso durante il sonno, per chi soffre di bruxismo, ovvero digrigna i denti - somatizzano in quest’area il nervosismo, che poi può finire anche sulla cervicale. Altre assumono posture scorrette, passano troppe ore in poltrona. I motivi che scatenano algie e nevralgie possono essere molti. Anche in questo caso è bene parlare col medico per decidere la terapia più indicata nel singolo caso, dagli analgesici ai tranquillanti al byte notturno».
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Vera Martinella
Laureata in Storia, dopo un master in comunicazione, inizia a lavorare come giornalista, online ancor prima che su carta. Dal 2003 cura Sportello Cancro, sezione dedicata all'oncologia sul sito del Corriere della Sera, nata quello stesso anno in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi.