Fonti luminose, onde magnetiche ed elettriche interferiscono sui ritmi sonno-veglia, determinando una iperattività del cervello e una diminuzione del sonno profondo. Lo confermano le ultime recenti ricerche
Fonti luminose, onde magnetiche ed elettriche interferiscono sui ritmi sonno-veglia, determinando una iperattività del cervello e una diminuzione del sonno profondo. Lo confermano le ultime recenti ricerche
Sonno ristoratore garantito, se si bandisce dalla camera da letto tutta la tecnologia con schermi retroilluminati, quindi tablet, computer, smartphone, iPhone e simili. No anche ad apparecchi TV e videogiochi. Ad attestarlo sono alcuni recenti studi di note università americane che consigliano di ‘spegnere’ la tecnologia di ultima generazione e non solo, già dalle nove della sera.
MAI ON-LINE – Morfeo non ti accoglie serenamente tra le sue braccia? La colpa non è solo delle preoccupazioni quotidiane ma anche della tecnologia. I congegni elettronici, fonti di inquinamento elettromagnetico e luminoso, possono infatti interferire con la qualità del riposo o essere addirittura causa di insonnia, depressione, ansia, deficit di attenzione e iperattività. «Andare a letto con la tecnologia in mano – spiega Gian Luigi Gigli, Past-President dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno – stimola l’attività del cervello e altera il regolare ciclo di sonno-veglia non consentendo al corpo di andare adeguatamente verso l’addormentamento». Basta poco a danneggiare il buon riposo: la luce artificiale emanata da pc, tablet e simili che ostacola la produzione di melatonina e persuade il cervello che sia ancora giorno non consentendogli di staccare la spina; l’arrivo di un messaggino notturno sul cellulare lasciato acceso, responsabile con i suoi avvisi sonori di ripetuti microrisvegli cerebrali; o l’uso di videogiochi che compromettono la fase del sonno profondo (quello delle prime ore), la più importante per garantire invece il recupero fisico. «Tutti questi fattori e la mancata interruzione dell’attività cerebrale – continua il Presidente – attivano il sistema di vigilanza e sono alla base della percezione di sentirsi cadere dal sonno, senza tuttavia consentire al nostro corpo di rilassarsi e ad addormentarsi adeguatamente».
LE CONSEGUENZE – Non è difficile immaginare le conseguenze di questa iperattività cerebrale: diminuzione della concentrazione e del livello di attenzione, perdurante stanchezza durante il giorno. Allora facciamo tesoro del consiglio che arriva dagli esperti: prima di andare a letto meglio un bagno rilassante o, se proprio non si può rinunciare alla meglio un libro sulla ‘vecchia’ carta stampata. Ma attenzione, perché anche in questo caso, l’interferenza della luce (seppure questa volta elettrica) c’è.
Francesca Morelli