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Redazione
pubblicato il 13-11-2013

Che cosa sono i cibi funzionali?



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Risponde Amleto D’Amicis, Vice-Presidente SINU (Società Italiana Nutrizione Umana)

Che cosa sono i cibi funzionali?
Il mio  medico mi ha ordinato di mangiare cibi “funzionali”. Ma io non so né che cosa sono né quali benefici possono apportare. Grazie
Domenico, Milano

Risponde Amleto D’Amicis, Vice-Presidente SINU (Società Italiana Nutrizione Umana)

Il concetto di alimento funzionale non è recente. Ebbe origine in Giappone dove, negli anni ’80, le autorità sanitarie riconobbero la necessità di dovere migliorare la qualità e l’incremento delle aspettative di vita di un numero crescente di anziani attraverso la dieta, vale a dire studiando alimenti specificatamente sviluppati per migliorare lo stato di salute o ridurre il rischio di malattia.

In relazione a questo concetto vengono dunque definiti funzionali alimenti caratterizzati da effetti addizionali, per la presenza di componenti naturalmente presenti, che hanno il potere di interagire in maniera più o meno selettiva con una o più funzioni dell’organismo contribuendo al loro miglioramento e/o alla preservazione. A questa categoria di sostanze definite "funzionali" ma che al momento non possono essere definiti veri e propri nutrienti, appartengono una vasta gamma di composti, prevalentemente vegetali, tra cui i glucosinolati, i carotenoidi, i polifenoli, e altri composti bioattivi (per alcuni dei quali ancora non si conosce la struttura).

La ricerca sull'argomento è molto attenta e attiva. Questi gruppi di sostanze, a seconda delle proprietà intrinseche e/o aggiunte presenti negli alimenti, può infatti contribuire al benessere dell’organismo con diverse modalità di azione: antiossidante attiva nella difesa da stress ossidativo, detossificante, antitumorale, antimicrobica e antivirale, antinfiammatoria, antiipertensiva, ipocolesterolemica e così via. Non è però sufficiente che un alimento possieda questa proprietà per essere definito funzionale. Occorre che i benefici effetti sulla salute e nella prevenzione delle malattie siano provati scientificamente da studi e ricerche.

Oggi si considerano funzionali ad esempio frutta o cereali al naturale o modificati attraverso la selezione genetica o altre tecnologie, cibi arricchiti con un elemento aggiunto, cibi cui è stato ridotto o eliminato un componente, cibi in cui uno o più componenti sono state modificate, eliminate, sostituite o potenziate per migliorarne le proprietà benefiche. Nonostante si stia spingendo verso il consumo di questi alimenti o la loro integrazione nella dieta, una alimentazione varia e ricca di vegetali (frutta e verdura), resta il vero apportatore di prodotti con attività funzionale. È la dieta nel suo complesso che deve essere funzionale e non una dieta "povera" arricchita con uno o due prodotti funzionali artificiali. Non bisogna, poi, sottovalutare il potenziale negativo degli eccessi di questi composti che in natura si trovano nelle giuste quantità mentre negli alimenti funzionali hanno dosi farmacologiche.

Un esempio è lo yogurt con funzioni ipocolesterolemizzanti che contiene circa 2 g di fitosteroli mentre il consumo massimo quotidiano di questi composti con una dieta ricca di vegetali non supera i 200 mg, una quantità 10 volte superiore (dunque farmacologica) con un conseguente parziale sequestro, nocivo per l’organismo, di alcune vitamine presenti nella dieta. Poi a fianco di una dieta ‘naturale’ più che ‘funzionale’, non deve mai mancare l’attività fisica ed il controllo del peso che sono i reali fattori protettivi della nostra salute.


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