Uno studio statunitense conferma i rischi per il cuore e per il cervello che maturano se si usano le sigarette elettroniche. In dubbio anche l'efficacia per smettere di fumare
Se si parla di riduzione del danno, le sigarette elettroniche possono avere la loro utilità: innocue non sono, ma è pressoché certo (il messaggio è rivolto esclusivamente ai forti fumatori) che arrechino danni minori rispetto a quelle tradizionali. Diverso è invece il discorso se si ragiona nell'ottica di prevenire qualsiasi danno provocato dal fumo di sigaretta. In questo caso le sigarette elettroniche non possono essere considerate prodotti privi di rischi per la salute. L'ultima conferma è giunta da uno studio presentato nel corso dell'appuntamento annuale dell'American Stroke Association, che ha evidenziato un aumentato rischio (per chi le usa) di essere colpiti da un ictus cerebrale, da un infarto o di sviluppare una malattia coronarica. Tutte condizioni che, nell'immediato o nel tempo, mettono a repentaglio la salute del cuore e del cervello, se non finanche la vita (le malattie cardiovascolari rimangono la prima causa di morte al mondo.
CUORE E CERVELLO A RISCHIO CON LE «E-CIG»
I ricercatori dell'Università del Kansas sono giunti a queste conclusioni dopo aver intervistato oltre quattrocentomila cittadini americani. Tra di loro, oltre 66mila utilizzatori delle sigarette elettroniche e quasi 344mila persone che hanno dichiarato di non averne mai fatto uso. Attraverso un modello statistico, partendo dall'attitudine al consumo e dalla sua frequenza, gli scienziati hanno potuto determinare probabilità sensibilmente più elevate di avere un ictus (+71 per cento), un evento cardiaco acuto (+ 59 per cento) e di andare incontro a una malattia coronarica (+40 per cento). Inoltre l'utilizzo della sigaretta elettronica è risultato associato a un consumo doppio di sigarette: un dato che conferma perché occorra essere estremamente cauti rispetto a questi dispositivi, soprattutto quando ci si rivolge ai giovani.
LE RISPOSTE DEGLI STUDENTI
AI DUBBI SUL FUMO DI SIGARETTA
ATTENZIONE SOPRATTUTTO AI GIOVANI
«Si tratta di evidenze che dovranno essere confermate, ma di cui occorre tenere conto - afferma Larry Goldstein, co-direttore del dipartimento di neuroscienze dell'Università di Lexington -. Le sigarette elettroniche sono infatti state concepite per risultare attrattive soprattutto agli occhi dei più giovani. Avvicinare i ragazzi a questi prodotti vuol dire esporli a un rischio significativo per la propria salute». E in effetti dallo studio è emerso che gli utilizzatori delle sigarette elettroniche erano più giovani e, per il resto, godevano spesso anche di migliori condizioni di salute (tassi più bassi di sovrappeso e diabete). Sono diverse le ragioni per cui le sigarette elettroniche rischiano di arrecare un danno alla salute degli adolescenti e dei giovani adulti. Innanzitutto perché, partendo dalla convinzione che facciano meno male rispetto a quelle tradizionali, rappresentano un viatico verso il fumo di sigaretta tradizionale. Ma anche perché lo sviluppo cerebrale prosegue fino ai 25 anni e l’esposizione alla nicotina può provocare dipendenza e danni irreversibili.
COSA C'E' NELLE SIGARETTE ELETTRONICHE?
Le sigarette elettroniche sono dispositivi che riscaldano un liquido e l’aria che viene sprigionata risulta inalata da chi la utilizza (ma pure da chi gli è attorno). Il liquido di solito contiene aromi e nicotina, motivo per cui anche le «e-cig» sono considerate prodotti del tabacco. Oltre alla nicotina, nelle sigarette elettroniche possono essere contenute particelle ultrafini in grado di raggiungere le vie respiratorie profonde, sostanze aromatizzanti (come il diacetile) ritenuti corresponsabili di alcune malattie respiratorie, metalli pesanti (nichel, piombo, stagno). Per questo gli esperti dell'American Heart Association, al pari della comunità scientifica italiana, chiedono che tutti i dispositivi elettronici siano sottoposti alla medesima legislazione, oltre a un più rigido e controllato sistema di vendita nei confronti dei minori.
Sostieni la ricerca contro il tumore del polmone e le malattie correlate al fumo. Dona ora.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).