Chiudi
Cardiologia
Daniele Banfi
pubblicato il 27-06-2016

Euro 2016 «da infarto»? I consigli per il cuore dei tifosi



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Allo stadio o sul divano di casa fare il tifo non sempre è salutare. Nei soggetti a rischio infarto una partita seguita con troppo trasporto può essere nociva Ecco come limitare i rischi

Euro 2016 «da infarto»? I consigli per il cuore dei tifosi

Finita la fase di qualificazione a gironi, iniziano le partite da «dentro o fuori». Match all'ultimo respiro dove a farne le spese - purtroppo - è il cuore dei tifosi: la notizia, non è certo una novità, è che in concomitanza con i match di calcio si registra una maggior incidenza nel numero di infarti. Un vero e proprio «fattore di rischio» per chi ha già problemi cardiovascolari dovuto alle repentine emozioni. Esattamente quel che è successo durante il match Irlanda-Ucraina dove un tifoso irlandese è deceduto proprio durante la partita. 


A farci dimagrire e il cuore: scopri perché


CUORE SOTTO STRESS

A certificare la relazione ci ha pensato uno studio francese, condotto da Fabrice Demoniere dell’University Hospital of Fort de France, che mostra chiaramente l'associazione tra maggiore stress cardiovascolare e partite di calcio. Analizzando i dati raccolti dagli Holter - l’apparecchio portatile che monitora l’attività cardiaca per ventiquattro ore - indossati dai suoi pazienti del reparto di riabilitazione cardiovascolare, lo scienziato ha registrato un aumento della frequenza cardiaca il sabato e la domenica proprio nell’orario di trasmissione delle partite. Partendo da questa osservazione i medici francesi hanno messo a punto uno studio «ad hoc» per valutare in maniera scientifica l'effetto che ha il «tifo» sul cuore di tifosi. 


Cuore a rischio se dormi poco e male


FREQUENZA CARDIACA ALLE STELLE

A tal proposito sono stati arruolati oltre cento tifosi di età compresa tra i 18 e i 64 anni supporter di venticinque nazionali di calcio ai quali è stato applicato un Holter durante la visione delle partite. La raccolta dei dati è avvenuta durante le ultime tre edizioni dei mondiali di calcio. Dalle analisi è emerso un aumento medio di oltre 30 battiti per ogni persona analizzata. L’ottanta per cento dei soggetti esaminati però ha raggiunto il 95% della propria massima frequenza cardiaca, paragonabile ad un'intensa attività fisica. Non solo, nel dieci per cento degli individui messi sotto esame si è osservata fibrillazione atriale parossistica, un'accelerazione improvvisa del battito sino a frequenze limite.

INFARTO DEL MIOCARDIO: MEGLIO L'ANGIOPLASTICA O IL BYPASS?

PIU' INFARTI DURANTE IL MONDIALE

Dati importanti perfettamente in linea con uno studio, realizzato durante il mondiale di Germania 2006, pubblicato dal New England Journal of Medicine: nell'analisi, effettuata nell’area di Monaco di Baviera, ha registrato tutti gli accessi ai pronto soccorsi dell’area bavarese durante le partite della nazionale tedesca e li ha confrontati con gli stessi periodi dell’anno in assenza del mondiale. I risultati? Nei giorni di match della nazionale gli infarti sono triplicati negli uomini e raddoppiati nelle donne.


L'infarto si può prevenire in quattro casi su cinque 


ATTENZIONE A CHI E' A RISCHIO

Come spiega il professor Cesare Fiorentini - Direttore Sviluppo Area Clinica dell'IRCCS Centro Cardiologico Monzino- «quando si provano forti emozioni il nostro corpo secerne un eccesso di catecolamine, ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali responsabili dell’aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Ciò è un fatto del tutto fisiologico. In alcuni soggetti, però, l’eccessiva produzione è in grado di scatenare eventi cardiaci acuti. E’ questo il caso dei pazienti cardiopatici, persone affette da coronaropatie che, per l’eccesso di produzione di catecolamine, possono andare incontro a infarto, aritmia, fibrillazione, scompenso cardiaco e ictus dovuto all’aumento della pressione sanguigna. Rinunciare alla partita è difficile. Ciò che si può fare è eliminare tutto ciò che è di contorno. Spesso le partite di calcio sono l’occasione per ritrovarsi con gli amici. In questi casi, supportati dall’effetto del gruppo, scaldarsi un po’ troppo è abbastanza facile. Non solo, ciò che non manca mai è il cibo, l’alcol e il fumo di sigaretta. Fattori che, in soggetti già predisposti, possono essere la goccia che fa traboccare il vaso».

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina