C'è un test Hpv per i maschi? Come riconoscere l'infezione da papillomavirus e come difendersi? I consigli dell'urologo alla popolazione maschile
Sono il padre di un ragazzo di 26 anni che, con buone probabilità, ha contratto il papilloma virus. Io e mia moglie navighiamo tra i vari siti che possano darci delle risposte alle numerose domande che ci poniamo, con il risultato che i dubbi aumentano. Dobbiamo sottoporlo ad accertamenti? Se si, quali? Inoltre, come sapremo se e quando il virus è stato debellato dall'organismo?
Roberto (domanda pervenuta tramite form L'Esperto risponde)
Risponde il professor Luca Carmignani, responsabile dell'unità operativa di Urologia dell'IRCCS Policlinico San Donato di Milano e membro del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi.
Gentile Roberto,
per anni, erroneamente, si è creduto che l’HPV (Human Papilloma Virus) fosse in grado di far ammalare soltanto le donne. Seppur con incidenza minore rispetto, invece, può colpire anche gli uomini provocando lesioni benigne, dette condilomi e, più raramente, tumori a pene, ano, cavo orale e infertilità. Aumentare la consapevolezza sui rischi legati all'infezione da HPV anche nel sesso maschile rappresenta una sfida importante.
UN PO’ DI NUMERI
In termini di prevalenza, secondo le ultime stime dell'Istituto Superiore di Sanità, circa 8 italiane su 10 entrano a contatto con il virus nel corso dell'età fertile. Quanto agli uomini, un analogo dato nazionale non c'è ma alcuni studi hanno stimato una prevalenza del 70 per cento tra gli individui di sesso maschile. L'infezione, però, ha un decorso differente: gli uomini hanno la stessa probabilità di contrarre un ceppo in grado di provocare un tumore o uno in grado di provocare soltanto lesioni benigne.
NESSUN TEST DI SCREENING PER GLI UOMINI
Uno dei più grandi problemi legati all’HPV è il fatto che l'infezione sia silente e non dia sintomi come ad esempio bruciore urinario che potrebbero indurre a fare un controllo. Gli uomini sono ulteriormente penalizzati in quanto per i maschi non esistono test di screening dell'infezione da HPV come per le donne, che possono invece ricorrere a Pap test o HPV-test. Lo ‘strumento’ più efficace di cui oggi disponiamo per fare diagnosi è l’esame obiettivo, ovvero una attenta rilevazione dei potenziali sintomi e indicatori di malattia, fatto dall’urologo nel corso di una normale visita specialistica. Il medico potrebbe notare condilomi, ovvero escrescenze di tessuto che si manifestano a livello del pene, del glande, del prepuzio, oppure dell’ano, in particolare nella popolazione omosessuale.
COME TRATTARE L'INFEZIONE?
Nel caso in cui il paziente presenti condilomi, una soluzione terapeutica è rappresentata dall’asportazione chirurgica in anestesia locale, oppure dall’applicazione di creme, contenente il principio attivo imiquimod, che aiutano a combattere il virus responsabile dei condilomi. Per capire se il virus è stato debellato in soggetti di sesso maschile è fondamentale la visita dallo specialista che certifichi l’assenza di lesioni.
L’IMPORTANZA DELLA VACCINAZIONE
L'assenza di uno screening per la popolazione maschile, e allo stesso tempo l’assenza di sintomi, rende ancora più importante la vaccinazione. Per azzerare i tumori causati dall’HPV (primo fra tutti il tumore della cervice uterina) infatti, la vaccinazione deve diventare una priorità anche per gli uomini. Vaccinare i maschi ha senso più che altro per non far circolare la malattia, oltre che per proteggere la salute dell’uomo. Per quanto l’incidenza sia più bassa, infatti, anche gli uomini possono ammalarsi di tumore a seguito di infezione da HPV, in particolare al pene, all’ano o al cavo orale. Soprattutto i soggetti che hanno sperimentato lesioni a livello del pene vedono aumentare l'incidenza di sviluppare un tumore proprio al pene, così come aumenta il rischio di tumore anale in chi ha manifestato lesioni in quella medesima zona.
Non dimentichiamo che l’HPV è un problema di tutti, non solo delle donne, e solo insieme possiamo debellarlo.
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